Risultati segreti = risultati negativi

Non so più come lamentarmi, ma trovo immorale che i risultati di un esperimento clinico non siano pubblicati. Nella metanalisi Cochrane dei farmaci per l’artrite a e l’artrosi, gli autori scrivono:

We are highly reserved about results due to pharmaceutical industry involvement and limited data.

We are uncertain if harms differ among celecoxib and placebo or tNSAIDs due to risk of bias, low quality evidence for many outcomes, and that some study authors and Pfizer declined to provide data from completed studies with large numbers of participants.

Se il Celebrex della Pfizer – ora della Sandoz – s’è dimostrato più efficace del placebo o di altri anti-infiammatori non steroidei, perché nasconderlo?

Nella classifica di Trials Tracker gli enti di ricerca pubblici sono peggiori delle Big Pharma, danneggiano i pazienti e sprecano risorse enormi. È insensato eppure da gennaio la petizione

All trials past and present should be registered, and the full methods and the results reported.

ha raccolto solo 90 mila firme.

Da questo mese, Médecins Sans Frontières, le fondazioni Gates e Wellcome, i Consigli per la ricerca medica in India, UK e Norvegia, l’istituto Pasteur e altri benintenzionati esigono per i trials che finanziano o sponsorizzano o ai quali partecipano, che i dati siano messi su un registro o escano una rivista scientifica in open access.
Un anno fa, l’Unione Europea ha creato un apposito registro

The EU Clinical Trials Register contains information on interventional clinical trials on medicines conducted in the European Union (EU), or the European Economic Area (EEA) which started after 1 May 2004.

In this Register, you are able to

  • view the summary results of the clinical trials mentioned above;

Sembrava una bella notizia.

Qualche giorno fa scrivevo l’articolo di Oggi Scienza sull’acqua alcalina e l’ho consultato per cercare i trials con inibitori della pompa protonica nelle terapie anti-tumorali di cui parlava il dott. Fais. Dei tre elencati, solo quello del 2006, con il Lanreotide della Ipsen Pharma (un analogo della somatostatina, non un “alcalinizzante”) aveva la dicitura “view results“.

Solo che il link è illusorio, quello nelle pagine di Ipsen Pharma pure e gli articoli su PubMed non corrispondono alla descrizione.

Risultati immagini per boycott elsevier
Non che la pubblicazione su una rivista scientifica sia sempre una garanzia, ma almeno un po’ di dati dovrebbero esserci…
Non che i dati siano sempre affidabili e guai a criticare certi protocolli…
Almeno a Pfizer capita di arrendersi all’evidenza
Bon, j’arrête de rouspéter e vado a vedere cosa succede al World Congress for Scientific Integrity.

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A proposito di integrità, questa trumpata è fantastica

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Effetti positivi del verde urbano

OMG, l’economista Richard Tol è diventato catastrofista! In un articolo su Nature Climate Change insieme a Francisco Estrada e Wouter Botzen della libera università di Amsterdam, scrive che nello scenario “business as usual” con crescita costante delle emissioni di gas serra (RCP8.5), nelle 1692 città più popolate del mondo entro fine secolo l’effetto isola di calore urbano farebbe aumentare la temperatura locale di 8 °C (figura 2) e calare il prodotto urbano lordo addirittura del 10,9%.

Nel loro modello, i costi di adattamento sono da due a due volte e mezzo quelli previsti senza tener conto dell’effetto e i danni economici superano i benefici anche per Stoccolma o Anchorage. Dal com. stampa dell’università del Sussex:

The cheapest measure, according to this modelling, is a moderate-scale installation of cool pavements and roofs. Changing 20 per cent of a city’s roofs and half of its pavements to ‘cool’ forms could save up to 12 times what they cost to install and maintain, and reduce air temperatures by about 0.8 degrees.

Meglio i tetti bianchi o coperti di verdura.

Professor Tol said: “It is clear that we have until now underestimated the dramatic impact that local policies could make in reducing urban warming.”

6 commenti

  1. Lo stesso giudizio di immoralità (nella non pubblicazione di risultati negativi) dovrebbe applicarsi ai risultati della farmacovigilanza sui vaccini, quelli che l’AIFA non pubblica più da tre anni a questa parte. O no?

  2. > Non c’è una data fissa e l’ultimo rapporto è del 9 aprile 2015
    inoltre la raccolta dati e le analisi statistiche richiedono una gran
    quantita’ di lavoro e di tempo, percio’ che gli aggiornamenti compaiano
    magari anche ogni 2-3 anni puo’ essere del tutto fisiologico.
    tra l’altro ho notato che il sospetto che ci sia la volonta’ di aifa di nascondere la verita’
    dietro questi tempi piu’ o meno lunghi e piu’ o meno fisiologici e’ qualcosa che si sta
    diffondendo a macchia d’olio. Questo forse grazie anche al contributo becero e ignorante
    di blog come quello della Locati.
    D’altronde il Lato Oscuro della Forza esercita un fascino irresistibile
    sulle menti deboli 😀
    “Se anche una sola volta il sentiero oscuro intraprendi,
    per sempre esso dominerà il tuo destino” (Yoda)

    1. Hydra viridis,
      E’ un gomblotto:
      Il Codacons ha denunciato il ministro della Salute Lorenzin e l’Agenzia per il farmaco per abuso d’ufficio, omesso controllo e favoreggiamento delle case farmaceutiche interessate alla somministrazione dei vaccini, in relazione alla morte di cinque neonati. L’associazione contesta a Lorenzin di non aver informato in Cdm gli altri ministri al momento dell’approvazione del dl sui vaccini “di un documento dell’Aifa sulle reazioni avverse”.
      5 casi di SIDS, tra l’altro…

  3. Qualcuno mi saprebbe dare delucidazioni sulla nuova teoria dell’evoluzione di cui si parla nel blog di ezio pennetta? allora e’ vero che Darwin ha sbagliato tutto….ma va fan gall’ Gesu’ Christ immacolet’

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