Grande il disordine sotto il cielo degli omeopati. Venerdì il presidente dell’AMIOT – associazione di omotossicologia sponsorizzata dalla BigHomeo italiana Guna – ci accusava di omicidio colposo facendo sapere urbi et orbi che
“LA RESPONSABILITA’ PER CASI COME QUESTO E’ INVECE PROPRIO DI CHI ATTACCA L’OMEOPATIA”
e non dall’omeopata uscito e rientrato nell’Ordine dei medici di Pesaro che
gli ha chiesto ripetutamente quali titoli avesse per praticare l’omeopatia
e al quale ha risposto
«Non mi interessa rispondervi».
Finché paga la quota, son fatti suoi?
Due associazioni concorrenti prendono le distanze:
Dopo il caso del bambino morto ad Ancona, Siomi [Società Italiana Omeopatia e Medicina Integrata] e Smb [Società Medica Bioterapica] commentano: “Nessun medico può permettersi di ergere l’omeopatia a cura esclusiva”.
Pubblicamente gli omeopati la ergono sia a cura esclusiva che a prevenzione di ogni patologia – otite compresa – senza essere smentiti dalle loro associazioni, privatamente non saprei. Per esempio
Marisa Santoianni [stando alla FIAMO, pratica “esclusivamente” l’omeopatia] 15 maggio 2017
CHI sei? Io sono dirigente medico ,specialista in medicina interna, scienza dell’alimentazione e medicina omeopatica e da 40 anni utilizzo solo FARMACI OMEOPATICI per curare pazienti affetti da patologie diverse. Comunica, prima di mostrare la tua ignoranza o altro, con i milioni di persone che si curano omeopaticamente. Marisa Santoianni
L’esperienza dei medici omeopatici è che in questa prima fase della malattia il medicinale omeopatico ben indicato è in grado di risolvere l’infiammazione.
L’esperienza dei medici tout court è che nella maggior parte dei casi un’otite si risolve con un antidolorifico e delle gocce. A differenza degli omeopati, sanno che se è di origine batterica o virale rischia di uccidere il paziente.
Esempio di “informazioni preziose e credibili in campo medico” per l’otite. Fonti: Dizionario medico, Uses Edizioni Scientifiche, Firenze, Medicina Interna Sistematica a cura di Claudio Rugarli, Edra Masson
Come sempre, l’unica raccomandazione da fare quando si entra nel campo della omeopatia è quella di non sostituire un rimedio naturale con trattamenti medici scientificamente validati.
L’utilizzo di sostanze omeopatiche risulta sicuramente valido se affiancato ai principi della medicina tradizionale.
Più confusione di così e non sopravvive nessuno.
Qui trovate le pratiche che confluiscono nella “medicina integrata” e, stando alla Siomi, dovrebbero essere inserite nel e rimborsate dal sistema sanitario; sul sito della Smb resta traccia delle “ricerche” con le quali i membri del suo “collegio docente” dimostravano l’efficacia dell’omeopatia da sola o con
Litoterapia-Organoterapia-Fitogemmoterapia. Terapie complementari all’Omeopatia, particolarmente utili e risolutrici laddove, nell’impossibilità di effettuare una corretta indagine omeopatica, sia richiesto un trattamento di facile individuazione e di pronta risposta.
Anche la concorrenza industriale corre ai ripari:
Boiron, il re dell’omeopatia: «Prendo gli antibiotici e li do anche ai miei figli». L’imprenditore: i nostri farmaci sono complementari a quelli allopatici.
La réclame dei suoi prodotti non precisa mai che si tratta di meri complementi, rif. per esempio quella dell’Uranium nitricum doppiamente ingannevole (l’azienda non è autorizzata ad usare uranio). Stando alla Boiron
- Le specialità omeopatiche hanno invece un’indicazione terapeutica ben precisa; in Italia, a differenza di altri paesi europei, può essere comunicata solo a medici e farmacisti (DLgs 219/2006).
In realtà è comunicata anche da soci Siomi e Smb su centinaia di siti e spacci on-line.
Nel gran finale, il Re s’atteggia a vittima di un complotto:
Certo è che se una persona muore dopo aver preso un farmaco allopatico, nessuno dà la colpa alla cura. E purtroppo nel mondo ogni anno muoiono due milioni di persone per questo, nessuno dice niente».
Non solo se ne parla ovunque, anche in Francia, ma le morti causate da farmaci sono circa 128 mila/anno e oltre un milione/anno quelle da farmaci contraffatti.
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Ieri sulla Stampa, Maria Corbi forniva dati “integrativi”
Omeopatia, fitoterapia, trattamenti manuali, agopuntura, sono queste le tre maggiori «cure» alternative a cui ricorre l’8,2 per cento degli italiani (dati Istat). Una bella fetta di popolazione, dunque, anche se il fenomeno è in calo (dal 2000 al 2005 la media si aggirava intorno al 13 per cento) secondo le ultime rilevazioni disponibili. Per l’omeopatia in particolare il 2016 è stato un «anno nero», con perdite per oltre 15 milioni di euro.
Sarà l’effetto Germana Durando sui consumatori?
Circa 20 mila medici italiani prescrivono almeno una volta all’anno medicinali omeopatici. E sono circa 4 mila i medici che la esercitano con regolarità. E al nord il loro numero è in crescita, soprattutto in Lombardia dove negli ultimi sette anni, il numero di medici iscritti nei registri delle medicine non convenzionali dell’Ordine è cresciuto del 180%.
4 mila su 250 mila, meno male.
L’omotossicologia è invece una corrente dell’omeopatia, da cui si differenzia perchè rifiuta l’integralismo terapeutico utilizzando anche la medicina convenzionale.
L’omotossicologia mescola senza alcun criterio fino a 30 prodotti omeopatici che per la medicina “convenzionale” sono placebo.
Probabilmente ci sarà stato un errore nelle frequenze di oscillazione dei domini di coerenza. Tanto noi di dawkins, bohr , born ,to be alive , “ce ne freghiamo, ce ne freghiamo noi ”
confermo che non cederei il mio amato micio alla ricerca nemmeno per salvare “tutti i bimbi del mondo ” , e non credo di essere il solo.
“Ce ne freghiamo, ce ne freghiamo ! “
“il numero di medici iscritti nei registri delle medicine non convenzionali dell’Ordine”
“Truffa legalizzata e avallata dall’Ordine (e da qualche esponente dello Stato, pesante quanto basta per far approvare -o non approvare – i placet giusti)” si può dire o si va in galera?
Omeopatia, fitoterapia, trattamenti manuali, agopuntura, sono queste le tre maggiori “cure” alternative
…
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conto e riconto, io con i conteggi non ci prendo tanto, perciò riconto ancora, e codeste “tre cure” continuano a sembrarmi quattro.
Magari è un modo di dire, come “fare quattro passi” che è capace diventano quattrocento e anche di più, o come quando il Tecunta prometteva trattamenti manuali di “due schiaffoni” e invece chissà quanti ne progettava, ma veniamo al punto: “se una persona muore dopo aver preso un farmaco allopatico, nessuno dà la colpa alla cura” … eh, però se la persona muore dopo essersi curata NON prendendo il farmaco allopatico indicato per la sua condizione, la colpa a chi si dà?
E poi, mi sa, tuttei moriremo “dopo” aver preso un frmc allptc -quanto tempo “dopo” l’assunzione bisogna morire, per poter dare la colpa a qualcos’altro? No, perché io proprio ieri ho preso una bustina di Voltaren e vorrei sapere quando sarò fuori pericolo di esserne ammazzat.
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In realtà mi sono ingolato solo la polverina che c’era dentro, la bustina invece l’ho buttata via, non l’avevo detto subito per non farla troppo lunga ma poi mi è venuto il dubbio che qualcunoa pensasse che sono tanto scem da mandar giù anche la confezione.
Saluti.
CimPy,
si può dire o si va in galera?
Forse tra un po’ saprò risponderle, anche se non ho usato la parola “truffa”.
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Italiano degenerato,
good catch!
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Mauro,
E’ come se si cercasse di fermare un’invasione di locuste… cercando di prenderle con le mani una ad una. :/
Già, ma non c’è altro modo, la responsabilità è personale.
“Circa 20 mila medici italiani prescrivono almeno una volta all’anno medicinali omeopatici.”
Che rapportato ai 10-12 casi in totale all’anno di indagini dell’OdM fa riflettere parecchio. E’ come se si cercasse di fermare un’invasione di locuste… cercando di prenderle con le mani una ad una. :/
“Già, ma non c’è altro modo, la responsabilità è personale.”
Nulla però vieta di assumere più personale ed aumentare la capacità di processare i casi pendenti. Considerando che l’ordine non difetta di pecunia, qualche (piccolo) dubbio mi viene.
Nel caso ci fossero dubbi, l’ho scritto io, non lei.
Secondo me bisogna impegnarsi per fare sparire l’omeopatia dall’elenco dei trattamenti contemplati dal servizio pubblico, dopodiché forse sarebbe il caso di lasciar fare alla selezione naturale. Cavar sangue dalle rape non è mai stata occupazione proficua.
Gerardo,
sono di “classe C“, detraibili dalla dichiarazione dei redditi, ma non a carico del Servizio sanitario.
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Cimpy,
no problem, la sua è una domanda tecnica.