Zauliade, 18ma puntata

Su Estense Stefano Ciervo ha letto che il rettore Giorgio Zauli aveva un problema di integrità scientifica. Nell’articolo “Unife, tre dimissioni per il caso Zauli. Il rettore: non rendo pubblici gli atti“, Stefano Ciervo informa i lettori della Nuova Ferrara che tre membri della Commissione etica dell’università si sono dimessi e perché, una notizia che copia pari pari dall’articolo di Daniele Oppo senza citarne la fonte.

Un problemino, spiega il rettore entrando “nel merito” di un singolo “errore materiale” che avrebbe commesso molti anni fa: una “tabella pubblicata doppia”.

  • All’epoca la rivista scientifica non volle l’errata corrige, oggi siamo ancora a parlarne dopo l’archiviazione della commissione etica.

Semmai ci penseranno altri ad archiviare, come sa Ciervo che su Estense ha copiato senza citarne la fonte anche la notizia che la Commissione motiverà le dimissioni

  • nella relazione annuale che prepara per il Senato accademico, e che sarà analizzata già mercoledì 4 o alla seduta successiva…

Come tutti sanno meno Ciervo invece, gli articoli contestati dal 2016 a oggi sono 41, sono usciti tra il 2000 e il 2018, e spesso l’immagine riferita a un esperimento risulta riciclata tale quale o modificata in articoli successivi cambiandone la didascalia.

Il rettore fa più ridere quando esce dal merito, va detto. “Non comprende” che si parli ancora del suo errore materiale, poverino. Qualcuno abbia pietà di lui e gli spieghi come funziona l’effetto Streisand che lo illumina d’immenso da quando ha querelato Leonid Schneider a nome dell’università.

Sembrava sfuggire anche ad Andrea Maggi, assunto dal rettore come ricercatore in comunicazione nel senso di proprio portavoce. Per competenze ignote, ora è responsabile per Sport, Lavori Pubblici, Urbanistica, Edilizia, Rigenerazione Urbana della giunta comunale. Uomo giusto al posto giusto per sollecitare e poi distribuire i milioni promessi dalla Lega per realizzare il sogno zauliano di un grandioso polo biomed.

Da sostenitore della Lega popul-sovranista, il rettore si ri-proclama arditamente “liberale einaudiano”. Da bullo colto in flagrante di insulti, minacce e abusi di potere, si lamenta di essere vittima di un complotto. I critici delle sue pubblicazioni, sospetta, vogliono il numero chiuso a Medicina contrariamente a Matteo Salvini. Quanto a lui, spera che insieme al sogno del grandioso polo, l’eliminazione del concorso serva a farlo rieleggere rettore.

Con la domanda finale, Ciervo si tuffa pure lui nel complottismo

  • Il rettore Zauli allora dà fastidio? «Voi lo dite» è la sua risposta.

e ne va così fiero che lo ripete nell’occhiello e nella dida sotto un primo piano del Magnifico.

10 commenti

  1. La Zauliade e’ arrivata anche su Repubblica.
    Se le frasi riportate sono corrette (qualche dubbio me lo terrei caro: il giornalista mi sembra un po’ troppo disinvolto nell’attribuzione dei virgolettati) Zauli avrebbe affermato “Ho il sospetto che certe mie politiche accademiche espansive, vicine agli studenti, abbiano dato fastidio al mondo accademico. Non riesco a spiegare altrimenti questo attacco così pesante e reiterato”.
    Ovvero, la penultima risorsa di chi non ha argomenti: gomblotto!
    E non piu’ di giornalisti isolati. Dell’intero mondo accademico.

  2. @E.K.
    Si, lo stesso mondo Accademico che non sta facendo assolutamente un caspio per chiamarlo a rispondere delle proprie azioni, quel mondo Accademico che fa orecchie da mercante al problema e completamente privo di strumenti di controllo è contemporaneamente anche la mente perversa e geniale dietro un astuto complotto volto a danneggiare la sua immagine di paladino degli studenti. Hail Hydra!

  3. @ Elia Marin
    Infatti.
    Il medesimo mondo accademico che lo ha messo a capo di un’universita’, che avrei detto prestigiosa, e che non attiva una commissione etica su segnalazione di un esterno. Commissione etica, per altro, che deve rendere conto al Rettore anche quando indaga sul Rettore stesso.
    Ma in tempi di post-verita’, la razionalita’ lascia il post al tifo. Quello che conta non e’ piu’ avere una versione sostenibile da un punto di vista logico; quello che conta e’ avere dei sostenitori pronti a difendere qualunque versione, che la capiscano o meno.
    Bah… forse sto dando un senso troppo generale alla vicenda.

    1. Elia ed E.K. Hornbeck,
      il giornalista sembra parecchio disinformato. Cmq virgolette a parte, il complottismo è la reazione di Zauli dall’inizio, una sorta di tic.
      Non direi il mondo accademico nel suo insieme, ma quello biomed. Siccome è il settore più numeroso, finanziato e legato ai partiti o a CL, finisce per eleggere i rettori, tra i quali personaggi come Luigi Frati o Eugenio Gaudio alla Sapienza…
      Fa un po’ ridere che Zauli citi Carlo Maria Croce, discreditato quanto il suo co-autore Alfredo Fusco.

  4. Intanto, su La Nuova Ferrara, una neanche tanto velata critica da parte del precedente Rettore, Pietro Dalpiaz
    I segreti non fanno parte del mio modo di vivere. Ho sempre pensato che l’università debba essere aperta e gestita col massimo di trasparenza. Quando sono diventato rettore ho vinto le elezioni in ateneo promettendo di rendere pubblici i verbali del Senato accademico, allora non divulgabili, cosa che poi ho fatto

  5. Certo se c’è in prospettiva la costruzione/costituzione di un nuovo polo biomedico, da assegnare senza concorso con la cooperazione del fido Andrea Maggi, neo assessore comunale, la cosa si fa seria. Basta assegnare il ciclopico investimento ad una società esterna co-partecipata Unife, comune, provincia, ecc e il gioco è fatto.
    Forse è proprio questo che inquieta il “mondo accademico”, altro che l’apertura dell’accesso al corso di laurea in Medicina.

    1. Paola Sonia Gennaro,
      e il fido Alessandro Balboni.
      Forse è proprio questo che inquieta il “mondo accademico”,
      Però quel mondo accademico sapeva dal 2016 che delle sue pubblicazioni erano contestate. Poteva correggere gli “errori materiali” prima di fare campagna elettorale sul tema del polo biomedico e relativo investimento.
      Invece ha scelto di querelare Leonid Schneider – con prevedibile effetto Streisand – e poi di nascondere le prove della propria integrità scientifica.
      Sembra poco sensato.

  6. 336 ricercatori Unife firmano atto di fedeltà al loro Conducator! Il documento è gestito da due dipendenti Unife e pubblicato online nella homepage Unife. Il peggio deve ancora venire.

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