Quale sacchetto bio?

Nel quartiere ci sono volontari del WWF che mi conoscono, uso borse di tela – non solo quelle di Action Aid – per la spesa, e i sacchetti di plastica biodegradabile per le pattumiere. Ma quanto ci mette il bio a degradarla?

Imogen Napper e Richard Thompson dell’Unità internazionale ricerca sul pattume marino all’università di Plymouth hanno provato a misurarlo nell’aria, nel terreno e in mare. Sulle Environmental Science & Technology Letters di oggi, rispondono con questa foto:

Abstract Image
Pensare che nella mia pattumiera per l’umido, il fondo si biodegrada in quattro giorni massimo d’inverno e due giorni e mezzo d’estate, così mi tocca infilarlo in un altro per portarlo fino al cassonetto in cortile.

  • In ambiente marino, il sacchetto compostabile spariva completamente entro tre mesi. Tuttavia lo stesso sacchetto era tuttora presente nel suolo dopo 27 mesi, ma non poteva contenere un peso senza stracciarsi. Dopo 9 mesi di esposizione all’aria aperta, tutti i sacchetti (“convenzionali”, compostabili, oxo- e biodegradabili) si erano disintegrati in frammenti.

Tanto vale quelli che il fruttivendolo si ostina a usare, salvo per le banane (e ci son voluti 4 anni…)?

  • … nessuno dei sacchetti mostrava in modo affidabile una deteriorazione sostanziale nell’arco di tre anni in tutti gli ambienti.  Non è chiaro pertanto che le formule oxo-biodegradabili o biodegradabili forniscano tassi di deterioramento sufficientemente avanzati per essere vantaggiose nel ridurre il pattume marino, in confronto ai sacchetti convenzionali. 

O quelli di carta riciclata e riciclabile, salvo quando le fragole sono belle mature? Com. stampa dell’univ. di Plymouth.
Agg. 3/05
Don’t panic, leggete su Butac le critiche di Elio Marin alla ricerca.

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Ciarlatani™, cont.
Nel “comitato scientifico” e fra i “colleghi” della ditta CollMed, uno spaccio di “nutrienti naturali” venduti come terapie antitumorali fondato in Germania dalla ciarlatana americana “Professor” Dr. Dana Flavin-Koenig, figura una vecchia conoscenza dell’Oca e di Hiv-Forum: il napoletano Massimo Bonucci che da un lato dice di praticare “terapie complementari” e dall’altro afferma di curare i tumori cerebrali con la sola omeopatia ayurvedica per cui risulta regolarmente iscritto all’Ordine dei medici.

Grazie a Smut Clyde della segnalazione.

L’altro napoletano reclutato da Dana Flavin è Aldo Mancini, un tempo ricercatore presso la Fondazione Pascale, che circa 25 anni fa pensava di aver scoperto la proteina Manganese Superossido Dismutasi (MnSod), in grado di curare il cancro, proteggere dalle radiazioni ionizzanti anche nello spazio, guarire malattie infiammatorie, neurodegenerative ecc. ecc. Purtroppo la panacea funziona solo quando la prova nelle cellule e nei topi. Altrove l’hanno provata come insetticida, scoprendo che c’è di meglio.

Anche se non c’è scritto sul sito CollMed, nel 2012 Mancini era diventato presidente della BSL Cosmetics Srl, una start-up finanziata dall’Agenzia spaziale italiana ai tempi dell’allegra gestione Saggese, e defunta quattro anni dopo. Usava la proteina Sod tout court nelle creme di bellezza SkinT, SkinO, SkinC, RetinE e LenisSo, in quanto (rimmel)

  • oltre che ripianare le rughe e ringiovanire il viso, ha una funzione molto più importante: fornisce ossigeno alle cellule neutralizzando gli eccessi di radicali liberi.

Due o tre sono ancora vendute on-line dalla farmacia napoletana dove aveva sede fu la BSL, a metà prezzo il che lascia dubbi sulla loro data di scadenza.

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I chiropratici hanno fama di danneggiare gravemente i propri pazienti, al contrario dei fisioterapeuti competenti. Finalmente hanno capito che possono comprarsi pseudo-ricerche su Scientific Reports, il raccoglitore del gruppo Nature che non controlla nemmeno l’ortografia – dettagli da Orac.

Non che l’agopuntura sia innocua… (h/t Medbunker)

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Fra altre notizie deprimenti, Leonid Schneider segnala che la Società italiana di gerontologia e geriatria – complimenti al suo Comitato direttivo – partecipa all’organizzazione di una pseudo-conferenza del truffatore BitCongress.

Smut C. e Tiger BB8 rivelano come funziona la truffa.

6 commenti

  1. Flavin-Koenig’s little list of Scientific Advisors also includes “Dr. Ursula Jacobs, Tegernsee, Germany, Oncology”. Readers of Orac’s blog will recall her name as owner / operator of the Hallwang Institute, where she specialises in promising cures to cancer patients, taking all their money plus whatever they can crowd-source, and then blaming them when they die.
    https://respectfulinsolence.com/2016/11/09/the-deadly-false-hope-of-german-cancer-clinics-part-2-metastasizing-to-australia-and-beyond/

  2. nel 2012 Mancini era diventato presidente della BSL Cosmetics Srl, una start-up finanziata dall’Agenzia spaziale italiana ai tempi dell’allegra gestione Saggese, e defunta quattro anni dopo. Usava la proteina Sod tout court nelle creme di bellezza SkinT, SkinO, SkinC, RetinE e LenisSo, in quanto (rimmel)
    What a coincidence! Dana Flavin-Koenig also dabbled in the skin-cream business, patenting a mixture of vitamins and whatever which would create stem-cells within the skin so it could rejuvenate itself [or turn cancerous]. then founding a company to sell these “StemTide” products.
    https://www.bloomberg.com/research/stocks/private/snapshot.asp?privcapId=137467616
    Her StemTide start-up was soon bought by InoLife Technologies. InoLife was a controversial entity within the high-risk / cheap-shares niche of the biotechnology market… it was discussed in bulletin boards devoted to that niche, with some (anonymous) commenters raving about it as the Next Amazon and bragging about the shares they had bought; while others were worried that the CEO was more skilled in talking up the share price than he was in bringing products onto the market.
    Things eventually turned litigious, with investors suing the CEO for some of their money back… InoLife still exists with a new CEO and a new name (InoJex), but is now only seeking investment in a single product — a needle-less injection system. So the StemTide skincreams were never actually produced or sold.

  3. il napoletano Massimo Bonucci che da un lato dice di praticare “terapie complementari” e dall’altro afferma di curare i tumori cerebrali con la sola omeopatia ayurvedica per cui risulta regolarmente iscritto all’Ordine dei medici.
    E del vaccino omeopatico contro l’influenza propinato a malati oncologici, ne vogliamo parlare? O forse il fatto di essere sovente gradito ospite dell’ISS mette il dr Bonucci al riparo da ogni indagine dell’Ordine?

    1. Tks, Smut Clyde, fascinating stuff. There seems to be a lot of competition, Marco Ruggiero tries to sell skin creams as well…

      Dora,
      solita coerenza, da un lato l’ISS promuove le pratiche alternative, dall’altro le denuncia, idem la Federazione degli Ordini.

  4. Ciao Oca!
    sono anche io specializzato in bustologia, così ne ho parlato un po’ più in dettaglio su Butac…

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