Riciclaggi

Il Patto per la scienza, si occupa di nuovo della rassegna che l’omeopata anti-vax Paolo Bellavite s’era comprato da uno spennapolli in tempo per il processo contro un suo collega accusato di omicidio colposo per aver “curato” l’otite di una bambina con pilloline di saccarosio. Adesso Enrico Bucci ha identificato una catena di autoplagi e plagi spesso falsificati. Se la rassegna servirà agli avvocati dell’imputato, al perito del Tribunale servirà la “filogenetica letteraria” di Enrico:

  • Stiamo analizzando quindi un vero e proprio lavoro di manipolazione dei dati non dichiarato, fatto molto grave e da rendere pubblico; se poi l’abbondante riciclo di testo ritrovato costituisca plagio e frode scientifica, lo lasciamo decidere al lettore.

Sprovvista di software anti-plagio, ero capitata sul copia-incolla più recente incuriosita da una differenza nei quarant’anni di “ricerca” passati in rassegna. Come mai nei primi vent’anni soltanto 5 articoli, su un totale di 42, dicevano che acqua distillata e zuccheri di sintesi erano più efficaci degli antibiotici contro l’otite e altre infezioni? Bref, m’ero fermata all’ultimo anello della catena.

Da che pulpito…
Viene il dubbio che parecchi dei 38 testi di Bellavite in materia siano stati prodotti con il copia-incolla. Con l’aggiunta delle auto-citazioni spiegherebbe il suo indice h, e renderebbe ancora più spassoso il lamento che, insieme alla fedele Marta Marzotto, il professore non più dell’Università di Verona, s’è comprato due mesi fa su un bollettino della parrocchia dopo la ritrattazione di un loro articolo del 2016:

  • Pertanto la ritrattazione dello studio sull’Arnica m. da parte di PLoS ONE viola le convenzioni della pubblicazione scientifica e i metodi di condivisioni del sapere derivati da un onesto metodo sperimentale. 

A proposito di lamento…

***

Un “ricercatore” impressionante, VI puntata
L’irrefrenabile Enrico Mariutti (riassumo) ha capovolto il senso di un articolo di Stefan Rahmstorf per accusare Climalteranti di pubblicare fake news, da ambientalisti ed anti-capitalisti anch’essi di opporsi alla riforestazione, e sparato contro l’oca tutta l’immondizia che gli capitava sotto mano. Ugo Bardi ha invitato il “Gentile dr. Mariutti” a darsi una calmata,

  • vedrò di commentare il suo pezzo quando ho un attimo. Comunque, mi permetta di dirle che non mi aspettavo da parte sua una risposta così scortese nei riguardi di Sylvie Coyaud. La sig. ra Coyaud è una giornalista scientifica con molti anni di esperienza e normalmente quando parla di clima sa di cosa parla. Certo, il suo stile è aggressivo e diciamo pure non tanto diplomatico. Ma non mi pare il caso di rispondere paragonandola a Rita Pavone — persona sicuramente degnissima ma che non mi risulta esperta di clima.

Grazie, ‘Assandra, se mi chiamavi vecchia megera andava bene lo stesso.

  • Insomma, suggerirei di abbassare i toni, e non solo nei riguardi della sig.ra Coyaud. Il suo testo apparso sul sole 24 ore contiene molti punti assai discutibili, ma anche spunti interessanti che spero si possano discutere seriamente e costruttivamente. Non è più il tempo di battibecchi da bar, dobbiamo metterci d’accordo per dare una risposta efficace al cambiamento climatico nei tempi ristretti che abbiamo di fronte.

Certo che nel “dobbiamo metterci d’accordo” fosse compreso anche lui, il Gentile dr. Mariutti ricambia il complimento sui presunti “spunti interessanti”:

  • la sua risposta è molto elegante e pacata. 

Nella riga sotto, apre una “piccola parentesi” di 3000 battute (giuro) e le prime 800 son un lamento sull’oca:

  • sono ospite da mesi della gogna mediatica che la dott.ssa Coyaud intrattiene sul D. Articoli infamanti e diffamatori in cui l’autrice dimostra una grande conoscenza nozionistica e un incredibile deficit di conoscenze di base, a partire dalla termodinamica. Da qui il parallelo.

Anche Rita Pavone legge i suoi post e ne pubblica il fact-checking sul proprio blog, dovevo immaginarlo.
“Da mesi” nel senso 1 giorno in aprile, 1 in settembre e 2 in ottobre, ma se insiste… Gli duole ancora di aver preso una favolosa cantonata in termodinamica e sul “lavoro termodinamico” in un suo post, e di averla aggravata in una serie di commenti.

  • La invito a non valutare la mia reazione, stratificata nei mesi, alla luce di come la dott.ssa si comporta con lei ma di come si comporta con chi sceglie come bersaglio per i suoi violenti post.

Se non andate da Climalteranti ad ammirare la mitezza dei suoi insulti, ne pubblico un’antologia.

  • Per quel che mi riguarda non è una questione personale ma di corretta informazione: seppur non molto numeroso, il suo blog ha indubbiamente un seguito.

Il mio blog è almeno cento volte più “numeroso” del suo, si vede dalla pubblicità. Non è colpa sua, qui scrivo quasi tutti giorni da 12 anni.

  • E non posso permettere che quel pubblico si formi un’idea del tutto erronea sui problemi che sollevo, solo per cavalleria nei confronti della dott.ssa Coyaud.  Quanto al resto, il punto è semplice. Io non ho mai messo in discussione la descrizione del fenomeno che fanno i climatologi. Accetto, umilmente, il consensus.

Poco sopra chiama “fake news” la descrizione fatta da Stefan Rahmstorf. Quanto al resto, rifiuta presuntuosamente il consensus. Ci  sarebbe soltanto una “correlazione” tra l’aumento della concentrazione atmosferica di CO2 e il riscaldamento globale causato da chissà che; i modelli non sarebbero in grado di simulare l’evoluzione di alcun cambiamento climatico, “cosa succederà nessuno lo sa”. In compenso le bufale delle lobby dei fossili vanno prese sul serio perché sono firmate da “500 autorevoli scienziati”. Altri esempi a richiesta.

All’oscuro di chi siano i Climalteranti, di che cosa scrivano e insegnino, passa a impartire loro una lezione con il solito tono insultante:

  • Sarebbe il caso che quando si parla di sostenibilità economica, politica o di comunicazione i climatologi facessero lo stesso con quegli scienziati che sono competenti in quei settori. Non siete sacerdoti del clima e i testi che leggete voi, seppur con più difficoltà, li possono leggere anche esperti di altri settori.

I suoi post e commenti sono la prova che non è un esperto o che non sa leggere? Travisa il contenuto non solo dei paper che cita spesso senza leggerli, ma perfino di un breve articolo divulgativo come quello di Stefan Rahmstorf.

A quegli idioti di Climalteranti impartisce un ordine:

  • Fatevi aiutare.

Da chi come lui, modestamente, sa leggere nel futuro.

  • Altrimenti, lo scenario, almeno per me, è chiaro.

Attenzione, caduta profezie catastrofiste. Siccome l’IPCC avrà perso ogni residuo di credibilità, ogni paese penserà solo a difendere “casa sua”.

  • Dove gli Stati non avranno mezzi a sufficienza moriranno tante persone.

Mentre l’Europa si dissanguerà con la carbon tax, grazie agli “incentivi” per i sistemi di cattura della CO2 atmosferica decisi da Trump (crediti d’imposta in realtà, poco impegnativi perché esistono solo impianti sperimentali, cioè investimenti in R&D. Cmq non sono stati decisi da Trump ma da una legge bipartisan che Trump ha approvato),

  • gli USA venderanno emissioni negative. 

Alla Cina? All’Arabia Saudita? Per ora, la start-up di due ambientalisti svizzeri vende CO2 estratta dall’aria ad agricoltori che producono frutta e verdura in serra tutto l’anno, e alla Nestlé che la usa per rendere frizzante un’acqua minerale.

  • Chi uscirà con le ossa rotte dalla “transizione climatica saranno i più poveri, l’Europa e, paradossalmente, gli ambientalisti. Che avranno perso la loro occasione, lasciando campo libero, per una curiosa eterogenesi dei fini [“conseguenze impreviste” essendo incomprensibile al vulgum pecus], alla grande industria.

La grande industria delle auto elettriche?

  • Se, invece, l’ambientalismo riesce a giocare una partita più pragmatica, tanti morti si possono evitare.

Altrimenti gli ambientalisti anti-capitalisti avranno tanti morti sulla coscienza.
Nella sua “partita pragmatica”, creare foreste su 900 milioni di ettari è un lavoro gratuito; tutti i paesi possono permettersi centrali nucleari da 8 miliardi/cad e, fino a ieri, impianti per le emissioni negative che – come sottolinea un paper che a suo avviso parla di modelli climatici – per essere dispiegati avranno bisogno di sovvenzioni trilionarie da qui al 2100.

  • E dopo, il movimento ambientalista potrà riscuotere quel credito morale (e politico) di cui siamo in debito, iniziando a costruire quella “cultura della sostenibilità” che oggi potrebbe solo imporre, per di più con la paura. 

Abbiamo cominciato a costruirla prima che nascesse e devo ancora vedere qualcuno aver paura di me perché preferisco le sporte di tela ai sacchetti di plastica che, nel cestino della bici, tendono a rompersi.

  • Ma dovete ascoltare chi non la pensa come voi, altrimenti rimanete imprigionati in un’echo chamber molto pericolosa. Pericolosa per voi e per gli altri.

Caro blog meno numeroso, le sembra che il Gentile dr. Mariutti stia bene?

17 commenti

  1. https://www.theguardian.com/commentisfree/2019/oct/16/i-aim-to-get-arrested-climate-protesters
    Alla fine George Monbiot è riuscito a farsi arrestare, come progettato.
    […]I know this action will expose me to criticism as well as prosecution. Like other prominent activists, I will be lambasted for hypocrisy: this is now the favoured means of trying to take down climate activists. Yes, we are hypocrites. Because we are embedded in the systems we contest, and life is complicated, no one has ever achieved moral purity. The choice we face is not between hypocrisy and purity, but between hypocrisy and cynicism. It is better to strive to do good, and often fail, than not to strive at all.
    […]Since I began writing this article, getting arrested has become easier: the police have imposed a blanket ban on “any assembly linked to the Extinction Rebellion autumn uprising” across London. This looks to me like a breach of article 20 of the Universal Declaration of Human Rights: “Everyone has the right to freedom of peaceful assembly and association.” Over the past four decades, the police have acquired an extraordinary array of powers – enabling them, in effect, to shut down any protest. But they deem even these insufficient: at a recent press conference they demanded new “banning orders” for “habitual” protesters. Given that regular protest has proved throughout history to be an essential mechanism for political reform, this looks like a direct attack on democracy.
    Far from deterring me, the draconian ban this week and the police demand for even greater powers has strengthened my determination. Now I feel I am standing not only for the habitability of the planet but also for the continued right to protest. This is my duty, and I intend to fulfil it.

  2. No, temo di no. E’ il caso di chiedere a Rita Pavone qualche rimedio omeopatico?

  3. Comunque, se Rita Pavone svolge un fact checking così sui vaccini, chiamo in soccorso Burioni.
    PS adesso che siamo Paolo C., io e Blog meno numeroso ad aver commentato, possiamo almeno autodefinirci “blog con frequentazioni occasionali”?
    PSS provo a essere serio: ha la mia solidarietà per questo sgradevole attacco personale.

    1. Grazie della solidarietà, Noah, è sempre incoraggiante. Però tenga conto che l’operazione Shoot the messenger è contro gli scienziati del clima e gli ambientalisti, son capitata nel mirino solo “in quanto donna”.
      Resti tra lei e me, per favore, ne va della mia reputazione. Noi Rite Pavone ci vantiamo tanto del nostro fact-checking, ma lo fanno altri. A proposito di vaccini, per esempio

  4. La mia solidarietà era implicita, Sylvie.
    A Mariutti e a quelli che non riescono a staccarsi da un’analoga visione del mondo mi piacerebbe chiedere come pensano che l’attuale sistema economico possa perpetuarsi, considerando che si regge su un’enorme montagna di debiti (a iniziare da quelli di USA e Cina, in teoria Paesi “vincenti”) e sul supporto di energia fossile; che, anche se non presentasse gli effetti collaterali che conosciamo, avrà sempre minore ERoEI e già adesso è sostenuta da sussidi, quando non dai debiti come nel caso dello shale americano.

    1. Lo so, Paolo, o meglio è esplicita da anni. Quante centinaia di link mi hai corretto facendomi il fact-checking?
      Già, il debito continua a crescere e l’inflazione no, così ripagare il debito costa più del previsto e le stime degli economisti sono sempre più sbagliate. Divertente che ai “sacerdoti del clima” succeda il contrario e che il Gentile dr. Mariutti dica loro “Fatevi aiutare”…
      Come Noah, mi hai appena ricordato qualcosa. Adesso la metto nella prossima puntata o me la scordo di nuovo.

  5. Il caso del prof Paolo Bellavite disonora il lavoro onesto fatto da molti assennati ricercatori nelle Università italiane e mi stupisco che un’autorità del genere possa cadere in questa sciatta ingenuità. Nei suoi post su FB l’ex Professore si schermisce che l’auto-plagio non sarebbe un atto disdicevole, dato che i blocchi che lui copia sono i suoi. Nel 2009 The Lancet scrive un Editoriae dove condanna l’autoplagio, appunto.
    https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(09)61536-1/fulltext
    Ora, è evidente che Bellavite si è sparato tutte le cartucce.
    Intanto, non è un medico (dato che non è iscritto all’Albo) e dunque come fa a dire che l’acqua diluite cura le otiti se non ne ha mai trattato una? Colleziona tipo patchwork i lavori di altri? Gli altri…già…ma on esiste solo il Bellavite? Si direbbe: chi è senza peccato….Ma Bellavite non crede neanche al peccato originale
    http://www.paolobellavite.it › files › 151123-DueAlberiStampabile
    ecco cosa dice sul senso di colpa (pag 36)
    Il senso di colpa o di vergogna può divenire una forma patologica quando intacca l’autostima, divenendo incertezza emotiva e irrazionale sul nostro valore sociale, nei rapporti con le altre persone.
    Già….si capisce perchè Bellavite non si faccia il suo buon esame di coscienza…

    1. Prof Barcacci-Università di Milano
      non sono d’accordo. The Lancet ha ritrattato le frodi sui vaccini di Wakefield dieci anni dopo che i suoi co-autori le avevano denunciate, un ritardo che ha causato danni tremendi. Stessa cosa nel caso di Paolo Macchiarini nonostante le richieste di ritrattazione del Karolinska. Le pare il pulpito adatto per impartire lezioni di integrità?

      Per l’auto-plagio, dipende dalle circostanze mi sembra. Quando ci sono emergenze, le riviste chiedono rassegne urgenti agli stessi grandi esperti. E’ successo a Dennis Alexander (il top degli esperti UE) durante un’epidemia di influenza aviaria. Ne ha scritta una per gli epidemiologi e metà dell’altra per i virologi con dentro lo stesso paragrafo.
      Il direttore di Influenza and Other Respiratory Viruses si è scusato perché una rassegna anticipata on line nel novembre 2006 “did not credit” il paragrafo alla rassegna anticipata on line il mese prima da Vaccine, ed è finita lì.

      Temo che dipartimenti di biomedicina italiani – e non solo da quelli che vendono master in omeopatia – sono discreditati da riciclaggi e manipolazioni ben peggiori di quelle commesse da Bellavite…

  6. Già, l’inflazione! Non so se sia più folle che l’attuale sistema debba contare su quella per ridurre il debito o debba continuare a indebitarsi per perpetuare una crescita fittizia (ho letto che negli ultimi dieci anni ogni dollaro/euro/ecc di aumento del PIL è costato tre o quattro volte tanto in debito…).

  7. Signora Coyaud, mi sa che questo Mariutti le ha fatto saltare i nervi e si è scordata di prendere le pilloline che le ha prescritto il medico.
    Cercando su Alexa, il principale database mondiale per il monitoraggio del traffico Internet, ho scoperto che il blog del Sole24Ore (che non penso sia di Mariutti ma condiviso) fa decine di migliaia di visualizzazioni a settimana. Il suo blog, invece, non è incluso nel database Alexa, come tutti i blog da poche decine di visualizzazioni a settimana, perché qualche decina di migliaia di visualizzazioni le avrà fatte da quando esiste, forse.
    Non sono un tecnico e di clima non ci capisco niente ma se tanto mi da tanto di cavolate deve scriverne proprio tante nei suoi post eh…

    1. Mario Pozzi,
      mi sa che questo Mariutti le ha fatto saltare i nervi
      Forse mi confonde con il Gentile dr. Mariutti?
      non penso sia di Mariutti ma condiviso
      Infatti Econopoly raggruppa 10 blog. I cinque più “numerosi”, per dirla con il Gentile dr. Mariutti, sono sul banner e “Vicolo corto” è in mezzo agli “altri”.
      L’Oca s. ha più molti più lettori di Vicolo Corto per forza. Pensi che con due post e mezzo è riuscita a mettere il Gentile dr. Mariutti alla “gogna mediatica” e che per denunciarlo è ridotto a usare Climalteranti invece del proprio blog.
      Non me n’intendo, quindi mi fido del suo giudizio.

      Noah,
      e questo, se lo ricorda? I miei colleghi ne stanno ancora pagando le conseguenze.
      Ci sono novità sulle foreste. Spoiler alert: ha vinto Rahmstorf 6 a 0…

  8. Nel suo link leggo questo:
    Perché non puoi ignorare l’Alexa Rank
    Può darti una stima molto approssimata del traffico che ricevonoi vari siti web. Mi spiego meglio: un sito con Alexa Rank di 2.000.000 sicuramente sarà meno trafficato di uno con Alexa Rank di 50.000

  9. Perché non puoi ignorarlo: perché c’è chi pretende di usarlo anche su siti a traffico limitato, dove racconta l’ovvio, ossia la differenza di traffico per ordine di grandezza, su una base di valutazione statistica almeno dubbia (può verificarlo anche su link “non miei”, tipo banalmente wikipedia). Ha senso solo per finalità di marketing su siti e per Aziende che vivono di visibilità su internet.
    Semplicemente, non ha senso pesare un sito di informazioni specialistiche e scientifiche con lo stesso parametro con cui valutare la visibilità della Ferragni, o delle Kardashian.

  10. Non la seguo. Non è la signora Coyaud a scrivere che questo blog fa almeno 100 volte le visualizzazioni di quello del Sole? Possiamo dire che è una sonora cavolata?

  11. Ho presente la vicenda e mi dispiace. Per il motivo che accenna, e perché stiamo parlando di un punto di riferimento storico del giornalismo italiano. Lascerei comunque che rimanga una discussione con un singolo ricercatore, non una sfida a testate. Mi permetto un secondo consiglio: eviti di alimentare l’equivoco con il lettore Pozzi. @ Pozzi: era una provocazione intellettuale, salvo che non sia io a non aver capito nulla. A differenza di Mariutti, avrei lasciato spazio al beneficio del dubbio, e di un po’ di ironia.

    1. Noah,
      Lascerei comunque che rimanga una discussione con un singolo ricercatore,
      Non ho capito qual è il ricercatore, ma il tema della discussione mi sembra chiaro. Come la “pausa” nel tasso di riscaldamento globale, il miracolo prossimo venturo della carbon capture viene usato per sostenere che ridurre le emissioni non serve.
      eviti di alimentare l’equivoco con il lettore Pozzi
      Grazie Noah, consiglio meritato.

I commenti sono chiusi.