Al mercato delle scommesse

All’assemblea autunnale dell’American Geologphysical Union (h/t Steph), partecipano di solito dai 20 a 30 mila ricercatori, metà dei quali studiano aspetti geofisici del clima. La novità è che Exxon Mobil non la sponsorizza e che il suo CEO Rex Tillerson sta per occupare la Casa Bianca insieme ad altri militanti antiscienza.

Questa volta, una sessione è riservata alle scommesse sui cambiamenti climatici. Ci sono già parecchi abstract, promettente quello di Myles Allen et al., alcuni un po’ fuori tema e uno ritirato forse perché andava nei poster?

Nella scienza che fa previsioni probabilistiche (invece di osservare e classificare come un tempo la botanica o l’entomologia, per dire) le scommesse sono una vecchia tradizione. Seguono le mode e ne misurano il “consenso” a una data precisa.
Sono anche un buon mezzo di divulgazione, trovo. Gli avventori del bar sotto casa che leggono solo la Gazzetta o gli orecchietti distratti di radiopop le capiscono al volo e il risultato, concordato a priori (la parte più “educativa”, mi sembra) è incontestabile: una squadra ha vinto, cincin e alla prossima.

Per esempio il filosofo della scienza Huw Price ha puntato mille sterline e spera di vincerne 30.000 dagli sfidanti quando, alla fine del 2018, Anthony Aguirre, Martin Rees e Max Tegmark decideranno a maggioranza se la FuF ha una credibilità superiore al 50% o meno.

E conosciamo tutti credenti nell’e-cat di Andrea Rossi o nella “truffa della Dekfalion”, che dal 2011 scommettono che saranno in vendita entro Natale e seduti sulla riva del fiume aspettano tuttora di veder passare i cadaveri dei patoscettici.

Oltre ai soldi si punta la propria reputazione, mostra con esempi più famosi il fisico Mark Boslough, dei Sandia National Labs, che coordina la sessione dell’AGU:

In 2005, climate scientist James Annan arranged a $10,000 bet with two Russian solar physicists  [Galina Mashnich e Vladimir Bashkirtsev] who claimed the Earth would cool. […] It will settle just over a year from now, when data from 2017 are published.

Gli andava bene anche senza il Niño

Oggi la situazione si presenta ancora meglio:


Salvo caduta asteroide entro capodanno, James Annan è a posto.

In 2008, retired Exxon-Mobil executive Roger Cohen issued a $5000 challenge to any taker that the Earth would be cooler in 2017 than it was in 2007. […] The bet was accepted by Richard Grossman, a Colorado gynecologist. Last year, Cohen conceded

Gatto scottato teme l’acqua fredda, si dice da noi, la cautela dei globalcoolisti rasenta ormai la pavidità. Boslough spera che tornino a puntare – noccioline, rispetto ai profitti promessi loro dal complesso militaro-finanziario-fossili al potere in gennaio:

Last year, I led a prominent group of scientific skeptics, the Committee for Skeptical Inquiry, to issue a $25,000 climate challenge for 2015 to the Heartland Institute (a fossil-fuel-funded political pressure group with which Armstrong is affiliated). I personally reissued the bet at the end of the year for 2016, to all takers. And now I issue it again for 2017.

Se Armstrong e i fat cats dello Heartland si defilano come al solito, da gennaio chiunque può raccogliere il guanto.

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A proposito di gatti, la settimana prossima si sapranno i vincitori dei Third Academics with Cats Awards.

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Discussione sui nuovi dati PISA. Per l’Italia sono deprimenti. Però non tutti, in matematica… Sì, guarda quelli per regione, un disastro. Be’ cosa t’aspettavi? E tu perché non ne scrivi? Ecc.

Dubito che al Sole o a Oggi Scienza interessi il parere di una ignara di didattica, cmq ho trovato convincente l’analisi dell’Economist. La settimana prima scriveva che Betsy DeVos, futura segretaria USA per l’educazione, ha ottime idee: voucher ai genitori per incentivarne la libera scelta da consumatori nel libero mercato, più scuole “chartered”, senza i vincoli delle scuole pubbliche anche se finanziate con fondi statali.

Tutte cose che piacerebbero all’Economist, se Betsy DeVos prevedesse anche un controllo di qualità sulla merce. Risultato, nel Michigan dove la sua crociata ha avuto maggior “successo”

the results have been poor. In a state where test scores have declined over the past decade, 80% of charters are below the state average in reading and maths. This is partly because Michigan ignored lessons from elsewhere.

La futura segretaria non accetta lezioni, in Michigan ha imparato come riformare in poco tempo

the U.S. education system and break the bureaucracy that is holding our children back so that we can deliver world-class education and school choice to all families.

4 commenti

  1. “All’assemblea autunnale dell’American Geological Union”
    È quella dell’American Geophysical Union (AGU), non Geological. Sottigliezze, ma che fra insider contano 😉

  2. “Nella scienza che fa previsioni probabilistiche (…) le scommesse sono una vecchia tradizione”
    Già. Quest’anno, qui, abbiamo di nuovo puntato forte su un inverno con NAO+, calante solo nell’ultima parte. Finora ci va di lusso…
    …”Seguono le mode e ne misurano il “consenso” a una data precisa.”
    Ma non so cosa sia meglio: se la “moda” del lamento per mancanza di neve o la misura del consenso a fine stagione…
    😉

  3. “Nella scienza che fa previsioni probabilistiche (…) le scommesse sono una vecchia tradizione”
    A proposito di scommesse, e meeting AGU… notare il livello altamente pseudo-scientifico di alcuni dei soliti noti… il livello di questa presentazione/poster all’AGU 2016:
    https://agu.confex.com/agu/fm16/meetingapp.cgi/Session/12548
    “Using bets to reveal people’s opinions on climate change”
    “A long-standing means of revealing people’s actual preferences, for example regarding economic and political issues, involves gambles and bets. People tend to place bets when they are confident of their opinions, and they tend to avoid them when they are not confident of their opinions. We survey the reluctance of climate contrarians to engage in bets with scientists, and we review the historical and likely future fate of various bets on climate change.
    We show that for the last few decades, most bets placed on the climate would have been lost by contrarians and would have been won by people who endorse the mainstream scientific position.
    We relate bets and gambles to actuarial information on climate change and propose ways in which the scientific community can use markets of bets as a tool to resolve ambiguities and to communicate scientific facts with an appropriate level of certainty to the public.”
    Della serie “what’s science got to do with it?”.
    P.S.: Lewandowski e’ l’autore di questo pezzo di pseudo-scienza… (Psychological Science!!! ahahahahaha…) da incorniciare nella galleria degli o/e-rrori:
    http://websites.psychology.uwa.edu.au/labs/cogscience/documents/LskyetalPsychScienceinPressClimateConspiracy.pdf
    … della serie “i grandi argomenti contro gli scettici”.
    E la gente dovrebbe prendere sul serio un nutcase come questo?… ma per favore…

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