Recovery per governanti

Sul Sole-24 Ore, Beda Romano riassume laccordo sul bilancio comunitario e il fondo Recovery, e segnala il prezzo più alto pagato per i vari ricatti:

  • Infine, una ultima considerazione proprio sull’idea di condizionare l’uso delle risorse europee al rispetto dello stato di diritto: il principio è stato fortemente annacquato su richiesta dell’Ungheria, sostenuta da Polonia e Slovenia. 

Altri giornalisti dicono che sia andata proprio così, sarà vero, ma com’è possibile? C’è stato un voto unanime a favore di meno legalità per tutti i governi? Per alcuni partiti? Per certe categorie di cittadini?

Nell’accordo non è previsto uno “scudo legale” contro le sentenze della Corte di giustizia europea sulle violazioni di leggi europee e internazionali da parte della Polonia, dell’Ungheria (bis) o della Slovenia. Invece per due volte c’è scritto che

  • Il Consiglio europeo sottolinea l’importanza del rispetto dello stato di diritto.

Dipende dal tipo di diritto? Il piano EU 4 Health che doveva tutelare il diritto alla salute riceverà €1,67 miliardi, quasi il triplo del piano 2015-2020 ma un quinto dei fondi necessari a quello approvato in maggio.

Nel “quadro finanziario pluriennale” 2021-2027 e nello “specifico sforzo Recovery per le prossime generazioni”, i soldi servono più ad accontentare i partiti al governo che ad affrontare la crisi sanitaria, ambientale, climatica ed economica. Il Just Transition Fund e quello per lo sviluppo rurale sono ridotti a 10 e 7,5 miliardi.

Le prossime generazioni s’arrangino.

Su Science, Nicholas Wallace scrive che i leader nazionali hanno concordato una spesa di €81 miliardi – una tantum di Ricovery compresa – per Horizon Europe, il principale programma di ricerca europeo:

  • €13,5 meno di quanto proposto due mesi fa dalla Commissione Europea […] Soltanto €5 miliardi del fondo Recovery andranno a Horizon Europe 

Come previsto, di questi neanche un euro per lo European Research Council. La ricerca è “la cosa più facile da tagliare,” dice Kurt Deketelaere, segretario generale della Lega delle università europee di ricerca: non ha una lobby capace di difenderla.
Il Parlamento europeo potrà intervenire sulla ripartizione dei soldi, ma finora non ha garantito che i programmi Horizon fossero tutti sensati…

Agg. 22/07 – Stesse “preoccupazioni” per lo stato di diritto e il taglio ai programmi “orientati verso il futuro” nell’articolo dell’Economist che parla di accordo “storico” ma non proprio “hamiltoniano“.

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“Ritenzione” strategica
L’ERC e gli altri membri della Coalizione S hanno cambiato idea sul famigerato piano S, scrive Richard Van Noorden su Nature. Per le ricerche che quasi tutti finanziano da gennaio 2021, i ricercatori potranno pubblicare i risultati sulle riviste che sottoscrivono una licenza Creative Commons (CC BY). Non mi sembra una buona notizia per l’editore Frontiers…

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A.D.R.
Sono usciti risultati preliminari dei trial di fase 1-2 per i vaccini anti-Sars-Cov-2 di Moderna, di BioNTech-Pfizer (preprint), CanSino e Oxford-AstraZeneca.
In quelle fasi si verifica la “sicurezza” e il livello di immunogenicità. Per la prima, non ci sono reazioni avverse “gravi”, quelle più frequenti somigliano a un’influenza breve. La seconda dose di quello di Moderna mi sembra aumentarle un po’ troppo per rischiare una vaccinazione di massa.
L’immunità conferita è incerta. I primi due innescano la produzione di cellule T (CD4 e CD8 soprattutto, in quantità variabile) e il terzo e il quarto anticorpi neutralizzanti, ma non si sa ancora se siano efficaci e per quanto tempo nel prevenire il covid-19. Problema comune: i volontari sono sani, tra i 18 e i 55 anni, e a basso rischio di infezione “sintomatica”.
Ci sono centinaia di neonati contagiati? Sì. Con quali conseguenze se sopravvivono? Nessuno lo sa. Se vedo un paper lo leggo e riferisco.