Tristezza

E’ morto Nichi D’Amico, il modesto, ironico, riservato, generoso, bravissimo radioastronomo e presidente dell’INAF. Credo che si sentano orfani non soltanto gli astrofili, i suoi studenti, i suoi colleghi o noi cronisti.

Aveva avuto l’idea di costruire un radiotelescopio nel posto meno radio-inquinato d’Europa: Pranu Sanguni, comune di San Basilio, nell’entroterra di Cagliari. In un paesaggio medievale di colline, due o tre mucche, un ovile semi-abbandonato, una strada sterrata, la spiaggia e il Mediterraneo sullo sfondo, poco a poco un’enorme parabola del XXI secolo sorgeva da una base di cemento la più salda e ridotta possibile.

Nel pascolo ai piedi delle colline, oltre quella specie di astronave aliena crescevano piccole orchidee, forse altri fiori che non esistono da nessun altra parte del mondo. E come Andrea Possenti, Marta Burgay (abbracci a entrambi) e Sergio Atzeni, Nichi voleva passare sulla terra leggero.

Invece si portava addosso la pesantezza della burocrazia, della gerarchia, la fatica di insegnare, incoraggiare, organizzare, strappare impegni, trovare fondi… e il tempo dell’amicizia che mancava sempre. Era “il peso di un lavoro che non dà respiro”, scrive un’amica comune.