L'immunità delle altre greggi

Un commento sotto “Le panzane del paleodietologo” cita il businessman Barry Sears e la sua “Zone diet” dall’efficacia inesistente e dai rischi noti (assenza di fibre, scarsità di carboidrati, sovrabbondanza di grassi animali saturi ecc.), che andava di moda in USA nel decennio scorso per cui ora viene raccomandata in Italia dal signor Panzironi.

Mi ha fatto venire in mente un altro Sears, un disinformatore sui vaccini un po’ meno rozzo di Enzo Pennetta e Pennetta mi ha fatto venire in mente “l’evoluzione è solo una teoria”.
Tout se tient.

L’argomento a favore delle vaccinazioni è che proteggono direttamente o grazie all’immunità di gregge: più vaccinati siamo e meno ospiti l’agente contagioso trova per riprodursi e da infettare. A chi obietta che è “solo una teoria”, forse andrebbe spiegato che il rapporto tra immunità effettiva e vicaria viene osservato da oltre un secolo per tipo di patogeno, tipo di vaccino, tasso di contagio e altre variabili. Di solito l’obiezione si trasforma più comicamente in “è solo una statistica”.

Nelle discussioni che ho seguito fin qui, mi sembra mancare il rapporto tra l’immunità del gregge umano ai patogeni e l’immunità agli antibiotici delle greggi patogene. Forse andrebbe spiegato che più vaccinati siamo, meno antibiotici usiamo. Perfino nel caso del vaccino contro l’influenza: ha un’efficacia limitata, però riduce le infezioni da pneumococchi, klebsielle ecc. multiresistenti.

L’evoluzione della resistenza non è mica una novità:

Risultati immagini per antibiotic resistance increase 2016

Sulla resistenza crescente agli antibiotici, gli allarmi si susseguono da quasi cinquant’anni. Il problema è che negli ultimi trenta non si sono scoperti antibiotici davvero nuovi nonostante i miliardi investiti nella ricerca e migliaia di risultati “promettenti” nelle riviste specializzate.

Invece la resistenza indotta dai vaccini è molto rara. Oggi. Con una popolazione mondiale in aumento – insieme a quella degli animali domestici imbottiti legalmente o meno di antibiotici – è probabile che diventi più frequente.
In attesa di idee geniali, servono vaccini contro i microbi multiresistenti più diffusi e letali. Solo che lo sviluppo di un vaccino costa più tempo e soldi  di quello di un farmaco, persi se non supera gli esperimenti clinici di fase III su decine di migliaia di persone, come accade nella stragrande maggioranza dei casi. (Con il 39% massimo di immunizzati non lo ha superato nemmeno quello contro la malaria “in corso di sviluppo” da più di un secolo…)

Vendere antibiotici un pochino modificati e reclamizzati come “nuovi” rende sicuramente di più.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Banca Mondiale, il G7, il G20, l’Unione Europea e altri investitori “istituzionali” finanziano lo sviluppo di nuovi antibiotici. L’OMS chiede nuovi vaccini piuttosto timidamente,

For example, if every child in the world received a vaccine to protect them from infection with Streptococcus pneumoniae bacteria (which can cause pneumonia, meningitis and middle ear infections), this would prevent an estimated 11 million days of antibiotic use each year.

forse per non smorzare l’allarme sulla resistenza agli antibiotici.

Nonostante i vantaggi economici dei vaccini per le collettività*, rispondono non i governi ma la Fondazione Gates, il Wellcome Trust e forse qualche fondazione minore. Ong come Medici Senza Frontiere o Partners In Health spendono quello che possono in esperimenti clinici come MSF contro Ebola o PIH per verificare l’efficacia di una somministrazione veloce contro il colera, e gli spiccioli che avanzano in advocacy.

Un po’ poco viste le proiezioni sulla resistenza agli antibiotici (anche agli antivirali, faccenda ancora più complicata – sarà per un’altra volta!):

Fonte – AMR sta per Anti-Microbial Resistance

L’altra ricerca che meriterebbe più fondi è il “riposizionamento”, l’identificazione di nuovi bersagli per vecchi antimicrobici.

* Il vaccino anti-epatite C della Gilead sembra un contro-esempio, ma se i sistemi sanitari nazionali si ribellano può finire come per i farmaci.