Complimenti ai fact-checker per l’ottimo lavoro, e forse anche ai produttori di bersagli così facili da centrare. Le bufale contro Proactiva Open Arms e migranti, o contro la “tassa dell’Onu” sul Parmigiano sono vissute “ce que vivent les roses, l’espace d’un matin”, per dirla con Malherbe.
Le prime rientrano nella campagna contro le Ong e i loro volontari. La ministra Erika “impara l’italiano, c…!” Stefani persiste giorni dopo che la “Guarda” costiera libica ha smentito l’esistenza delle prove promesse dal proprio benefattore, il governo Salvini-Di Maio.
La seconda è altrettanto nazional-popolare, sovranista e identitaria, ma come l’ossitocina bevuta da Salvini, somiglia alle Guerre picrocoline di Rabelais.
Le fandonie sul Parmigiano, addirittura un prodotto italiano su tre, “tassato dall’Onu” sono partorite dalla Coldiretti e dal Sole-24 Ore con un articolo di Micaela Cappellini, imitato da altri quotidiani e da Salvini che i seguaci incitano a bombardare l’Onu. Se ve le siete perse, trovate un buon riassunto da Butac, Giornalettismo e da Valigia Blu anche per la dose rincarata dal Sole – a nome dell’intera “redazione“.
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“Karma is a bitch”
Il 18 luglio l’Università di Padova ha partecipato allo Zeitgeist nazional-pop mandando un comunicato (se dovesse scomparire, sapete a chi chiedere il pdf) alle agenzie di stampa, pietosamente accorciato da queste e ripreso solo da Sardegna Oggi.
D’altronde quel giorno l’italianità si fondava sul Parmigiano mica sul pecorino.
Firmato dal “Gruppo Scientifico Padovano” diretto dall’ing. Giulio Fanti, riversa fiotti di bile sull’articolo di Borrino & Garlaschelli che ne smentiscono le tesi sindonologiche, e sui giornali che hanno osato parlarne con i “titoli sensazionalistici” di cui “Gruppo” rivendica l’esclusiva.
Dovrebbe essergli concessa non fosse che per l’ilarità che le sue “scoperte” suscitano nella comunità scientifica. Soprattutto il giorno dopo, quando PLoS One ha ritrattato l’articolo di Fanti et al. per incompetenza palese.
Spiace un po’ per Gesù e la Madonna che – stando a quanto scrive Fanti in La sacra Sindone di Gesù Cristo – approvano le sue ricerche, ma non poteva capitare a uno “scienziato” più meritevole.
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Boycott Elsevier, passim
Continua il braccio di ferro tra l’oligopolista dell’editoria scientifica e gli enti di ricerca che si oppongono ai suoi prezzi da strozzino, scrive Holly Else su Nature. Ora tocca a Projekt DEAL:
- Elsevier last week stopped thousands of scientists in Germany from reading its recent journal articles, as a row escalates over the cost of a nationwide open-access agreement. The move comes just two weeks after researchers in Sweden lost access to the most recent Elsevier research papers, when negotiations on its contract broke down over the same issue.
Il Times Higher Ed. Supplement si chiede se e quando altri paesi lotteranno a fianco della Germania.
Su un tema affine, Physics Today pubblica un reportage sulle conferenze organizzate da spennapolli, dall’editore Omics, già accusato di frode dalla Fair Trade Commission americani, a quelli meno noti. Anche quando sanno della truffa, certi ricercatori pagano lo stesso per parteciparci.
Mi chiedo se e quando l’Italia lotterà a fianco degli USA contro i truffatori. Segue esempio.
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Professore, l’ha scritto lei?
Delle due l’una:
- Enzo Maria Vingolo, oculista privato a Roma, primario dell’ospedale di Terracina e ricercatore dell’Università La Sapienza, è complice dello spennapolli indiano Peertechz, famoso per aver un cane come membro di un suo comitato editoriale;
- i suoi colleghi vengono spammati e intortati a sua insaputa.
Nel caso 2., La Sapienza oserà chiedere allo spennapolli di cancellare le pagine in cui compare il suo ricercatore, e l’elenco degli spammati per avvisarli della truffa?
(h/t Smut Clyde)
Altri accademici italiani che dirigono pattumiere biomed di Peertechz:
- Malgorzata Gabriela Wiasnewska dell’Università di Messina
- Domenico Antonio Restivo dell’Ospedale Garibaldi di Catania
- Giuseppe Murdaca dell’Università di Genova
- Giorgio Bianciardi dell’Università di Siena
Delle due l’una…
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Repetita juvant?
Dal JAMA, i pazienti affetti da tumore curabile a seno, prostata, colon o polmone che usano medicine complementari e/o rifiutano la chemio muoiono prima; da sola l’omeopatia li uccide sempre.