Suspense

Avviso a chi ha letto in bozze la divertente introduzione e il primo capitolo, di Sophie’s World, l’autobiografia del climatologo Jim “tardo perché da piccolo ha avuto l’appendicite” Hansen.

Il 13 aprile pubblica i cap. 2 e 3 sulla vita grama ai tempi del nonno paterno James, il figlio del carpentiere danese immigrato in Usa nel cap. 1. Prima bracciante, poi con una bella fattoria che si era costruito nella prateria e 11 figli. Quasi tutti mezzadri precari dalla vita grama pure loro, come il padre di Jim “avanzo di galera” e sua madre che quanto a figli era “più produttiva” della fattoria. Dopo l’alluvione dell’estate 1944 che distrugge i raccolti, il proprietario vende tutto all’asta.
Devono abbandonarla e cercare fortuna in città. Dove andranno? E come se la caverà il ragazzino di campagna?

Mentre leggevo la letteratura covidiana per ingannare l’attesa, con Makiko Sato l’autore aggiornava con calma il grafico delle temperature globali a fine marzo e scriveva “Piegare la curva“.

Appiattirla non basta: negli ultimi 13 anni – usano una media mobile di 132 mesi invece di 120 tanto per essere originali… – il riscaldamento globale è passato da 0,20 a 0,24 °C/decennio. Però non bisogna disperare. Ci vuol poco per smetterla di buttar via il metano in atmosfera invece di venderlo ai clienti e innescare retroazioni benefiche anche se, abbassando la temperatura, le chiamano “negative feedbacks”. (Sono rimasta male, sull’asse y del grafico hanno cancellato il disegnino dei vulcani!)

Il 22 aprile mentre finivo i salatini per non rodermi le unghie, nel capitolo 4 cioè nel marzo 1945 il ragazzino arrivava a Denison, una borgata dello Iowa, che sulla torre dell’acqua promette tuttora “It’s wonderful life”. Pubblicità ingannevole, anche se le sorelle maggiori riescono a far un po’ di soldi nel tempo libero. La casa era un bilocale con gabinetto nel cortile e un’enorme crepa in un muro, comunque c’era l’elettricità e un rubinetto in cucina per lavarsi la faccia.

Jim resta tardo anche a scuola, soprattutto in fisica, ma negli esami finali arriva 23°, nel primo quarto della sua classe, quindi riceve una borsa per l’università e svolta “dietro l’angolo” che lo porta a diventare uno scienziato,

  • un primo passo, il risultato di una strana esigenza del prof. James Van Allen.

Caaavoli, il suo prof di fisica era quello che aveva scoperto le fasce di Van Allen!
Fine del capitolo!! Accid… mi abbandona sul più bello un’altra volta mentre, in compagnia di Makiko Sato, si sofferma ad ammirare la migrazione delle farfalle monarca dalle foreste del Messico (video raccomandato dall’avanzo) a quelle del Canada.

Suspense II
Per ingannare l’attesa, leggo di climatologia.
Due settimane fa, la nave Polarstern che deriva nella banchisa artica da ottobre, non riceveva più rifornimenti né i ricercatori potevano fare i turni dopo che i voli erano stati sospesi causa coronavirus (anche in Russia che non comunica in dati). E’ stata evacuata – gli strumenti di misura restano nella banchisa – e tre giorni fa l’equipaggio la riportava verso le Svalbard fino a dove, a metà maggio, due rompighiaccio tedeschi dovrebbero andarle incontro con tutto l’occorrente perché la spedizione Mosaic possa continuare.
Ma proprio attorno alle Svalbard, per due volte in altrettante settimane la banchisa ha raggiunto uno spessore da record (3,5 m). Se continua così, i rompighiaccio arriveranno all’appuntamento?

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Reto Knutti, l’amico di Steph, e colleghi dell’ETH a Zurigo hanno pubblicato tre giorni fa un confronto dei nuovi modelli CMIP6. Sembrano 45, ma sono 16 con qualche variante in un più o in meno. Ora il paper è in open peer review su Earth System Dynamics.

La cosa strana è che sia lo scenario con più interventi per ridurre le emissioni di gas serra che quello con meno interventi simulano un aumento della temperatura da qui al 2100 un po’ maggiore degli CMIP5. In compenso, per un raddoppio della concentrazione atmosferica di CO2 equiv. rispetto all’inizio dell’Ottocento, trovano una “sensitività” del clima all’equilibrio di 1,9 °C (in media), molto vicina al limite inferiore della forbice abituale 2-4,5 °C.

Dieci giorni prima su Sciences Advances, l’amico di Steph e colleghi dell’ETH avevano fatto girare i modelli CMIP6 all’incontrario per vedere quali azzeccavano la temperatura passata. In quelli “vincolati dalle osservazioni”

  • nello scenario di emissioni elevate e in quello di mitigazione ambiziosa, relativamente alla media 1995–2014 la temperatura globale del 2050 è rispettivamente più alta del 16% e più bassa del 14% rispetto a quella media di tutti i CMIP6.

Quelli più realistici per il ventennio precedente danno temperature più simili ai CMIP5. Nel 2090 per gli stessi scenari, la temperatura globale diventa superiore del 14% e inferiore dell’8%. E se sono “vincolati” dalla tendenza 1981–2017, la sensitività scende a 1,6 °C.

Sembra strano lo stesso, forse Steph potrebbe scrivere qualcosa mentre aspetta che esca il cap. 5 di Sophie’s World?

Con una mitigazione ambiziosa, si riuscirebbe a rispettare l’accordo di Parigi. Sembrerebbe anche delinearsi un consenso sulla sensitività, è una buona notizia o tre rondini non fanno primavera?

Mi rallegrerei anch’io, ma stando alla media mobile dell’avanzo e del suo collega giapponese – e Cowan & Way e altre serie temporali – negli ultimi 13-15 anni, il riscaldamento a decennio è diventato di 0,24 °C +/- 0,1 °C a decennio.

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Per il Breakthrough Institute, Zeke Hausfather di Berkeley Earth tenta cautamente di stimare le emissioni di CO2 ridotte dalla pandemia in base alle stime del prodotto lordo mondiale nel 2020 e nel 2021 appena corrette al ribasso dal Fondo monetario internazionale secondo 4 scenari. Nel suo modello, Zeke ne usa due con incertezze enormi

  • Le emissioni globali di CO2 caleranno di circa 4,8% nel 2020 (tra 2,1% e 7,4%) se la pandemia scema durante l’estate e di 7,6% (5%-10,1%) se permane o riemerge più tardi nell’anno. 

Il costo sarebbe terrificante

  • ogni tonnellate di carbonio in meno nel 2020 costerà $1.750 in riduzione dell’attività economica, oltre un ordine di grandezza rispetto alle tecnologie ad energia pulite disponibili oggi. 

Con altre stime per la ripresa economica, nel 2020 le emissioni calano soltanto dell’1,8% invece del 3% all’anno nel decennio precedente. Le incertezze, come i costi, restano enormi, quindi suggerisce di prendere il tutto come un’autocritica da parte sua e dei colleghi economisti e climatologi che da un paio di mesi tentano di fare modelli simili. Li confronta nel penultimo grafico e l’ultimo è il più deprimente di tutti:

  • Concentrazione atm. di CO2 prevista per il 2020: 414,2 ppm
  • Con emissioni ridotte del 5%: 414 ppm

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Nota
In parecchi mi avete chiesto cosa penso di Planet of the Humans, il documentario di Jeff Gibbs. Per guardarlo e scrivere la recensione, dovreste pagarmi $1.750 all’ora!
Gibbs accusa da anni gli ambientalisti di farsi pagare da BigOil, BigCoal o Big Biomass per fare green-washing. Per di più, il produttore è Michael Moore che dopo Flint ha fatto documentari pieni bufale a cominciare da Bowling for Columbine.
Se volete un po’ di recensioni, ci ha pensato gente più competente di me sulle energie rinnovabili e i temi dei negazionisti americani riciclati da Gibbs:

segue.
Non segue perché ho trovato l‘elenco ragionato delle recensioni, Tks!

2 commenti

  1. Knutti et al. (per correttezza nei confronti del postdoc from Graz, sarebbe Brunner et al.) <- il team al lavoro in remoto sui dettagli finali 😉
    “La cosa strana…”
    Occhio a non confondere la risposta climatica transiente (TCR) – di cui parla il lavoro – con quella all’equilibrio (ECS). La forbice abituale 2-4,5 °C è appunto l’ECS (ma vedi anche qui ), mentre la TCR stimata dal paper citato è comunque coerente con le stime delle precedenti generazioni di modelli CMIP5 (1-2,5 °C). L’utilità di questa stima è che ne viene ridotto di quasi il 50% il probabile intervallo di incertezza.
    “Sembrano 45, ma sono 16 con qualche variante in un più o in meno”
    Beh, sì, perché l’abitudine è quella di considerarli indipendenti. Invece assomigliano di più alle componenti mutevoli e selettive della struttura evolutiva: in un modo o nell’altro dipendono da modelli collaterali e antecedenti e imparano.
    ” forse Steph potrebbe scrivere qualcosa mentre aspetta che esca il cap. 5 di Sophie’s World?”
    Ricevuto. Uno di questi prossimi giorni, se avanzo un poco di tempo…
    “è una buona notizia o tre rondini non fanno primavera?”
    Per me la due. Nel senso che sarebbe bello se la buona notizia fosse un consenso su una sensitività più bassa. Wishful thinking.

    1. Steph, correggo – grazie, con tutte le sigle di questi giorni devo stare più attenta!
      Se hai poco tempo, prima Sophie’s World, si legge come un romanzo.
      Wishful thinking: temevo…

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