Cari orecchietti,
è una storia bella e un po’ triste. La raccontano sui PNAS di questa settimana 26 ricercatori di varie nazionalità e discipline, coordinati dal genetista Giorgio Bertorelle del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie all’Università di Ferrara.
Hanno studiato il DNA nucleare e mitocondriale degli orsi marsicani. Un tempo erano moltissimi. Appena gli agricoltori hanno occupato gli Appennini, 3-4 mila anni fa, sono scomparsi quasi tutti. I sopravvissuti, dispersi in piccoli gruppi, si sono incrociati tra loro e questo non ha giovato alla fitness della prole. Semmai aiuta i genetisti, e i turisti, a distinguerli dagli altri Ursus arctus europei.
Però se ne rimangono cinquanta, alcune delle mutazioni che hanno accumulato nei millenni non saranno state deleterie.
Ci facciamo spiegare la ricerca, la “selezione bilanciante” che sembra averli salvati, da Andrea Benazzo, della Sezione di Biologia ed Evoluzione, il primo autore della pubblicazione, e da una sua co-autrice che ci fa da inviata speciale, Silvia Ghirotto. La conoscete già, l’avete sentita in maggio a proposito dei mitocondri di due abitanti umani del Sulcis, circa diecimila anni fa.
Ci teniamo un po’ di tempo per le bufale, sul serio questa volta, non solo per le news.
poscritto: c’è stato il tempo per una notizia che riguarda le Ong, l’editoriale di Science sulla disinformazione e per una bufala nel senso di articolo scientifico falsificato che ci riguarda tutti su un sale d’alluminio usato come adiuvante nei vaccini e che causerebbe l’autismo nei topolini.
La signora che ci ha scritto per dire che ha causato l’autismo di un suo parente vaccinato 30 anni fa, forse dovrebbe tener presente che fino allo svezzamento un bambino ingerisce 40 microgrammi di sale di alluminio per ogni litro di latte materno, mentre alcuni vaccini (non quelli contro polio o morbillo-parotite-rosolia per esempio) ne contengono da 0,25 a 2,5 microgrammi.
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