A seguito della pubblicazione dell’articolo “Spermatozoi infuocati: una scoperta italiana”, pubblichiamo una replica inviataci dalla Dottoressa Gatti.
Rispondo di malavoglia ad un articolo intitolato “Spermatozoi infuocati: una scoperta italiana” a firma di tale Sylvie Coyaud. Lo faccio di malavoglia perché il livello non è quello del dibattito scientifico e, dunque, si svolge su un terreno che non mi appartiene.
1. Il terreno che le appartiene è il blog anti-vax di Gioia Locati?
Passando brevemente in rassegna i vari punti su cui s’incentra la critica feroce di cui sono oggetto, io non sono affatto una “militante contro le vaccinazioni”.
2. Come interpreta la difesa delle frodi di Wakefield, da lei pubblicata su quel blog, in particolare la frase riferita al film Vaxxed: “Fa solo notare una correlazione temporale fra la vaccinazione e alcuni effetti neurologici (principio di causa-effetto) che mi sembrano tragici…”?
Molto più semplicemente e senza che questo costituisca per me un interesse prevalente, da una quindicina di anni analizzo vaccini e, dopo quindici anni di conferma, ho pubblicato i dati. Se quei dati non aggradano all’autrice del pezzo, se quei dati, freddamente oggettivi, agli occhi dell’autrice fanno di me un’“anti” è qualcosa che trovo quanto meno bizzarro ma, ancora una volta, non è fatto che mi competa. Se, poi, a M.me Coyaud non aggrada nemmeno il giornale su cui i dati sono stati pubblicati, forse sarà opportuno che la s’informi che le critiche vanno rivolte al contenuto e non al contenitore.
3. Perché dovrei nascondere ai lettori che dietro compenso le riviste di MedCrave pubblicano qualunque sciocchezza? O che, senza compenso, quelle di Springer pubblicano, per esempio che il wolframio [W] e il tungsteno [W] sono elementi diversi, secondo A. Gatti e S. Montinari in “Detection of micro- and nano-sized biocompatible particles in the blood“?
Altro punto: che io sia associata al CNR è un fatto. Che io appartenga ad un fantomatico “Dipartimento di Nanodiagnostica” è cosa che mi era ignota fino a che non ebbi a leggere lo scritto di M.me Coyaud.
4. Intende dire che avrei scritto io per la rivista MedCrave del cui comitato editoriale lei fa parte: “Forensic Nanopathology: a New Frontier of Medicine – Antonietta M Gatti* – Department of Nanodiagnostics, National Council of Research of Italy, Italy – *Corresponding author: Antonietta M Gatti, Department of Nanodiagnostics, National Council of Research of Italy, ISTEC (Faenza)” e anche “The Theory of Everything” – Antonietta M Gatti* – Department of Nanodiagnostics, National Council” ecc…?
L’ironia sui vaccini “scaduti” dimostra chiaramente l’incompetenza in materia dell’autrice. Le particelle oggetto delle nostre ricerche non si degradano e, dunque, non hanno nulla a che vedere con il tempo di scadenza di un vaccino che è fondato su considerazioni biologiche e farmacologiche. Giusto per semplificare, un vaccino appena prodotto e uno scaduto non importa da quanto tempo danno esattamente lo stesso risultato se le particelle solide, inorganiche e non degradabili sono ciò che si cerca.
5. Le “considerazioni biologiche e farmacologiche” escludono la contaminazione dovuta al fatto che con il tempo la confezione “perde” e non è più a tenuta stagna?
Continuando, io non ho mai avuto nulla a che vedere con azioni legali connesse in qualunque modo ai vaccini. Anzi, l’unica volta in cui la famiglia di un militare morto di cancro tentò di far passare le vaccinazioni come causa della malattia che il ragazzo contrasse, fui proprio io a dire che noi non avevamo trovato nulla che potesse confortare la tesi. Naturalmente se M.me Coyaud ha informazioni diverse sul mio conto che io stessa ignoro, me ne renda edotta.
3. Nega di essere l’A. Gatti che, insieme a S. Montanari, ha scritto la perizia “Valutazione di vaccino Meningitec tramite indagine nanodiagnostica…” per conto dell’accusa, nella causa intentata da anti-vaccinisti francesi?
Quanto alle analisi eseguite in Francia, occorre dire che in un caso furono eseguite con una metodologia inadatta che non poteva dare risultati e in un’altra qualcosa fu visto ma non se ne comprese il significato. Purtroppo non basta essere francesi né pronunciare più o meno esplicitamente il classico “lei non sa chi sono io”. Per potersi esprimere con credibilità su un argomento che prevede una ricerca basata su tecnica e scienza occorre avere le nozioni necessarie per farlo e le capacità. Malauguratamente chi fece le analisi in Francia di quelle nozioni non era padrone né, probabilmente, della loro esistenza era al corrente. Prendere per buoni risultati solo perché partoriti oltre confine è un’ingenua manifestazione di provincialismo o, se la nazionalità di M.me Coyaud è francese come parrebbe dal nome, di un mal riposto patriottismo.
4. Con quali prove lei accusa il prof. Alvarez, i ricercatori dell’Agence nationale pour la sécurité des médicaments e gli esperti del comitato indipendente di essere ignoranti, incompetenti e non qualificati per commentare l’analisi di A. Gatti e S. Montanari e per giudicarne carente il metodo?
Poi l’autrice vira sulla burning semen disease di cui, peraltro, equivoca anche il nome. Piaccia o no, si tratta di una condizione che si fa sempre più comune e che dipende dall’inquinamento dello sperma, un inquinamento da particelle che noi abbiamo fotografato per anni più volte. L’ironia becera della sig,ra Coyaud non fa onore né a lei né al giornale che la ospita ed è un vero e proprio insulto a chi soffre del problema. Un incontro con queste ammalate non sarebbe tempo sprecato.
5. Quali ricerche ha pubblicato – in riviste scientifiche – sulla burning semen disease? (bis)
L’ultimo punto è quello delle conferenze. Noi non paghiamo affatto per partecipare a conferenze e il fatto che queste vengano definite truffaldine è un’ulteriore conferma del livello mortificante dell’articolo.
6. Perché dovrei nascondere ai lettori che per la comunità scientifica e la Federal Trade Commission statunitense, quelle conferenze sono truffaldine?
Oltre quarant’anni di ricerca sul campo mi hanno insegnato molte cose, una delle quali è che, quando non si conosce un argomento, si tace. L’altro insegnamento è che, quando si obietta nei riguardi di un dato, si portano prove proprie. Vero è che una giornalista, sempre che tale sia M.me Coyaud che, ammetto, non avevo mai sentito nominare prima, non ha mezzi per fare ricerca, ma il lasciarsi andare ad insulti e illazioni del tutto gratuite è squalificante.
7. Quali insulti e illazioni?
Altra cosa sarebbe per qualche commentatore che viene qualificato come dottore. Magari, in quel caso, i dati propri possono essere legittimamente richiesti, se non altro considerando le enormità che scrive.
Se, in realtà, poco m’importa delle opinioni di M.me Coyaud, sono restata davvero delusa dall’apprendere che la testata informatica su cui costei versa per motivi a me ignoti il suo astio nei miei riguardi appartiene in qualche modo ad un’istituzione che ho sempre ritenuto prestigiosa come la SISSA.
8. Quali opinioni e su che cosa?
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A proposito del plagio di Francesco Boccia del PD (h/t MSL), vedo che Il Fatto Q concede al prof. Vannucci il diritto di rettifica oltre a quello di replica – involontariamente comica, nel caso del Presidente della Commissione Bilancio della Camera,
Nella vasta casistica del plagio accademico questa è forse la prima volta in cui a discolpa echeggia la tesi scajoliana dell’“a mia insaputa”. Purtroppo la puntuale ricostruzione di Elena Ciccarello non lascia zone d’ombra sull’evidenza della scopiazzatura, e sembra per giunta emergere una goffa manovra di tentata dissimulazione.
Segue una lettera in cui Vannucci invita Boccia a dimettersi dalla presidenza, nella speranza che l’università del Molise dove ha vinto un concorso sia meno tollerante del solito.
Buon giorno, sono Øystein Appertinculssen del comitato per il Nobel.
Mi zcuzo per il mio zcarzo italiano, da circa un ano zto valutando l’azzegnazione del Nobel per le zue zcoperte zcientifiche.
Zono rimazto zorprezo nello zcoprire che anche Ocazampienz potrebbe aver fatto una zcoperta ancora più importanet.
Oggizienza: Ocazapienz zcrive:
La domanda sorge di nuovo guardando il video in cui insegna come ottenere nanoparticelle tossiche durante l’analisi di un vaccino, meglio se scaduto da anni, spandendolo “con l’ago della siringa sulla pellicola bioadesiva”
Obsolutely GENIUS!
Le nanopatologie zono la conzeguenza di un complotto dell’induztria multinazionale produttore di ziringhe.
Nobel zubito per l’Oca.
Comitato per il Nobel,
non dimentichi le multinazionali della pellicola bioadesiva, per favore
… forse sono emotivo ma a pelle … grande Sylvie! e per quanto riguarda l’oca … grande Lorenz!
Che io appartenga ad un fantomatico “Dipartimento di Nanodiagnostica” è cosa che mi era ignota fino a che non ebbi a leggere lo scritto di M.me Coyaud.
Wait, what? Doctor Gatti is the Editor of this junk-journal, but she is not responsible for the false affiliations that the journal claims for her? Someone else signs her name? She was not even aware of that fabricated affiliation until she read it in your essay?!
Smut Clyde,
She was not even aware of that fabricated affiliation until she read it in your essay?!
I had put a link to one of her editorials so she read it there as well. She’s also pretending to be unaware of the analysis she did with her husband of the Meningetec vaccine, of her anti-vax comments on an anti-vax blog, of insulting lots of researchers, Oggi Scienza and SISSA.
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iAttilio,
grazie a nome del gruppo.
“Oltre quarant’anni di ricerca sul campo mi hanno insegnato molte cose, una delle quali è che, quando non si conosce un argomento, si tace”
Eppure, non mi pare che mrs Gatti, secondo la quale prodotti scaduti (che per qualsiasi prodotto medico significa una chiara inefficacia di qualsiasi azione si supponga abbiano, se non addirittura una reale pericolosità) vanno bene comunque per le sue ricerche, la lezione l’abbia imparata davvero…
Ma l’Ordine – sarà ben iscritta all’Ordine, no? – non ha niente da dire al riguardo?
CimPy,
è bio-ingegnere, ma si ritiene più competente dei medici specializzati in vaccinazioni – e in qualunque patologia…
Notevole anche la sterzata sulla correlazione tra vaccini-e-autismo, uno chiede che ore sono e lei risponde la prima a destra e poi alla rotonda sempre dritto.
Come direbbe Murphy: se non puoi convincerli, confondili
A proposito, ma il Montanari non ha ripetuto sino all’esaurimento sul suo blog che non si sarebbe piu’ occupato di vaccini e che si sarebbe dato all’ippica a lui piu’ congeniale, cioe’, ops, alla letteratura…ora com’e’ che invece dopo avere scoperto che qualcuno chiede soldi al posto suo, si sente in dovere di mettere in chiaro che lui con quelli non c’entra e che per le sue ricerche sui vaccini l’IBAN e’ un altro ? :DD
Hydra viridis,
il suo problema principale, trovo, è che ora nega di essere Antonietta Morena Gatti, vediamo se/come prova a risolverlo.
Montanari: LOL, riapre il “sipario” e rifa girare il cappello