Il master in omotossicologia della Sapienza

  • Il Dott. Ivano Hammarberg Ferri eroga visite via skype a pazienti oncologici (disperati) ai quali fornisce preziosi consigli su come affrontare la malattia. Circa 180 euro per “visita”. E’ chiaro che essendo docente in master universitari come questo (omotossicologia e low dose medicine) automaticamente si accredita come credibile e riconosciuto dalla comunità medica

scrive Luisa DM sotto un vecchio post, a proposito dell’omeopata di Ferrara – noto per “consigliare” ai pazienti oncologici grappa illegale e dannosa di artemisia annua (nota 1) – e di un master biennale venduto a 3000 euro più tasse dalla Sapienza. E’ diretto dal fisiatra omeo-omotox , prof. Valter Santilli, di recente relatore a un festival omeo e a un convegno omotox sponsorizzato dalla Guna e ospitato dal CNR.
I 24 moduli del corso sono eclettici, comprendono l’agopuntura, il drenaggio detox e il collagene anti-rughe, così da fornire

  • i più moderni strumenti culturali e terapeutici per la gestione delle patologie a più alta prevalenza in ambito internistico e plurispecialistico secondo la chiave di lettura dell’Omotossicologia, della PsicoNeuro-Endocrino-Immunologia e della Low Dose Medicine.

Risultati immagini per homotoxicology table remedies

Classifica delle patologie “secondo la chiave dell’Omotossicologia”

Dalla Sapienza e per 3000 euro, mi aspettavo “strumenti” meno antiquati. Manca tutta la parte quantistica, nanometrica e teletrasportata dell’omotossicologia (nota 2), della PNEI (nota 3) e della Low Dose Medicine (nota 2).
Note

1. Da due anni è scomparso dalle cronache Amedeo Gioia, l’unico paziente ad aver proclamato di esserne stato miracolato nel 2014. Resta in vita la raccolta del 5 per mille e altre donazioni da parte dell’onlus fondata allora dai figli per “aiutare la ricerca” del prof. Mariano Bizzarri della Sapienza, grazie a una “convenzione” (l’università deve confermarmi la sua esistenza dall’aprile 2017). Nel frattempo proseguono le ricerche in vitro sulle proprietà anti-tumorali di derivati dell’artemisia.

2. Inventata da Hans Heinrich Reckeweg pluri-condannato per frode negli USA, l’omotossicologia è una variante dissidente dell’omeopatia, generosamente sponsorizzata delle BigHomeo. Consente infatti di moltiplicare per 30 le diluizioni da vendere al paziente.
Viene chiamata Low Dose Medicine quando include diluizioni di farmaci “allopatici”, rigorosamente prive di sostanze attive.
Entrambe hanno lo scopo di eliminare l’unica causa di ogni patologia, scarso benessere, difetto estetico, disagio mentale: le omotossine, ovvero

  • qualunque sostanza abbia un effetto dannoso diretto o indiretto sull’organismo… nel suo stato più elevato, un’omotossina può anche essere immateriale.

Per esempio, sono immateriali le “sostanze geopatiche” che intossicano chi abita nel posto sbagliato.

3. “Secondo la chiave di lettura dell’Omotossicologia”, la PNEI è una caricatura delle ricerche sull’interazione tra sistema endocrino, immunitario e neuro-cerebrale, e delle loro applicazioni cliniche. Le sue varianti sono altrettanto numerose degli spennapolli che la praticano. Spaziano dall’auto-guarigione in base alle leggi del pluriomicida Geerd Hamer, con cattura o meno dell’energia cosmica, alla pranoterapia quantistica  con teletrasmissione di biofotoni entangled…

12 commenti

  1. Ma circa la nota 1, la documentazione clinica disponibile è più andata a vedersela? Lei o qualcuno dei suoi collaboratori con il culone pesante. Ovviamente sa già che se dice che non è disponibile come già ripetuto enne altre volte automaticamente si autobolla come racconta-carastroppole, ne vero?

  2. Ossignur adesso ricomincia, se voi NON volete andare nel gruppo chiuso fb dove quella documentazione esiste, oppure NON volete chiederla a chi ce l’ha (il diretto interessato e la sua famiglia) come per esempio ho fatto io tempo fa, ma saranno anche affari vostri, ma di che scrivete poi se non avete letto quello che però criticate, così ad minchiam. Certo che se questo atteggiamento lo usate anche per altre disinformazioni, a beh, complimenti per l’attendibilità. Ah, io ho scritto documentazione cliniica, non cartella clinica come l’altra volta altrimenti ariddaje con la filippica che se non ci sono almeno un 300-400 pagine allora non è una cartella clinica. Vi piacciono solo le cartelle cliniche, vi appassionano solo sopra le 100 pagine? Il resto è un fumetto? Chiudo, ma sta bene lasciare traccia, ancora. Ciao culoni pesanti.

  3. @ AleD
    Speravo avesse capito quanto si e’ reso ridicolo su questo argomento, comunque…
    se voi NON volete andare nel gruppo chiuso fb dove quella documentazione esiste
    Se quello e’ un gruppo *chiuso* su fb, quella documentazione non e’ pubblica e quindi, da punto di vista squisitamente scientifico, semplicemente non esiste.
    Se quella documentazione e’ in un gruppo *chiuso* di fb, forse noi possiamo anche andare a vederla ma, in assenza delle relative autorizzazioni privacy da parte del paziente, si tratta di quello che la vecchia normativa privacy definiva “dati sensibili” (non ho ancora controllato la terminologia nella nuova normativa europea; se le interessa approfondisco) e, sostanzialmente, ci e’ vietato discuterne pubblicamente.
    oppure NON volete chiederla a chi ce l’ha (il diretto interessato e la sua famiglia) come per esempio ho fatto io tempo fa,
    Ma e’ proprio questo il punto: e’ *lei* che e’ interessato a quella documentazione, non noi.
    Se, e quando sara’ pubblica (e completa), ne potremo riparlare.
    Fino ad allora e’ lei che ha tempo da perdere a cercare di far partire un treno da un binario morto. Io, personalmente, ho tutt’altre ossessioni su cui mi diverto a sprecare il mio tempo.
    Prima si rassegnera’ a prendere atto di questo, prima riuscira’ a mettersi in pace con il mondo che la circonda.
    ma di che scrivete poi se non avete letto quello che però criticate, così ad minchiam.
    Del fatto che, come lei ci ha rivelato, si tratta di sole sedici pagine e che sedici pagine sono una presa per i fondelli, non una documentazione completa?
    Del fatto che non e’ pubblica e ci sono sostenitori invasati che pretendono che il mondo scientifico debba inchinarsi a qualcosa che, scientificamente parlando, non esiste?
    Del fatto che c’e’ chi pretende che l’Artemisia possa curare il cancro sulla base del fatto che cura la malaria?
    Del fatto che, sulla base di nulla, si ragiona su terapie?
    Se lei pensa che non si possa criticare qualcosa senza aver letto la sua documentazione privata preferita, di cui e’ illegale discutere pubblicamente, vuol dire che lei non riesce a capisce che la realta’ e’ estremamente piu’ variegata di quello che potra’ mai riuscire a immaginare.
    Ah, io ho scritto documentazione cliniica, non cartella clinica come l’altra volta altrimenti ariddaje con la filippica che se non ci sono almeno un 300-400 pagine allora non è una cartella clinica.
    Puo’ anche provare con questi infantili giochetti lessicali, ma e’ inutile.
    16 pagine!
    Quella “documentazione clinica” e’ costituita da 16 pagine!
    Ce l’ha rivelato lei e ancora non si rende conto di quanto, dopo averne parlato a lungo come si trattasse di documentazione imprescindibile, si sia reso ridicolo nel farlo.
    16 pagine non sono proponibili come “documentazione clinica” per poter ragionare su un controverso caso oncologico.
    Ed essendo private non ci si puo’ (pubblicamente) ragionare comunque.
    Chiudo
    Promesse, promesse…

  4. @E.K.Hornbeck.

    Chiudo
    Promesse, promesse…

    Eccolo! Ti scrivo solo per chiarire che il gioco è evidente. Siccome questo blog se lo filano in 4 gatti ogni tanto la padrona butta li l’esca per far abboccare in modo che esca qualche commento. Sotto tot commenti evidentemente ci devono essere problemi finanziari di qualche sorta…
    Ciao caro amico!

    1. AleD,
      ho scritto documentazione cliniica
      LOL! E dove crede che sia? In un album di fotografie?
      la padrona butta li l’esca per far abboccare
      grazie di abboccare con tanta generosità, ma è sprecata: le tariffe pubblicitarie non dipendono dal numero dei commenti.

      E.K. Hornbeck,
      di cui e’ illegale discutere pubblicamente
      Già, ma AleD non sa la differenza tra legale e illegale – e non solo in materia di privacy.

  5. @ AleD
    Ti scrivo solo per chiarire che il gioco è evidente
    Le scrivo solo per ricordarle di non darmi del “tu”.

  6. AleD sembra uno scappato dal blog di un Montanari tra i tanti.
    Cmq scrivo solo per scrivere che anche se non commento, leggo. Sarò tra i 4 gattini..

  7. @AleD:
    “io ho scritto documentazione cliniica, non cartella clinica”
    Persino Tullio Simoncini parlava di documentazione clinica comprovante la sua idea che il cancro sia un fungo e si cura con il bicarbonato.
    Forse quelli come lei capiscono che la cura e la prova sta per forza nel plurale

  8. @oca: magari un blog a cui seguono più commenti ha più visite di uno dove la gente lurka e basta, ma cosa gielodico a fare che già sa. Però magari altri di passaggio non lo sanno…
    @tutti: come già detto, se non avete voglia/interesse problemi vostri. Non vi va di approfondire, questo è chiaro da tanto tempo.
    Quindi il culoni pesanti ci sta tutto, vale anche per il medbunker, pure lui eclissato su questo caso specifico dopo avere pestato qualche cacchina dimostrando o di non aver visto quella documentazione oppure di averla vista e quindi scegliere di non volerla approfondire come ha fatto e fa nel suo blog per altri casi. Su esplicita richiesta tranquillamente snobbata.
    Ovviamente sono tutti battibecchi del menga, ma che per quanto mi riguarda (e chi se ne… certo) servono per inquadrare meglio i nick e le persone che ci stanno dietro.
    Ma almeno sono battibecchi che riguardano un episodio a lieto fine, l’unica cosa che conta sul serio.

    1. AleD,
      magari un blog a cui seguono più commenti ha più visite
      Se fosse così, qui non ci sarebbe pubblicità.
      Non vi va di approfondire, questo è chiaro da tanto tempo.
      Lei è proprio buffo!
      Questo è chiaro da tanto tempo”:
      – stando ai ricercatori che approfondiscono di mestiere, non è dimostrata né l’efficacia anti-tumorale né la sicurezza dell’Artemisia annua e derivati;
      – il signor Gioia e/o la sua famiglia hanno sempre rifiutato di pubblicare la “documentazione”
      – lei lo sa perché le viene ripetuto da anni,
      – ma frigna e insulta quelli che non accettano di violare la legge per farle un piacere…

  9. @ AleD
    come già detto, se non avete voglia/interesse problemi vostri.
    Dall’ossessiva ostinazione con cui chiede ad altri di interessarsi di questo specifico caso, sembra che sia proprio un problema suo.
    vale anche per il medbunker, pure lui eclissato su questo caso specifico dopo avere pestato qualche cacchina dimostrando o di non aver visto quella documentazione oppure di averla vista e quindi scegliere di non volerla approfondire
    O magari, piu’ che non volerla, e’ consapevole di non poterla approfondire, date le circostanze.
    Per insufficienza di documentazione (16 pagine erano, sono e rimarranno risibili, nonostante i suoi piagnistei).
    Oppure (ho provato a spiegarglielo in vari modi ma lei… proprio de coccio), sapendo di non poter parlare di dati medici non pubblici senza autorizzazione, ha deciso di non sprecare tempo a inseguire fantasmi di cui, una volta analizzati i lenzuoli, non potrebbe parlare.
    come ha fatto e fa nel suo blog per altri casi.
    Le rinnovo l’invito che le rivolgevo in aprile: mi fa tre esempi di altri casi che Medbunker ha analizzato “documentazione alla mano” (per usare una sua espressione).
    Che poi ci divertiamo a vedere quanto sono sovrapponibili a questo.
    Su esplicita richiesta tranquillamente snobbata
    Mi rendo conto che puo’ essere doloroso per lei da accettare ma… l’universo e i suoi abitanti non sono ai suoi ordini.

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