Emergenza, obbligatorietà e vaccini

I commenti di Giovanni Piuma sulla Costituzione (rif. anche sotto) Articolo 32

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.)

e il decreto del governo che renderà obbligatorie via via 5 vaccinazioni contro 12 agenti infettivi mi hanno ricordato la prima legge che imponeva cure per la sifilide alle prostitute. Non ai loro clienti che erano “umani” a differenza delle persone con le quali potevano avere rapporti sessuali, e la collettività non era interessata alla salute propria e della discendenza.

Era una legge britannica del 1864, all’epoca la salute era diritto riservato ai militari di carriera, alti funzionari coloniali e pochi altri. Anche in Francia era così prima che Pasteur vaccinasse un ragazzino contro la rabbia. In URSS fino a Gorbaciov, il dissenso era una turbe psichiatrica con obbligo di cura, pena il carcere.

In Italia se certi fondamentalisti fossero al potere, magari capiterebbe all’omosessualità o al femminismo, è facile accusare un gruppo di essere malato, deficiente, disumano. Scienziati disposti a certificarlo si trovano sempre e ovunque.

Qui ci sono trattamenti obbligatori per svariate professioni e per gli animali domestici. Credo che non abbiano suscitato proteste, tutt’al più il solito tasso di evasione. Quindi gli anti-vax possono essere fieri della loro campagna e delle frodi di Andrew Wakefield sulle quali si basa. E certi governanti regionali di aver negato un diritto costituzionale.

Alcuni fatti vanno ricordati, ma non quelli che AleD vorrebbe. Il numero di vaccinazioni obbligatorie in altri paesi UE è irrilevante per deciderlo in Italia. Dipende dalla storia politica, dal sistema sanitario e di sorveglianza locale. Come regola generale (“rule of the thumb” nel gergo delle Ong), meno un sistema è efficiente, più gli obblighi lo sono.
Se lo volesse, chi crede che il morbillo non sia pericoloso perché uccide soltanto un ammalato su mille, mentre è pericoloso il vaccino trivalente perché uccide un vaccinato o addirittura due su 1,5 milioni, potrebbe ricordare cos’è successo in Romania

Tra il 1 gennaio 2016 e 12  maggio 2017, la Romania ha segnalato 5 728 casi incluse 25 morti

e in Campania il mese scorso nel 2002

nella Regione si sono registrati 565 casi su 100 mila persone nel mese di marzo, mentre in aprile si è arrivati a 737 casi

“Statisticamente” non dovevano esserci vittime, ma i bambini morti a 10 anni, 4 anni e a 6 mesi stavano tutti e tre in Campania dove la copertura vaccinale era del 53%. Come regola generale, il suo andamento è inverso a quello della corruzione.

Scrive Giovanni:

 O il tal vaccino è una ciofeca, o l’effetto gregge è sopravvalutato, o i politici ci marciano. I politici sono quel che sono, ma gli scienziati no: l’onestà intellettuale degli scienziati è alla base della loro credibilità, che è anche la nostra.

Risponde E.K. Hornbeck

Su questo sono assolutamente d’accordo con lei.
Solo che, pur leggendo i suoi commenti a questo post, continuo a non capire quando e come (secondo lei) avrebbero rinunciato alla loro onestà intellettuale e intaccato la loro credibilità.

Sottoscrivo, ma per calcolare i costi/benefici per il gregge di un trattamento obbligatorio servono priorità, valori (utilitarismo?), non li stabilisce la scienza.

Il vaccino contro la malaria per ora è una ciofeca, protegge il 30-33% dei vaccinati se va bene. Nei paesi più colpiti le Ong locali chiedono all’OMS di autorizzarlo ancora prima dell’implementazione pilota, così si potrebbe produrre almeno per il personale sanitario non immunizzato. Ne avevo scritto qui, e anche del plasmodio che sta diventando resistente alle terapie combinate e la zanzara-vettrice agli insetticidi.

Nel caso dei vaccini pediatrici ci sono due “emergenze” per i sistemi sanitari: non esiste un’altra forma di prevenzione; insieme alla popolazione e alla sua densità, aumenta il numero dei patogeni co-infettivi (“opportunisti”) che resistono ai farmaci.

A questo proposito, gli scienziati ormai preferiscono parlare di “livello allarmante” e non distinguere tra antimicrobici, antibiotici, fungicidi e antivirali perché nei polmoni, per dire, ospitiamo microbi, muffe, virus e batteri “dormienti”, pronti a svegliarsi durante una febbre, a moltiplicarsi e farci fuori.

E.K. Hornbeck,

la soluzione a lungo termine è aumentare la cultura scientifica ma, a breve termine, mi sembra evidente che, per alcune malattie, l’obbligatorietà del vaccino possa essere opportuna quando non necessaria.

Certo, ma anche quella politica per non confondere libertà personali e diritti di tutti per esempio. Alla fine la cultura si riduce sempre a una sola. Un po’ come la barbarie.

9 commenti

  1. I dati della Campania ai quali fa riferimento sono di un’epidemia di 15 anni fa, non esattamente il mese scorso, avrebbe dovuto scrivere 15 anni e un mese fa….
    La mortalità per morbillo in Italia è allo 0.0×1000 almeno dal 1981, dati ISTAT/UNICEF

  2. Non vedo nessun motivo per invocare una supposta unica cultura onnicomprensiva per un problema di semplice prevenzione.
    Anche concentrarsi solo ed esclusivamente sulle morti non è opportuno dato che evitare a decine di migliaia di persone di ammalarsi quando possibile lo vedo come un’ attività decisamente utile.
    I dati italiani sono facilmente accessibili:
    con l’ aumento della copertura vaccinale sul morbillo i casi di infezione sono crollati
    http://www.epicentro.iss.it/problemi/morbillo/epidItalia.asp
    E non bisogna essere chissà quanto acculturati (anche perchè poi capita come per l’ omeopatia che è più diffusa percentualmente tra i gruppi con titoli di studio superiore) per capire che la copertura vaccinale deve rimanere alta per evitare la diffusione della malattia e, se si abbassa troppo i fenomeni di diffuse epidemie ritorneranno sempre più probabili.

    1. Alberto,
      secondo me, l’obbligo non è solo una decisione epidemiologica, ci sono tante scelte possibili lo stesso. In Francia – non fa testo, ma seguo di più per motivi familiari – nelle regioni che fanno una campagna annua sulla gratuità del vaccino morbillo rosolia parotite, la copertura è attorno al 90%, altrove resta più bassa.
      L’obbligo riguarda difterite-polio-tetano (rimborsato al 65%, gratuito per famiglie “assistite”) ma i genitori hanno scelto l’esavalente che costa quasi uguale. Così Sanofi ha smesso di produrre il DPT e 2.300 anti-vax hanno chiesto al governo di renderlo disponibile. Pochi mesi fa il Consiglio di Stato ha dato loro ragione “a meno che la legge evolva allargando il campo delle vaccinazioni obbligatorie”.
      E non bisogna essere chissà quanto acculturati
      per partecipare alla discussione un po’ sì. Ma è vero che i titoli di studio non equivalgono a cultura scientifica, si ricorda questo caso?
      O in versione comica il senior scientist del CERN?

  3. Oca,
    mi dispiace, ci dev’essere stato un equivoco: in non mi riferivo all’articolo 32 della Costituzione, ma al terzo, quello sull’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge; credevo fosse chiaro dal concetto espresso. Oltretutto le ho dato ragione; ma almeno sulla carta rimane secondo me un’ingiustizia; di fatto chi potrà permettersi le multe potrà tirarla alle lunghe, facendo vaccinare i figli il più tardi possibile se lo vorrà, mentre chi non potrà permettersele, no. Io non ci vedo tutta questa uguaglianza, ma forse ho interpretato male io.
    Spero che non ce l’abbia con me quando scrive
    Certo, ma anche quella politica per non confondere libertà personali e diritti di tutti
    perché non mi sembra di averlo fatto, nonostante la mia scarsa cultura politica e scientifica. Tra l’altro io sono favorevole ai vaccini come strumento di lotta, anche se preferirei che si parlasse sempre più dei singoli vaccini quando si tratta di decidere nell’atto pratico, e non fare un bel mucchione come mi pare sia stato fatto con questo decreto, sulla base di un’emergenza morbillo che numericamente non esiste, e non perché lo dico io o, ironia della sorte, Paolo Gentiloni, ma una lettura più completa dei numeri. Purtroppo quando la Lorenzin parlava di emergenza morbillo la comunità medico-scientifica non ha preso subito le distanze in maniera netta, parlando per esempio di “trend preoccupante”, per usare un’azzeccata espressione di Giancarlo, e ben localizzato, ma comunque non di emergenza nazionale. Secondo lei quanto tempo ci metteranno ad accorgersi di questo gli anti-vax e ad usarlo per convincere i dubbiosi e dare addosso ai medici e far partire petizioni o ricorsi alla Corte Costituzionale? Erano davvero così imprevedibili queste conseguenze?
    Se è vero che la scienza non decide valori e priorità, è anche vero però che quando si tratta dei numeri di una emergenza sanitaria ha il diritto-dovere di dire la sua forte e chiaro e con tutta la trasparenza possibile. Non trova o ho capito male io?
    Scrive giustissimo E. K. Hornbeck:
    la soluzione a lungo termine è aumentare la cultura scientifica ma, a breve termine, mi sembra evidente che, per alcune malattie, l’obbligatorietà del vaccino possa essere opportuna quando non necessaria.
    Già. Solo che secondo me qui siamo alla combinazione peggiore: una soluzione drastica ma non necessaria nel breve termine, che va a intaccare la soluzione nel lungo termine: una ulteriore crisi di fiducia nella informazione scientifica e medica che si ripercuoterà negli anni a venire. E a farne le spese saranno come dicevo i nostri figli e nipoti. Colpo di genio finale: lasciare che vengano accostati in maniera diretta i vaccini a cose istintivamente odiose come la sospensione della potestà genitoriale e la galera per chi dissente. Evidentemente non bastava la percezione negativa dei vaccini così com’è.
    Mi resta solo la speranza che i correttivi in Parlamento salvino il salvabile e che io stia sbagliando a essere così pessimista. Per ora non posso che ribadire: che tristezza.

    1. Giovanni,
      non mi riferivo all’articolo 32 della Costituzione
      immaginavo, ma volevo segnalare che l’uguaglianza davanti alla legge (un ideale) riguarda anche il diritto alla salute, cmq metto il link al suo ultimo commento
      Con “non confondere libertà personali e diritti di tutti”, mi riferisco al movimento anti-vax.
      Purtroppo quando la Lorenzin parlava di emergenza morbillo la comunità medico-scientifica non ha preso subito le distanze in maniera netta
      Forse è una forzatura dei media? Per Burioni che più pro-vax si muore non è nemmeno un’epidemia. Per Ricciardi (sul Corriere credo) è un allarme il calo delle vaccinazioni; Gentiloni ha smentito che ci fosse un’emergenza, nei comunicati del ministero la parola non c’è mai e nei giornali che ho visto Lorenzin dice “emergenza vaccinazioni” (lo dice da anni…) e la comunità pure.
      Sono d’accordo, me la prendevo con l’omeopata anti-vax secondo il quale in Italia “non c’è nessuna emergenza sanitaria” perché nega che sono proprio i vaccini a prevenirle, mica le fiale d’acqua di mare e l’oscillococcinum a manetta 8 mesi all’anno…
      Se è vero che la scienza non decide valori e priorità, è anche vero però che quando si tratta dei numeri di una emergenza sanitaria ha il diritto-dovere di dire la sua forte e chiaro e con tutta la trasparenza possibile.
      Sottoscrivo. Infatti per il morbillo e la meningite, ha smentito che ci fosse un’emergenza addirittura Regione per Regione ma i titoli dei giornali non sono cambiati.
      una soluzione drastica ma non necessaria nel breve termine
      una soluzione a breve, secondo me, ci vuole perché la copertura è già troppo bassa e più s’aspetta più i rischi aumentano.
      Nei media mi pare ci sia un po’ di confusione sulla parola “obbligo” perché la decisione spetta sempre ai genitori, stando alla Corte Costituzionale – se serve cerco le sentenze. Il decreto ancora non è pubblicato, quindi non ho ben capito che cosa viene contestato.
      Stando al comunicato della pres. del Consiglio (grassetto mio, my two cents in tondo)
      il decreto prescrive specifici adempimenti con particolare riferimento all’iscrizione ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia (0-6 anni), pubblici e privati
      Come prima.
      La mancata presentazione della predetta documentazione comporta il rigetto della domanda di iscrizione, di cui viene informata l’azienda sanitaria locale per gli adempimenti di competenza.
      Come prima, il rigetto o meno dipende dalla Regione
      Inoltre, sempre al fine di rendere cogente l’obbligo di vaccinazione, il decreto eleva le sanzioni amministrative pecuniarie attualmente previste per la sua violazione, le quali saranno applicabili per ciascun anno dell’intero percorso della scuola dell’obbligo.
      La legge precedente non prevede sanzioni.
      sarà mica un’epidemia di trumpite?

  4. Osservo il fenomeno per fortuna con un certo distacco, non fosse che l’autoritarismo di questo provvedimento mi urta pur non coinvolgendomi direttamente.
    Curiosamente, mi sono accorta che anche persone che in precendenza avevano seguito le indicazioni del pediatra o asl che sia, ora sono interdette, infastidite, riottose a chiedere delucidazioni a strutture nelle quali hanno perso fiducia. Di certo è così perchè ora il medico non ti risponderà altro che quanto previsto da questo nuovo protocollo. Ergo: fine della comunicazione e del rapporto fiduciale…..Mah, possibile che non si potesse fare altrimenti?

    1. raffaella,
      l’autoritarismo di questo provvedimento mi urta
      sembra pure sbagliato, e ci sono altri modi per raggiungere lo stesso scopo. Oggi faccio un aggiornamento non “francese”…
      ora il medico non ti risponderà altro che quanto previsto da questo nuovo protocollo. Ergo: fine della comunicazione e del rapporto fiduciale
      Nel decreto ci sarà un nuovo protocollo?

  5. Certo oca che l’ obbligatorietà non è una decisione epidemiologica in senso stretto e non è l’ unica via.
    Infatti negli anni scorsi la vaccinazione contro il morbillo in Italia non era obbligatoria e si è rapidamente diffusa fino a raggiungere coperture molto alte evitando così a qualche decina di migliaia di bambini all’ anno (come qualche decennio fa) di ammalarsi. Ora il problema è che negli ultimi anni si è visto un calo delle vaccinazioni e questa introduzione di una sorta di obbligatorietà potrà piacere o meno ma è tranquillamente legittima imo.
    Sinceramente per un popolo mediamente anarchico e contrario a molte regole del vivere civile come siamo noi italiani, un minimo di imposizione statale non la vedo così drammatica. Poi c’è sempre chi utilizza la Costituzione come un randello interpretandola pro domo propria, sia da una parte che dall’ altra, ma sono spesso discorsi di lana caprina.
    Sull’ efficacia della diffusione di cultura scientifica nella popolazione secondo me si tratta di una pia illusione.
    E’ un po’ come quelle scuole filosofiche che credono che l’ essere umano sia fondamentalmente buono e che per rendere migliore il mondo basti l’ educazione.
    Sia chiaro l’ educazione è importantissima ma purtroppo non basta e soprattutto, questa sì, non si può imporre dall’ alto.

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