A Brisighella, l'energia del futuro non è il metano

Fatta la “rivoluzione leghista” con il taglio ai servizi pubblici, la giunta della ridente borgata romagnola si schiera con l’ENI contro la scienza perché l’energia del futuro è il metano. Il 16 novembre, recita il com. stampa, alle ore 16 il Comune ospiterà

  • Un appuntamento con il futuro, ma soprattutto con la cultura

Per favore, non sghignazzate. Titolo:

  • THERE IS NO CLIMATE EMERGENCY – Transizione energetica: nuovi orizzonti, seconda edizione

Gli ospiti “illustri” sono due pensionati, la

  • Dottoressa Manuela Liverzani Brisighellese già Ex dirigente ENI 

e Alberto Prestininzi, “già Ex” professore di geologia e ingegneria applicata al ponte sullo Stretto di Messina, dev’essere frustrante, ossessionato da una sedicenne svedese, certi vecchi son così, e “ambasciatore” della Dichiarazione europea mandata all’Onu dalle lobby di BigOil & Coal:

  • parlerà di ambiente, illustrando legami naturali e spiegando il clima, esponendo situazioni attuali, passate e future. 

Stando al suo cv, sono legami e situazioni di cui non si è mai occupato. Siccome

  • La scienza del clima dovrebbe essere meno politica, mentre le politiche climatiche dovrebbero essere più scientifiche

il Partito Democratico è quindi rappresentato da un suo già Ex giornalista:

Interverrà il Dott. Gianni Bessi consigliere regionale in carica e autore del libro “gas naturale l’energia di domani”, voce autorevole del panorama energetico mondiale

Non ho trovato traccia della sua autorevolezza in alcun panorama. D’altronde è difficile conquistarla se si pubblica la réclame aziendale da una vanity press.
Il metano dà una mano da ottant’anni, solo i novantenni credono che sia il futuro. Un’oca quasi ottantenne, per dirne una, sa che il ritorno al metano è un gomblotto dell’ENI per aumentare i profitti insieme al riscaldamento globale, impedendo lo sfruttamento della bioenergia libera e gratuita.

Cioè per mandare sul lastrico il Brisighellese Luigi Vantangoli, un radiestesista che applica la fisica quantistica alla qualità della vita ed è capace di fulminare l’ing. De Marchis con lo sguardo. Lo sanno anche i Brisighellesi. Nella ridente borgata infatti, ha sede la multinazionale già Ex Freebioenergy, oggi Atena S.r.l. che produce e vende le scatolette Quantum.

Come i lettori ricorderanno mouais… sono state inventate dal signor Vantangoli e dall’ing. Paolo Renati il quale nei ritagli di tempo salva l’umanità insegnando a medici e infermieri i fondamenti omeo-quantistici della nuova medicina antisemita.

Ogni scatoletta Quantum, preciso per i novantenni, è un gioiello della tecnologia italiana che l’ENI se lo sogna. Fatta di un parallelepipedo in plastica con dentro un magnete, per somme variabili da centinaia a migliaia di euro a seconda del modello, modula le frequenze geo-elettromagnetiche e l’energia bioquantistica dell’ambiente.
Appesa al muro,

Non solo:

  • all’esterno elimina gli insetti molesti su un raggio di 900 m, mentre aumenta le vitamine nei kiwi
  • inserita tra il poggia-testa e il sedile dell’auto, riduce le emissioni di CO2 e il consumo di carburante del 30-70%
  • in borsetta elimina la cellulite
  • nell’ospedale universitario di Sassari dove non è mai stata testata, ha sterminato i batteri nelle condutture dell’acqua prima che infettassero i pazienti
  • (omissis)

Siccome è letale anche per gli organismi pluricellulari, ogni modello di scatoletta è certificato sicuro e innocuo.
“Boia! Dove si compra?” ha chiesto uno dei Climalteranti.
Prima i Brisighellesi!

Aggiornamento 12/10: il Comune ha cancellato l’appuntamento con il futuro e con la cultura (h/t Noah).

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A not so honest broker
Un meme negaiolo è che uragani e cicloni non sono né più intensi né più frequenti, i modelli climatici sono inaffidabili e i climatologi dei catastrofisti.

Per “dimostrarlo”, il politologo Roger Pielke Jr. divide il PIL per i danni economici risarciti in media quinquennale o decennale. Senza stimare il valore attuale dei danni non risarciti: per esempio le case dei contadini portoricani distrutte dall’uragano Maria. E senza sottrarre dal PIL la produzione di sistemi di sicurezza, di previsione a più lungo termine, rete di allerta ecc. che riducono i danni (mentre aumentano il valore dei beni assicurati). Per es. secondo lui se 20 anni fa ho pagato una casa 100 mila euro e oggi viene distrutta, nessuna assicurazione mi dà 300 mila euro di cui avrei bisogno per ricostruirla. (cf. commenti sotto di Marco Balzarini)

Dal 1900 al 2018 in USA, la frequenza degli uragani più devastanti – per superficie totalmente distrutta – è aumentata di oltre tre volte, scrivono Aslak Grinsted et al. sui PNAS. La frequenza di quelli poco distruttivi è aumentata molto meno. Per chi non ha accesso, Ars Technica spiega bene il metodo usato – “rinormalizzazione” – e i suoi limiti.

Con un metodo diverso applicato a un insieme diverso di dati, i risultati confermano quelli pubblicati due mesi fa da Matteo Coronese et al. della Sant’Anna di Pisa – che smentiscono esplicitamente i tre articoli di Pielke Jr. citati in bibliografia.

Il che mi ha ricordato l’articolo di Daniele Oppo su Estense. Ha usato le proiezioni dell’innalzamento del livello del mare di Climate Central per la città di Ferrara. Un buon modo di comunicare il rischio locale.

13 commenti

  1. “Per es. se 20 anni fa ho pagato una casa 100 mila euro e oggi viene distrutta, nessuna assicurazione mi dà 300 mila euro di cui avrei bisogno per ricostruirla.”
    Poiché ci lavoro con le polizze, posso dire che questo esempio è completamente errato. Un’assicurazione paga il valore indicato in polizza, indipendentemente da quanto valeva il fabbricato al tempo della costruzione. Basta assicurarsi per 300k e si ricevono 300k, se il valore attuale a nuovo della casa è quello.
    Di più, alcune polizze (non tutte) pagano, oltre al valore indicato, anche spese aggiuntive necessarie ad adeguarsi a normative specifiche, per esempio una modifica delle norme antisisimiche. Quindi, se la casa vale 300k, ma costruirla rispettando una nuova norma antisismica costa 330k, l’assicurazione paga anche l’extra.

    1. M. Balzarini,
      Basta assicurarsi per 300k e si ricevono 300k
      In Italia non ci sono né esclusioni né limiti (caps)?
      l’assicurazione paga anche l’extra antisismico.
      Bene!
      Non volevo dire che in USA un’assicurazione risarcisce il prezzo d’acquisto. Stabilisce esclusioni e limiti tali che il risarcimento non basta a ricostruire una casa dello stesso valore. Prima della stagione degli uragani ci sono campagne per convincere gli abitanti degli stati a rischio a comprare almeno una polizza statale o della FEMA se non possono permettersi una privata, ma i caps sono così bassi che molta gente non lo fa.
      Una volta i miglioramenti (+ valore attuale) fatti dal proprietario abbassavano i premi, invece aumentano sempre di più stando a S&P Global.

  2. E’ facile: più rinnovabili intermittenti > più metano. I complotti non c’entrano. Si sono voluti demolire carbone e nucleare per la copertura del carico di base permettendo l’aumento della penetrazione della capacità intermittente e non programmabile delle rinnovabili di moda? Bene, serve più metano. Perché? Lo spiega la padrona di casa!

  3. “aumento della penetrazione della capacità intermittente e non programmabile delle rinnovabili di moda”: scritto di fretta, intermittente e non programmabile non è riferito alla capacità (GW) ma alla produzione (GWh)

  4. @ocasapiens
    Dipende sempre da quello che si acquista. Se una persona non è attenta può anche comprare un’assicurazione che non copre per nulla i rischi catastrofali, in cui è compreso l’uragano. E allora riceverà zero. Oppure comprare l’opzione ma questa è limitata al 50% del valore del bene. Il fatto è che c’entra poco quanto la casa valeva quando l’ho comprata, che lavori ho fatto e simili. Le cose importanti sono il valore attuale, il valore indicato in polizza (che DEVE essere pari o maggiore al valore attuale, al netto di deroghe alla regola proporzionale) e, se presente, il sottolimite per il danno specifico (in Italia, per danni da uragani – eventi atmosferici -, passiamo dal 50% al 100% del valore del fabbricato, con l’opzione più comune 80%).
    Una volta i miglioramenti (+ valore attuale) fatti dal proprietario abbassavano i premi, invece aumentano sempre di più stando a
    Se aumenta il valore attuale è molto difficile che i premi si abbassino. Vorrebbe dire che vi è una robusta riduzione del tasso di premio, che è calcolato avendo come base proprio il valore del bene. Quindi valore più alto, normalmente, premio più elevato. Una riduzione può avvenire se si riduce il rischio, quindi l’assicurazione si aspetta di pagare meno in indennizzi, ma sono una frazione molto ridotta dei casi.

    1. M. Balzarini,
      grazie della spiegazione, la userò con i condomini…
      Approfitto della sua expertise, per caso sa se ci sono studi come quelli di Pielke Jr e di Grinsted ma per l’Italia?
      Una riduzione può avvenire se si riduce il rischio
      Già, è un tormentone dell’Economist: dopo un disastro le assicurazioni dovrebbero pagare la ricostruzione solo fuori dalla zona a rischio crescente invece di incoraggiare il “moral hazard”.

  5. per caso sa se ci sono studi come quelli di Pielke Jr e di Grinsted ma per l’Italia?
    Così su due piedi non ne ricordo. Una cosa simile è il report stilato da ANIA, Guy Carpenter e CONSAP intitolato: “Danni da eventi sismici e alluvionali al patrimonio abitativo italiano: studio quantitativo e possibili schemi assicurativi”. Si concentra sulla parte assicurativa, quindi ex ante, e non sugli indennizzi, ex post.
    È reperibile sul sito dell’ANIA, fra le pubblicazioni, in PDF:
    http://www.ania.it/it/risultati-ricerca.html?keys=eventi+sismici
    Quel report non cita, se non di striscio, i cambiamenti climatici che però sono considerati come assodati e un fattore che aumenta il rischio idrogeologico.

    1. M. Balzarini,
      Ho trovato una stima dei danni economici fatta per il progetto GEMINA nel 2016:
      We find that Italy suffers the highest expected damages from medicanes [uragani mediterranei] at $33 million dollars annually.
      ups: Gemina è un progetto del Centro euromediterrano sui cambiamenti climatici.

  6. A Brisighella, l’appuntamento è con il futuro e con la cultura, ma non con Prestininzi. Incontro cancellato.

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