Se siete da queste parti

Oggi a BookCity – la miriade di iniziative che si svolgono a Milano fino a domani sera – insieme a Marco Moro delle Edizioni Ambiente, Donatella Barus, responsabile del sito di informazione della Fondazione Veronesi, e Tommaso Perrone di LifeGate, presentiamo Mercanti di dubbi di Naomi Oreskes ed Erik Conway.
Se vi interessa, l’appuntamento è alle 16.30 al primo piano del Museo di storia naturale, in corso Venezia – metro Palestro o Porta Venezia.

Paradossalmente, l’autrice, professore a Harvard, storica della scienza e dei suoi metodi di valutazione – anche nel caso dei modelli – ha debuttato nella carriera come geologa mineraria per la Western Mining Company, in Australia. E’ diventata famosa nel 2004, quando su Science ha pubblicato “Beyond the Ivory Tower“, il primo studio che quantificava il “consenso” scientifico sulle cause antropiche dei cambiamenti climatici in corso. Dalla sua analisi di 928 abstract, risultava che il 75% delle pubblicazioni esprimeva il consenso e nessuna lo contestava.

La fama deriva dagli attacchi degli opinionisti e dei politici che difendono il diritto sacrosanto di BigOil & Coal di ammorbarci l’ambiente e la salute. Il primo mandato a “sfidarla” è stato Benny Peiser, un antropologo inglese. Su 1117 abstract, sosteneva in una breve lettera a Science, 13 esprimevano il consenso e 34 lo negavano “esplicitamente”. Ah sì? Ci mandi la sua analisi, rispose la redazione. E Peiser ritirò la sfida: aveva trovato un solo articolo scientifico dissidente sulla rivista dell’American Association of Petroleum Geologists, il resto erano opinioni in libertà.

Come nel caso di Benjamin Santer, Stephen Schneider, James Hansen, Susan Solomon, Michael Mann, Kathy Hayhoe ecc., gli attacchi contro Naomi Oreskes erano coordinati dai fisici Fred Singer e Frederick Seitz. Sono i protagonisti di Mercanti di dubbi dagli anni Sessanta, da quando i produttori di sigarette affidano la “manifattura della controversia” ad un’agenzia di pubbliche relazioni e questa trovava scienziati pronti a discreditare le ricerche sui tumori al polmone, in cambio di lauto compenso.

A volte il complotto c’è davvero
Nel libro cambiano le comparse, le associazioni di categoria e le multinazionali. Ma tutte lavorano con mezza dozzina di pseudo-istituti di ricerca collegati a Singer e Seitz. La coppia perde il pelo, ma resta al servizio delle industrie e dei politici di cui esse finanziano le campagne elettorali. Manda loro piani per negare i danni del DDT, delle piogge acide, l’esistenza del buco nell’ozono, l’effetto sul clima delle emissioni di gas serra.

Il tema cambia, ma la tattica e i media che seminano dubbi restano gli stessi. E l’obiettivo pure: impedire ogni forma di tutela della salute in USA e quindi nel resto del mondo. Chi può centrarlo meglio di quelli che hanno ritardato per trent’anni le campagne sui rischi del fumo?

Singer, Steitz e la loro cricca non ci riescono sempre così a lungo. Nel giro di pochi anni perdono le battaglie – e scontri epici nella ricostruzione di Oreskes e Conway – a favore del DDT, delle piogge acide e del “buco nell’ozono”.

Tutto sembra andare per il meglio con la vittoria dell’evidenza scientifica e il protocollo di Montréal nel 1987. Invece serve da lezione alle BigOil & Coal. Per negare l’effetto serra delle nostre emissioni di gas serra e discreditare il protocollo di Kyoto devono investire di più in politici e in propaganda.
Il successo è strepitoso fino al Climategate, lo scandalo creato esattamente dieci anni fa per far fallire il vertice sul clima di Copenaghen.

Che però non fallisce…

2 commenti

  1. Adorata Sylvie, una preghiera: alla tua già lodevolissima, multiforme opera di divulgatrice scientifica, potresti aggiungere un piccolo tassello? Essendo tu super-informata in anticipo (presumo) di eventi come questo, potresti darne notizia qualche giorno prima? I tuoi più che venticinque lettori (citazione cripto-manzoniana 🙂 te ne sarebbero certamente grati!!
    E: sai forse indicare qualche fonte di info online su eventi di divulgazione scientifica, comprese presentazioni di libri ecc.?
    Grazie anticipate!

    1. Grazie della gentilezza, e avrei dovuto dirlo prima! Naomi Oreskes dovrebbe venire in Italia in gennaio, se ci saranno altre occasioni, cercherò di scriverne in tempo.
      Una volta cercavo di segnalare le iniziative che mi interessavano, ma erano poche. Soltanto in questa settimana, tra Milano, Torino e Bergamo ci sono state decine di presentazioni di libri e di conferenze a tema scientifico e ambientale ogni giorno.
      Non conosco una fonte che le raggruppi e non sempre i quotidiani locali le annunciano. Servirebbe un’app come quella per gli “eventi medico-scientifici”.

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