Giovedì scorso sul blog “Italians” del Corriere, maresciallo Stefano aveva scoperto una lettera ad alto tasso di complottismo. Secondo Giuseppe Mangione, un seguace di Franco Battaglia, “basterebbe una carota contro le bufale apocalittiche ambientaliste!” Dieci anni fa, a suo avviso,
- Tramite l’esame degli isotopi dell’ossigeno [nella carota EPICA estratta dalla calotta glaciale antartica] si è potuto scoprire che la temperatura di quel periodo non era molto differente da quella dei nostri giorni. Conclusione: i cambiamenti climatici non dipendono dall’inquinamento. […] Perché sono state insabbiati studi così rivoluzionari? Perché sono state insabbiati studi così rivoluzionari?
- capita che, insieme a decine di colleghi europei, sono stato in Antartide dove abbiamo estratto proprio questa carota che, al contrario di quanto scritto dal Sig. Mangione, ci fornisce le prove più importanti che il riscaldamento globale esiste e che noi ne siamo i responsabili.
Il “segreto” sta nel livello di CO2 contenuto nelle bollicine della carota, più elevato di quanto sia mai stato negli ultimi 800 mila anni, rivela Paolo:
- Al clima non gliene importa nulla se la CO2 sia emessa dagli oceani oppure da noi: quando arriva in atmosfera, la CO2 agisce da coperta, trattenendo energia di cui invece dovremmo liberarci. […] Ho quindi una pessima notizia: i cosiddetti scenari climatici catastrofici che presentiamo sono piuttosto ottimistici rispetto a quello che potrebbe capitare.
Per ora l’aumento della concentrazione atmosferica di CO2 corrisponde allo scenario “business as usual”, cioè a +4-5 °C entro fine secolo.
- La buona notizia è invece che, siccome il problema è causato da noi, sappiamo come fare per risolverlo: ridurre le emissioni di CO2. Insieme, subito!
- Un’altra scoperta è stata che su Saturno e Giove c’è stato un surriscaldamento di circa 5°C
Alcuni negaioli dell’effetto serra delle nostre emissioni di gas serra se l’erano inventata per dimostrare che anche il riscaldamento terrestre attuale è dovuto all’aumento dell’attività solare (la quale declina da cinquant’anni) e/o a quello dei raggi cosmici ad alta energia oppure alla loro diminuzione.
- Inoltre «il mare cresce di anno in anno». Strano che il Pacifico cresca ad ovest e diminuisca a est. E l’oceano Indiano – che è bastiancontrario – cresca ad est e diminuisca a ovest.
Eh signore mio, il mare non sta mai fermo. Pensi che certe correnti trasportano addirittura giganteschi volumi d’acqua da una parte all’altra del pianeta e su e giù per gli oceani mentre sotto si muove pure la crosta terrestre. Non solo, ma quando una corrente porta in superficie acqua calda, quella evapora di più e finisce a monsoni sulla terra ferma.
A occhio, direi che il signor Mangione si è ispirato ai deliri del visconte Christopher Monckton dalla rosa saracinesca e del rabdomante Nils-Axel Mörner.
- Un’altra batosta arrivò dalla rivista scientifica “Nature” sempre nel 2008: scoprirono che il «Global warming» per i successivi dieci anni sarebbe cessato.
Nature non ha pubblicato nulla del genere, ovviamente. Nella realtà il geologo americano in pensione Don Easterbrook aveva presentato il suo modello di raffreddamento globale in una sessione dell’assemblea dell’American Geophysical Union, annunciando raccolti rovinati e carestie mondiali dal 2009:
Gentile Oca, ultimamente sui siti negaioli è tornata in grande spolvero la figurina di Hieb, che secondo i Neg sarebbe la prova provata che i loro vari bla bla bla sono veri… Oltre a Gavin su RealClimate (http://www.realclimate.org/index.php/archives/2014/03/can-we-make-better-graphs-of-global-temperature-history/comment-page-3/), non saprebbe consigliarmi qualcosa da leggere e approfonire? Grazie davvero, Diego
Diego,
c’è un bel libro di Andrew Revkin, “Weather, An illustrated history” ma non so se sia tradotto, altrimenti
c’è un bigino di Nature, con un grafico non manipolato, e abbondante bibliografia.
Grazie!
Ciao OcaS, grazie per la citazione!
La seconda puntata è qui: MOLTI VIZI, TROPPO HYPE – CON LA DOTTORESSA ENSOLI È SEMPRE, SEMPRE, SEMPRE LA STESSA STORIA.
Grazie a te, adesso ne scrivo.