Zauliade, 25ma puntata

Con la “prevenzione della trasparenza” che la caratterizza, l’università di Ferrara mantiene segreta la conclusione dell’indagine, chiesta alla Commissione etica dal rettore Giorgio Zauli, sulle 5 pubblicazioni scelte dal rettore Giorgio Zauli fra le 36 (oggi 42, la prima non c’entra) segnalate su PubPeer, onde dimostrare l’integrità scientifica del rettore Giorgio Zauli e dei suoi co-autori.

Un mese fa, Daniele Oppo di Estense tentava per la terza volta di diradare i sospetti che si accumulavano dal maggio 2018, quando  il Magnifico aveva ingiunto a Leonid Schneider di censurare un post e lo aveva denunciato per diffamazione alla Procura di Ferrara e per violazione della privacy all’apposito Garante.

All’ing. Giuseppe Galvan “Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza“, Daniele chiedeva di nuovo gli atti che confermavano l’integrità che l’integerrimo andava auto-certificando in versioni contraddittorie via stampa e sul sito dell’Ateneo da lui usato come blog.
Picche, ha risposto il Responsabile, le motivazioni (esilaranti) con le quali l’università aveva già negato l’accesso agli atti

  • sono state riconosciute come pienamente legittime dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali con parere 184 del 10 ottobre 2019

“Così dice lei” (cit.)

Il Garante non ha pubblicato il proprio parere né vuol informarne Daniele, che spiega “l’argomentazione di fondo” dell’ing. Galvan:

  • Unife considera il procedimento davanti alla Commissione Etica come un procedimento disciplinare – nonostante sia esplicitamente una richiesta di parere presentata da Zauli sulla conformità della sua condotta allo statuto etico  – e pertanto soggetta a stringenti vincoli di privacy. Una privacy totalizzante che arriva a coprire perfino la decisione di un organo universitario chiamato a decidere, a nove mesi di distanza (e dopo le dimissioni dei vertici della Commissione), sulla correttezza formale della procedura di cui, si badi bene, lo stesso Zauli ha fatto conoscere pubblicamente la conclusione sostanziale. 

  “Strano concetto di riservatezza”
Quanto “all’istanza presentata dal Sig. Leonid Schneider alla Commissione Etica dell’Ateneo il 16 maggio 2018” a proposito di trenta pubblicazioni dubbie presenti su PubMed quel giorno e dalle quali l’integerrimo aveva estratto le più integre, l’ing. Galvan

Se Lucio Picci crede che il Garante abbia motivato il diniego di accesso a un testo “liberamente accessibile”, alzi la mano con la quale non si sta asciugando il rimmel.
“E’ una farsa, ma non è la fine”, ha twittato ieri Daniele. Se medita un altro ricorso, direi che è una fatica inutile. L’ing. Galvan conferma che non possiamo fidarci delle ricerche biomediche svolte a Ferrara, in altre università e all’ospedale Burlo Garofolo di Trieste, già coinvolto nella truffa Stamina.

Chi vuol ancora credere che l’interesse pubblico prevalga sull’omertà accademica, salti il resto.

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“Falso innocuo e innocente”
Prevale l’omertà accademica. Lo ha confermato anche la giudice per le indagini preliminari Sofia Fioretti del Tribunale di Milano nell’archiviare l’indagine dei procuratori sulle immagini problematiche di sette oncologi milanesi.
Oggi sul Corriere, Luigi Ferrarella cita la motivazione e scrive che la GIP ci vede solo “un falso innocuo e innocente”, magari commesso

  • perché non c’era tempo o denaro per eseguire una replica, o perché concorrenti stavano arrivando prima

Due buone ragioni per falsificare, chissà quanti studenti e dottorandi rimpiangono di non averlo saputo prima.
Ma… ma… e il conflitto d’interessi di quelli che si assegnavano a vicenda i fondi dell’AIRC? Innocuo e innocente anch’esso. Conta solo

  • il fatto, fortemente a discarico degli indagati, che tutto il mondo scientifico abbia fatto quadrato attorno a loro.

Guarda caso, è lo stesso piccolo “mondo scientifico” che fa quadrato attorno ad Alfredo Fusco, Carlo Maria Croce, Giorgio Zauli, i loro co-autori (omissis) e perfino attorno all’oncologo Marco Ruggiero quando uccideva giovani sieropositivi con il suo yogurt probiotico da 60-100 euro al giorno.
Ai firmatari del Patto trasversale per la Scienza va bene così?

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Conversazione tra colleghi
Tony Scalari:

  • Sembra che apparire rassegnati quando (dopo mesi, anni) si cerca lavoro allontani i potenziali datori dello stesso. La (giustificata) rassegnazione ora pregiudica le proprie “skills”? O è l’ipocrisia ad essere una “skill”? Siamo una collettività fallita, però dobbiamo sorridere.

Ilario D’Amato:

  • Possibile che un professionista eccezionale come Antonio Scalari non abbia molte possibilità lavorative in Italia?

La professione è fatta al 99% di precari a vita pagati una miseria, ma se pensate che siano necessari e vi crescono un po’ di euro, Tony ricorda che potete contribuire a Valigia blu, una testata che cerca di autofinanziarsi.

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Va di lusso anche agli addetti stampa per “La bottega delle idee” della signora Ginevra Fossati:

  • CERCASI FIGURA DI STAGISTA PER ATTIVITA’ DI UFFICIO STAMPA VS GIORNALISTI TEDESCHI, FRANCESI, SPAGNOLI e TURCHI. RICHIESTA CONOSCENZA DELLE LINGUE FRANCESE, INGLESE, SPAGNOLO, TURCO E TEDESCO A LIVELLO C2 TASSATIVO. GRADITA ANCHE LA CONOSCENZA DELL’INGLESE. ASTENERSI DAL CANDIDARSI SE NON IN POSSESSO DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE RICHIESTE, CHE SARANNO TESTATE IN FASE DI COLLOQUIO SIA IN FORMA SCRITTA CHE ORALE. La persona sarà assunta con contratto di stage per n. 6 mesi. Richiesta disponibilità immediata – Sede lavoro Milano

Retribuzione mensile di uno stage a Milano: da 300 a 800 euro. (h/t Elisa)

1 commento

  1. @ Oca Sapiens
    Sperando di non andare troppo fuori tema, segnalo un articolo del Corriere riguardo a un’iniziativa, contro l’omeopatia, di un imprenditore. Iniziativa alla quale sembra abbiano gia’ aderito 57 tra ospedali e ambulatori che, se non capisco male, avrebbero bandito le cure omeopatiche dalle loro strutture.
    Avrebbero aderito alcune associazioni tra le quali il Patto Trasversale per la Scienza.
    In questo sito un elenco di ospedali, ambulatori e associazioni aderenti.
    Un grazie, da parte mia, agli aderenti. Ma non sarebbe male se si svegliassero anche l’ordine dei medici e le universita’ che continuano a insegnare l’omeopatia.

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