Razionalità diverse

Prima di passare all’O’s digest di articoli scientifici, raccomando l’Economist o almeno l’editoriale “Going Global” a chi vuol farsi un’idea del panico dei mercati, dall’industria al turismo, e delle borse da Wall Street alla City passando per ogni tappa intermedia.
Proprio mentre in Cina “la curva dell’epidemia si appiattisce”, quindi ci sono lezioni che tutti i paesi devono trarne perché la covid-19 ha dimostrato la forza dell’autoritarismo, oltre a sgradevoli debolezze.

Sul sito c’è anche un reportage del mensile 1854, sul progetto di una mega-stazione sciistica in Austria, che collegherà i ghiacciai Ötztal e Pitztal, 54 ettari rimodellati di piste, parcheggi, alberghi, ristoranti e ogni amenità. Per il “Re delle nevi”, il padrone della società di ski-lift che ha ottenuto dal governo una deroga alla legge che vieta di edificare sui ghiacciai, per i turisti e chi spera in attività redditizie ora che più giù manca spesso la neve, il riscaldamento globale non conta.

La distruzione di un paesaggio glaciale ancora incontaminato nemmeno perché “il turismo non si ferma mai”. Forse, ma

  • Quello che stupisce dello sviluppo previsto è quanto la sua vita sarà breve. Josef Schrank [del WWF] mi dice che gli ultimi dati dell’università di Innsbruck suggeriscono che entro il 2050, l’80% del Pitzal si sarebbe comunque ritirato. Si stima che la costruzione duri sei anni. Anche se cominciasse ora, la stazione funzionerebbe per 24 anni.

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Da Science
Claire Fraser, la grande genetista dei microbi prima in Venter e ora in Leggett, diventa presidente dell’AAAS in un momento “delicato”. Quando il gioco si fa duro, ladies get to play…

Il Potus sta facendo del suo meglio per distruggere la ricerca pubblica, ignora le raccomandazioni dei virologi per la covid-19 e vieta a quelli federali di parlarne nei media, scrive Holden Thorp nell’editoriale che chiama tutti alla trasparenza e che “non avrebbe voluto dover scrivere”.

La ricerca in copertina riguarda l’efficacia per tre pazienti di un’immunoterapia tumorale in cui le cellule T sono state geneticamente modificate tecnica Crispr, e ci sono tre paper affascinanti sulla binaria Arrokoth, una strana abitante della cinta di Kuiper – il “gran mare delle comete” attorno al sistema solare – dove l’aveva sorvolata la sonda New Horizons. E’ rossiccia, bucherellata e fatta a pupazzo di neve, su come la testa si sia attaccata al corpo per ora ci sono solo ipotesi.

Per il clima, la buona notizia – in attesa di conferme – è nel Policy forum. Stando alle nuove stime degli autori (ne scrivono da anni, tendo a fidarmi) l’efficienza energetica dei grandi data-center è aumentata del 20% all’anno in media tra il 2010 e il 2018, in quel periodo le loro attività digitali sono aumentate di circa sei volte, e i consumi di elettricità soltanto del 6%.
Dal 2000 il numero di computazioni per kw/h si moltiplica ogni anno per 2,6 – altro che legge di Moore.
Sembra che il loro consumo di elettricità si stia stabilizzando attorno l’1% di quello globale, tenuto conto di quello risparmiato dagli utenti. E, ciliegia sulla torta, USA i data-center di Microsoft, Google, Amazon, Facebook ecc. usano sempre di più energia solare ed eolica.

Per gli appassionati di paleo-geo-climatologia, su Science Advances due paper ricostruiscono gli effetti del brusco riscaldamento dell’emisfero nord alla fine del gelidissimo Dryas recente – brusco per modo di dire, ci ha messo quattro secoli per arrivare a +0,5 °C:

  • il primo usa le tracce delle “mega-alluvioni” del fiume Columbia, quindi solo nel nord Atlantico;
  • il secondo conferma l’impronta” del livello del mare nello stretto di Bering via via che veniva inondato con un modello della fusione dei ghiacciai nord-americani della Laurentide e della Cordigliera, iniziata circa 13 mila anni fa.

Non era un riscaldamento globale, ma dubito che bastino le nuove evidenze a convincere quelli che usano il Dryas recente per negare l’effetto serra dei gas serra…