"Aspirina"

Due settimane fa la Bayer ha vinto la sua battaglia contro la rivista “Aspirina” e ottenuto la sua cancellazione dal sito della Libreria delle donne:

  • nel novembre 2017, dopo trent’anni dalla nascita della rivista e ventidue dalla registrazione di marchio per l’editoria, il colosso farmaceutico Bayer, produttore della nota pillola, ha dichiarato di non poter sopportare la nostra esistenza: una rivista umoristica e femminista, che parla con fumetti, video e racconti satirici, dava fastidio a una multinazionale chimica e creava confusione nella sua febbricitante clientela.

E’ stata ribattezzata “Erbacce”, sottotitolo: “Forme di vita resistenti ai diserbanti”. La trovate qui, viva e vegeta. Senza la minima traccia di Schadenfreude la disegnatrice/direttrice Pat Carra constatava ieri che il valore in borsa della Bayer era calato del 12,5%.
Così scrivevo ieri.
Due signore mi hanno subito rimproverata di gongolare anch’io. Una science reporter degna di questo nome avrebbe fatto presente gli innegabili benefici dell’aspirina al giorno, ribaditi dall’AIFA non più tardi dell’estate scorsa.
Giusta osservazione.
Pochi mesi dopo che “l’Italia, primo paese al mondo,” li aveva riconosciuti tramite l’AIFA, i benefici per la prevenzione cardiovascolare – e addirittura oncologica, stando alla descrizione aziendale del prodotto, unica cosa “riconosciuta” dall’Italia e dell’AIFA* – erano stati smentiti dai risultati di tre esperimenti clinici su decine di migliaia di persone sane, a rischio di incidenti cardiovascolari o diabetiche. Chi crede che la Bayer non fosse a conoscenza dei risultati quando aveva sottoposto la nuova descrizione del prodotto all’AIFA?
Sintesi: in rari casi, calava il rischio di un secondo infarto, in compenso aumentava quello di ulcera e di emorragia gastrica.
Lo confermava una meta-analisi di 13 esperimenti clinici, uscita in gennaio sul JAMA: gli effetti collaterali indesiderati risultano superiori ai benefici. E lo confermano le linee-guida pubblicate il 17 marzo dall’apposita “task force” dell’American College of Cardiology/American Heart Association, due gruppi con parecchi difetti ma non quello di ignorare gli interessi delle BigPharma.
Sintesi: negli USA l’aspirina al giorno va prescritta da medici e soltanto a un gruppo ristretto di pazienti con problemi cardiovascolari  tra i 40 e i 70 anni, non a rischio di sanguinamento gastrico.
Lungi da me rivoltare il bisturi nel ventricolo, ma mentre in Italia Bayer sconfiggeva finalmente “Aspirina”, il suo valore in borsa calava perché in USA perdeva un’altra battaglia legale contro un paziente affetto da tumore e a favore dell’innocuità del glifosato, comprato due anni fa insieme alla Monsanto per $63 miliardi.
Incauto acquisto**
L’altro ieri Bloomberg ricordava che in pochi mesi l’acquisto ha fatto perdere $30 miliardi agli azionisti et ce n’est qu’un début perché

  • Bayer deve affrontare circa 11 mila cause intentate da pazienti oncologici e dalle loro famiglie e la sua seconda sconfitta dipinge un quadro gramo [sic: “paints a dire picture”].

Senza contare le denunce che non mancherà di suscitare l’associazione tra maggiore incidenza di autismo ed esposizione prenatale al glifosato – fra altri pesticidi.
Morale: meno male che “Aspirina” si chiama “Erbacce – Forme di vita resistenti ai diserbanti”.
* In fondo al paragrafo 5.2 della descrizione, Bayer cita una meta-analisi di Rothwell et al. uscia nel 2012 sul Lancet.

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Da almeno trent’anni, l’effetto preventivo degli anti-infiammatori non steroidei è un‘ipotesi molto studiata. Si basa su una correlazione un po’ debole perché le variabili “confondenti” sono tantissime.
Si è parlato molto il mese scorso del resoconto di esperimenti in vitro e sui topi. Mi sembra interpretare i valori p con troppo ottimismo. Spero di sbagliare… Se un’aspirina o un Moment al giorno fosse efficace, sarebbe una notizia fantastica.
** Titolo di un giallo di Fiorella Cagnoni, una collaboratrice di “Aspirina”.

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A proposito del Lancet che pubblica di tutto, rimando all’ultima puntata di Leonid Schneider sullo scandalo Macchiarini.  L’ospedale universitario Careggi fa la stessa bella figura dell’università di Firenze nello scandalo Marco “yogurt” Ruggiero. In fondo cosa saranno mai pochi pazienti uccisi? L’importante è che il governatore della Regione Toscana pensi che i colleghi di Macchiarini siano al di sopra di ogni sospetto. Li finanzia lui, dopotutto…

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