Libri dei sogni

Ho visto decine di proposte per la ripresa del sistema sanitario, fatte dalla “società civile”. Avevo già citato il Forum sulle disuguaglianze e le diversità che chiedeva di controllare sul serio la sieropositività o meno di un campione rappresentativo della popolazione italiana.

Medicina democratica e i 100 mila medici un po’ incavolati pretendono abbastanza test e dispositivi di protezione per il personale sanitario in generale; i sindacati il controllo delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e quindi un aumento dei medici del lavoro.

Coinvolgimento del terzo settore, legalizzazione del lavoro nero, reinvenzione dell’asilo-nido e dei club di vacanza per ragazzi, assistenza ad anziani e fragili, ce ne sono per ogni età. La caratteristica comune è che sono misure con un costo quantificabile (gli epidemiologi statistici del Forum sono volontari).

Sono ignorate lo stesso. Poi ci sono proposte così belle e impossibili da far tenerezza. Presumono immense risorse umane e materiali disponibili da dopodomani. Grazie delle segnalazioni, ma non riesco a prenderle sul serio.

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Un commento di E.K.Hornbeck mi ha ricordato che l’altro ieri è uscita la nuova versione dello studio di Stanford sulla sieropositività nella contea californiana di Santa Clara. Il campione comprende sempre 3300 abitanti, i sieropositivi restano il 2,8%. Siccome i volontari nel frattempo non sono diventati rappresentativi, cambia il “peso” attribuito ai vari segmenti del campione. Il test è semplice da usare, dà in pochi minuti una risposta del tutto inaffidabile e alla fine c’è pure spiegato il perché:

  • The Premier Biotech serology test used in this study has not been approved by the FDA by the time of the study, and further validation studies for this assay are ongoing.

Dai risultati ottenuti con altri tipi di test non convalidati, gli autori presumono che il Premier Biotech sia convalidato al 99,5 per la specificità (l’anticorpo è proprio quello contro il Sars Cov-2) e all’82,8% per  la sensibilità (misura tutti gli anticorpi presenti nel sangue).
Se fosse specifico al 95% – sarebbe già notevole – la prevalenza di sieropositivi estrapolata per tutta la contea sarebbe 0. Lo scrivono pure:

  • There is one important caveat to this formula: it only holds as long as (one minus) the specificity of the test is higher than the sample prevalence. If it is lower, all the observed positives in the sample could be due to false-positive test results, and we cannot exclude zero prevalence as a possibility.

Spero che faccia capire come mai l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di usare il sistema ELISA, e domandare al governatore della Lombardia perché la pensa diversamente.

Su Science, Gretchen Vogel fa anche lei una rassegna dei test sierologici pubblicati o annunciati via stampa. Cita una frase dell’editoriale per il Wall Street Journal scritto da Andrew Bogan, co-autore dello studio anche se ai lettori del quotidiano non veniva detto, un capitalista di ventura con un dottorato in biologia molecolare:

  • “If policy makers were aware from the outset that the Covid-19 death toll would be closer to that of seasonal flu … would they have risked tens of millions of jobs and livelihoods?” 

Tra ottobre 2018 e aprile 2019, i CDC stimano 34 mila decessi da influenza; tra febbraio e aprile 2020 ci sono stati 65 mila decessi da covid-19.

Gran parte di Science riguarda la pandemia, così come Science Translational Medicine pieno di articoli peer-reviewed su molecole efficaci negli animali (questo dovrebbe suscitare parecchio interesse). E’ probabile che se ne trovino altre perché è stata pubblicata la conformazione delle proteine del virus (i bersagli), un bel lavoro di cristallografia.

Kai Kupferschmidt fa il ritratto dello “zar dei coronavirus”, sottotitolo

  • La covid-19 ha trasformato il virologo tedesco Christian Drosten in un’improbabile figura di culto.

Data la sua storia scientifica, sembra proprio la persona giusta al posto giusto. E’ il ricercatore dell’ospedale La Charité di cui chiacchieravo con Steph a proposito della contagiosità dei bambini. confermata anche da uno studio in Cina anticipato su Science.

Due volte alla settimana alle 10, Drosten accende una videocamera e risponde alle domande dei giornalisti per 40 minuti, poi capita che Angela Merkel lo chiami in privato per un breve supplemento. Ha accettato la proposta della NDR, perché aveva cominciato ad avvertire del “potenziale” del nuovo virus in gennaio;

  • Ma rimase presto esasperato. Dopo lunghe interviste, i giornalisti usavano spesso [in televisione] una breve citazione che non comunicava l’immensa minaccia, dice, “In effetti a volte ho chiamato dopo per dire che avevano perso il treno.”

Come tutti i virologi, è esasperato anche dalla spensieratezza con la quale i governatori di certe regioni ribaltano i lockdown.