O scarrafone e altre letture da week-end

Smut Clyde, che sembra aver un debole per il genere horror, raccomanda il reportage di Kirsty Needham dopo una giornata nell’unico allevamento intensivo di Periplaneta americana certificato dal governo cinese.

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Nel segnalare e calcolare le ritrattazioni, Retraction Watch non tiene più conto di quelle dovute a plagi, sono diventate troppo numerose. L’auto-plagio sembra meno problematico. In rassegne o editoriali è giustificato quando l’autore et al. hanno da dire qualcosa di fondamentale, per esempio le implicazioni di una nuova tecnica come nel caso della curva a mazza da hockey in climatologia, o della tecnica CRISPR-Cas9 nella ricerca biomed.
È meno giustificato spacciare per originale un testo – magari con firme modificate – a una decina di editori diversi, per gonfiare il CV e l’indice di citazioni. Nick Brown ha trovato un esempio:

Dr. Robert J. Sternberg is a past president of the American Psychological Association, currently at Cornell University, with a CV that is over 100 pages long [PDF] and, according to Google Scholar, almost 150,000 citations.

Recently, some people have been complaining that too many of those are self-citations, leading to a formal petition to the APS Publication Committee. But sometimes, it seems, Dr. Sternberg prefers to make productive use of his previous work in a more direct manner.  I was recently contacted by Brendan O’Connor, a graduate student at the University of Leicester, who had noticed that some of the text in Dr. Sternberg’s many articles and chapters appeared to be almost identical. It seems that he may be on to something.

Segue un’analisi approfondita di alcuni riciclaggi. Soluzione?

I’m not sure, frankly. But James Heathers has some thoughts here.

Nick Brown, un matematico con una laurea tardiva in psicologia, milita contro le molestie statistiche e le bufale diffuse in psicologia, come la presunta efficacia del pensiero positivo e altre ricorrenze del metodo Coué.

A proposito di molestie statistiche, il gruppo di John Ioannidis ne ha trovate parecchie nelle (presunte) differenze tra cervello maschile e femminile…

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Risultati immagini per methane and global warming

fonte: Euan Nisbet et al.Science

L’Economist passa in rassegna le ricerche sulle fonti dell’aumento del metano atmosferico dopo una “pausa” dal 1999 al 2006. Permafrost artico in scioglimento, più allevamenti di ruminanti, perdite nell’estrazione di gas naturale, maggior estensione delle risaie, calo dei radicali idrossili che strappano via le H dalle molecole di CH4 o riscaldamento delle paludi e boom demografico dei batteri metanogeni?

Un’attribuzione non esclude l’altra, ma per sapere dove intervenire per limitare il riscaldamento globale a breve, i dati sono troppo pochi, troppo rari gli esperimenti che misurano con precisione la concentrazione atmosferica di metano da attività umane o meno per un periodo significativo, per di più i paesi che hanno un sistema di monitoraggio non pubblicano sempre i risultati aggiornati.

Soluzione? Il volontariato. L’Environmental Defence Fund, un’Ong, ha deciso di costruire e lanciare un satellite per identificare le fonti.

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A.D.R.
Sì, ho letto il paper di Jeremy Keenan et al. del MORDOR study group, con i risultati di un esperimento clinico con 227 mila bambini sotto i 6 anni in Malawi, Niger e Tanzania, di cui metà ricevevano una dose trimestrale di antibiotico, (l’azitromicina già usata per prevenire il tracoma, data dalla Pfizer) e metà un placebo:

The overall annual mortality rate was 14.6 deaths per 1000 person-years in communities that received azithromycin (9.1 in Malawi, 22.5 in Niger, and 5.4 in Tanzania) and 16.5 deaths per 1000 person-years in communities that received placebo (9.6 in Malawi, 27.5 in Niger, and 5.5 in Tanzania).

Come si vede, il beneficio è piccolo e dipende molto dal contesto. In Tanzania il sistema igienico-sanitario non sarà il massimo, ma è molto più efficace ed esteso che in Niger.

Serious adverse events occurring within a week after administration of the trial drug or placebo were uncommon, and the rate did not differ significantly between the groups. Evaluation of selection for antibiotic resistance is ongoing.

Grassetto mio. Questa forma di prevenzione rischia di moltiplicare i batteri resistenti a un antibiotico che fa parte dei “farmaci essenziali” dell’OMS in quanto multi-uso, generico e quindi poco costoso (circa 1 euro per le quattro dosi).

Penso che parecchi epidemiologi saranno preoccupati all’idea che l’OMS includa la prevenzione a base di antibiotici nelle sue linee-guida. In Pakistan quest’inverno l’epidemia di tifo è stata causata da una Salmonella enterica Typhi XDR –  Extensively Drug Resistant – perché resiste a cinque gruppi di antibiotici. Oltre ai quelli di “ultimo ricorso” dai brutti effetti collaterali, l’unico antibiotico efficace è l’azitromicina.

Forse per poco? Il batterio è un H58, un tipo che acquisisce rapidamente geni di resistenza da altri batteri, già presente nel Malawi e molto probabilmente in altri paesi  dell’Africa sub-sahariana. In marzo c’è stata un’altra epidemia in un campo di profughi siriani e iracheni dell’UNHCR, nel nord-est della Siria. Troppo presto per la conferma del ceppo, sempre che sia possibile.

C’è un nuovo vaccino, il Typbar-TCV, in prova in Malawi, Bangladesh e Nepal. Se va bene, sarà distribuito nei paesi dove il tifo è endemico a partire dal 2019, ma non immunizza a lungo termine. Comunque è un miglioramento rispetto a quelli attuali: si può somministrare ai bambini di sei mesi invece di 2 anni in su, e il suo effetto dovrebbe durare tre anni.

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Due articoli di buon senso su razza, QI e genetica: il genetista Ian Holmes, The Atlantic, e il giornalista William Saletan, Slate.

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