Il climatologo Raymond Pierrehumbert ha sempre avuto dubbi sui progetti di geoingegneria, il cosiddetto “Piano B” per limitare l’aumento della temperatura faute de mieux. In «The trouble with geoengineers “hacking the planet”», sul Bulletin of Atomic Scientists, riassume le critiche ai due principali “piani B”, in particolare al piccolo esperimento SCoPEx – che modificherebbe l’albedo mandando in stratosfera aerosol riflettenti – di David Keith et al., reso più attuale da un “effetto Trump”.
Raypierre ribalta le analogie terapeutiche usate dalla “geoclique di Harvard” nei media:
Few scientists have the stomach for this subject, geoengineering isn’t attracting much new talent, and the modest burst of funding that came in the wake of the UK Royal Society report has mostly collapsed. What little funding remains is mostly directed, as it should be, on approaches involving governance, notably the Carnegie Council Initiative, which is an interesting endeavor. But I worry a bit that the effort has been infiltrated by the geoclique. So far as scientific research directed towards field experimentation goes, Harvard—with the help of Bill Gates and other private funds—is almost single-handedly keeping the field on life-support. But it is time to pull the plug on this ill-advised approach.
One of the albedo modification scenarios we considered in the National Research Council report is the “Greenfinger” scenario, in which a well-meaning, wealthy individual decides to save the world on his own, but with possibly disastrous unintended consequences. It is ironic that Harvard, my very own alma mater, appears to be setting itself up for that very role. [link aggiunto]
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Tra i fautori dell’albedo hacking, c’è anche l’Economist preoccupato dai costi del riscaldamento globale. Questa settimana in “The Frozen Rodeo” racconta degli iceberg nell’Atlantico Nord – si staccano dalla calotta groenlandese – “catturati con il lasso” e rimorchiati a distanza di sicurezza, per evitare alle piattaforme petrolifere la fine del Titanic.
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L’Economist vanta anche la rivoluzione sociale e governativa della crittografia blockchain, per esempio nel garantire contratti di proprietà e impedire il land-grabbing. Anche secondo l’ecologo Guillaume Chapron su Nature, “The environment needs cryptogovernance” ma
There are obstacles. Bitcoin is slow: it is limited to 7 transactions per second, compared with an average of 2,000 transactions per second for the Visa credit network. To run and check its complex algorithms, Bitcoin requires a network of dedicated ‘mining farms’ of high computing power, most of which are based in China, Georgia, the United States, Canada and Sweden (see also Nature 526, 21–23; 2015). These use a comparable amount of electricity to whole cities. Bitcoin is estimated to consume about 10.4 terawatt hours a year, almost twice that used by Google as a company (5.7 TWh). [grassetto mio]
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È uscita la seconda edizione di Presence and Proximity: To Stay and Deliver, il rapporto dei consulenti statunitensi Humanitarian Outcomes sulle Ong internazionali, agenzie dell’Onu incluse. Ha la stessa visione assistenzialista di sei anni fa (per non dire imperialista), secondo me. Sarà vero che ci sono stati “subappalti” inaccettabili, ma dire che
Many humanitarian organizations were still found to approach risk and key decisions surrounding evacuations, returns, and the use of remote management based on relatively weak analyses and vague perceptions rooted in media coverage of particular crises.
significa sottovalutare la crescita, l’autonomia, l’empowerment ecc. delle Ong locali proprio dove ci sono “particolari crisi”, a cominciare dalla Siria e paesi confinanti.
Punto di vista dissonante dal Guardian.
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Science denial
Mi piacerebbe vedere “i dati”, ma non ho accesso a Studies in History and Philosophy of Science. Dall’abstract:
Several characteristics are identified that distinguish science denialism from other forms of pseudoscience, in particular its persistent fabrication of fake controversies, the extraordinary male dominance among its activists, and its strong connection with various forms of right-wing politics. [grassetto mio]
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2017 o 1984?
La Turchia blocca l’accesso a Wikipedia ed elimina l’insegnamento dell’evoluzione; fra le condizioni dettate dall’Arabia Saudita per mettere fine all’embargo del Qatar, c’è la chiusura di Al Jazeera; in USA un boss del carbone querela il comico John Oliver per un esilarante monologo sui minatori; il governo Trump vieta l’uso di telecamere e registratori durante le proprie conferenze stampa…
“Science denial”
Io ho accesso alla rivista e sto leggendo il paper! Mi sa che ci faccio anche un post, ma a luglio inoltrato.
Quali dati ti servono? Il paper è parte del progetto svedese “Mind the Gap – Delay Mechanisms and Goal Failures in Swedish Environmental Policy”.
In ogni caso, sono via e completamente offline per le prossime due settimane, semmai te li invio dopo.
Ciao!
Nooo!
Due settimane senza un nuovo post, proprio ora che cominciavo a capirci qualcosa!
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Vabbè, vuol dire che rileggerò un po’ di quelli vecchi.
Saluti desolati.
H
the extraordinary male dominance among its activists, and its strong connection with various forms of right-wing politics
Mmmh. Anche se nel corpo dell’articolo risulta meno controintuitiva di come può apparire dall’abstract, direi che è proprio la parte peggio argomentata del lavoro – le donne più timide e conformiste e quindi più prone ad accettare le teorie/opinioni mainstream?
E anche l’attribuzione alla destra dello spettro politico di una maggiore prevalenza nella propensione per le credenze pseudo- o anti-scientifiche forse avrebbe meritato qualche parola in più: se è acclarata nel campo del negazionismo climatico o del creazionismo, in quello dell’antivaccinismo e in generale delle credenze pseudo-mediche mi pare molto più discutibile. Nel negazionismo dell’HIV/AIDS, ad esempio, vediamo un’equa distribuzione all’estrema destra all’estrema sinistra, tanto che credo che dare una collocazione politica ai suoi sostenitori serva poco a comprendere le loro caratteristiche, mentre molto più utile è osservare come si addensino prevalentemente all’estremo libertario dell’asse libertarismo/comunitarismo (stessa caratteristica rilevata da Lewandowsky studiando i negazionisti climatici – un vecchio abbozzo di riflessione, qui).
Inoltre, mentre la distinzione fra science denialism e pseudoscience mi sembra un po’ artificiosa (e credo che lo ammetta pure lui), la distinzione che Hansson opera fra caratteristiche epistemologiche e sociologiche mi sarà utilissima per confrontare AIDS denialists e antivaxxer come movimenti sociali e non solo come insiemi raffazzonati di teorie pseudo- o francamente anti-scientifiche.
Quindi: grazie mille per la dritta!
Steph,
buone vacanze – spero. Adesso ce l’ho, pensavo che ci fossero dati per la Svezia, invece niente. L’interpretazione mi sembra un po’ bacata – lettura stimolante insomma.
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Dora,
Grazie a te e sono d’accordo con le tue critiche (refrain – *). Per es. i suoi casi di science denialism e di pseudoscienza sono storicamente/socialmente gendered: alle femmine la cura, ai maschi la scienza; le controversie esistono anche in pseudo-medicina e sono alimentate da interessi economici come quelle del clima. E il viagra “rosa” o i test genetici di 23&Me sono scienza, science-denialism o pseudoscienza?
Interesting in parts but poor heuristics overall.
(*) rif il tuo commento su HIV Forum, al posto di Lewandowski et al. proverei anche a vedere se c’è una distinzione tra science denialism come protesta contro l’iniquità (le élite in generale) e il complottismo
BTW, Daniele Fanelli ha rivisto la sua teoria.
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Hortensio,
Due settimane senza un nuovo post
Dice a Dora, immagino.
Ma … veramente … dicevo a Steph. Cmq due settimane passano in fretta, sono (moderatamente) sicuro di farcela anche senza dover scrivere di clima io stesso, sarebbe una tragedia tale che al confronto passerebbe per scienziato competente anche il Fauno Ipponio, quello del Kitegen.
Molto coerente, quest’uomo: col Kitegen voleva evitare emissioni pari a 500.000 tonnellate di CO2 annue,
ma poi ha visto la Luce, come fa sapere in perfetto inglish: “recent publications and satellite data about the high beneficial effects of extra carbon dioxide in atmosphere without evidence of side effects requires to rethink all the topic” [2].
E’ così adamantino nei suoi avanti-indrè che ha ispirato diversi Poeti [3], dal classico Ponderio Filastrocchi al venale KWRA all’irriverente amir, oltre a molti prosatori più o meno dileggianti.
Quasi quasi mi travesto da femmina e gli faccio una poesia saffica, che non gli manchi nulla.
Saluti.
H
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1: https://ilblogdellasci.wordpress.com/2013/09/13/kitegen-nuova-chimica-dalleolico-troposferico/;
2: http://euanmearns.com/high-altitude-wind-power-reviewed/#comment-20954;
3: link a richiesta.
Hortensio,
ups, non avevo guardato l’ordine dei commenti…
requires to rethink all the topic
giusto, l’Antartide rinverdisce, tra poco ci pascoleranno le mandrie e l’ing. potrebbe catturarne il metano.