Accerchiati a Fort Alamo

Il Foglio e Il Giornale difendono il negazionismo climatico locale come fosse assediato dai messicani, una posizione coraggiosa ora che la Lega e Forza Italia sembrano aver rinunciato al proprio globalcoolismo, e il PD e il M5* al proprio sciachimismo.

maresciallo Stefano che mi deve una scatola come questa, diffidare delle contraffazioni,

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segnala che oggi il quotidiano diretto da Claudio Cerasa, in prima linea anche nella lotta contro le pseudoscienze, ricopia con una credulità encomiabile le diffamazioni pubblicate la settimana scorsa dall’ex geologo minerario Ian Plimer su The Australian.
In Australia la fama di Plimer è dovuta alla compilazione di bufale “Heaven and Earth” nella quale rivela tra molto altro che il Sole non è fatto di elio e idrogeno bensì di metallo, come i meteoriti.
Forse ci credono anche nella redazione del Foglio, ma dovrei controllare

Nel bel mezzo di un’ondata di calore che costringe centrali a carbone a chiudere e l’Uff. meteo australiano ad aggiungere un altro marrone alla scala termica, Ian “il Sole ha un nucleo di ferro” Plimer si lamenta del consenso sull’effetto serra dei gas serra raggiunto dai climatologi, misurato da sette analisi delle loro pubblicazioni e confermato da sondaggi e interviste.

Come tutti i negaioli, non riesce a farsene una ragione. Per lo studio più accurato si inventa questa:

è una compilation faziosa di opinioni di attivisti volontari, non scientifici e politicamente orientati che hanno utilizzato un motore di ricerca per esaminare 11.944 paper scientifici, non sono stati in grado di comprendere il contesto scientifico dell’utilizzo di formule come ‘global warming’ e ‘global climate change’, che però si sono reinventati come ‘scienziati cittadini’ per nascondere il proprio attivismo e la propria ignoranza”.

I lettori non potranno farsi quattro risate perché Il Foglio omette di citare lo studio o la meta-analisi degli studi disponibili e il fatto che Plimer sia un consigliere di amministrazione retribuito da sei aziende minerarie e dal fondo Queensland Coal Investment.

Capisco che l’elenco degli attivisti volontari, non scientifici e non in grado comprendere il contesto scientifico ecc. sia un po’ lungo per un articolo in rete, ma all’epoca della pubblicazione dello studio erano:

John Cook, University of Queensland
Dana Nuccitelli, Tetra Tech Inc.
Sarah A Green, Michigan Tech University
Mark Richardson, University of Reading
Bärbel Winkler, University of Western Australia,
Rob Painting, Skeptical Science
Robert Way,  Memorial University of Newfoundland (quello di Cowtan & Way)
Peter Jacobs, George Mason University
Andrew Skuce, Salt Spring Consulting Ltd,
assistiti da
Rob Honeycutt
Wendy Cook
Phil Scadden
Glenn Tamblyn
Anne-Marie Blackburn
John Hartz
Steve Brown
George Morrison
Alexander C Coulter
Martin B Stolpe
(Vi cercate da soli le affiliazioni degli ultimi 10 incapaci ecc.?)
 
 

2 commenti

    1. Grazie, maresciallo Stefano, è in sintonia con il post di oggi. (Quel rimmel cola perché è d’antiquariato, bisognava intingere lo spazzolino nell’acqua.)

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