Dichiarazione di ginofobia

32 governi più misogini e bigotti del mondo hanno firmato in remoto il “Consenso di Ginevra”. L’intenzione era di presentarlo all’assemblea dell’Organizzazione mondiale della sanità che doveva tenersi a Ginevra prima delle elezioni presidenziali in U.S.A. ed è stata rinviata a causa della pandemia.

Mascherato da difesa della salute femminile e della famiglia, poligama compresa, l’accordo stabilisce che ogni utero è loro e lo gestiscono loro. Infatti, quei governi si impegnano a

  • migliorare e garantire alle donne l’accesso alla salute e ai benefici dello sviluppo, compresa la salute sessuale e riproduttiva, che devono sempre promuovere una salute ottimale, il più alto standard raggiungibile di salute, senza includere l’aborto.

Cioè a far morire la madre – anche se è una bambina comprata come moglie o stuprata – insieme al feto.
Le altre promesse sono misure che il governo statunitense tenta di fa vietare dai tribunali dal 2017. Sono anche quelli finanziati da aiuti internazionali per metà rubati dai governanti e parenti. La parte più…-  surreale? comica? vedete voi –  mi pare questa

  • Noi rappresentanti delle nostre nazioni sovrane dichiariamo con la presente in reciproca amicizia e rispetto di collaborare per assicurare alle donne il pieno godimento dei diritti umani e delle pari opportunità a tutti i livelli della vita politica, economica e pubblica.

Bahrain, Bielorussia, Benin e Brasile sono gli “sponsor” della Dichiarazione:

  1. Arabia Saudita
  2. Bahrain
  3. Bielorussia
  4. Benin
  5. Brasile (co-sponsor)
  6. Burkina Faso
  7. Camerun
  8. Congo
  9. Repubblica Democratica del Congo
  10. Djibouti
  11. Egitto (co-sponsor)
  12. Emirati Arabi Uniti
  13. eSwatini (ex Swaziland)
  14. Gambia
  15. Haiti
  16. Ungheria (co-sponsor)
  17. Indonesia (co-sponsor)
  18. Iraq
  19. Kenya
  20. Kuwait
  21. Libia
  22. Nauru
  23. Niger
  24. Oman
  25. Pakistan
  26. Polonia
  27. Senegal
  28. Stati Uniti d’America (co-sponsor)
  29. Sudan
  30. Sudan del Sud
  31. Uganda (co-sponsor)
  32. Zambia

E’ soprattutto una sceneggiata, con la regia di Mike Pompeo, per aiutare la campagna di Trump. Sono paesi dove l’aborto è legale – per le parenti da uomini ricchi e potenti – quando la vita della madre è in pericolo, in caso d’incesto e di stupro. Le uniche “nazioni sovrane” dove l’aborto è sempre illegale sono: Malta, Salvador, Nicaragua, Repubblica Dominicana e Vaticano. La Polonia sta cercando di imitarle.