Cinque giorni fa eravamo tutti frustrati, credo. L’Agenzia britannica per il farmaco (MHRA) aveva pubblicato una breve approvazione del vaccino BioNTech-Pfizer e poche informazioni sui risultati del trial in corso.
Così invitavo a firmare l’appello No profit from pandemic rivolto alla Commissione europea, di cui la Gran Bretagna fa tuttora parte, perché riguarda anche la trasparenza dei dati.
Oggi la Food & Drug Administration ha pubblicato non solo i dati – ancora “ad interim” – forniti da Pfizer ma anche come interpretarli e valutarli. In tutto quasi 150 pagine. Adesso tutti hanno le stesse informazioni del comitato (Vaccines and Related Biological Products Advisory Committee) che il 10 dovrebbe consigliare o meno di approvare l’uso d’emergenza.
Ho letto solo i sunti iniziali e guardato le tabelle su efficacia e sicurezza, le statistiche si capiscono meglio perché i dati sono finalmente disaggregati per eventi avversi, fasce di età ecc. Metto i link ai pareri a caldo di persone competenti e aggiungo via via.
Hilda Bastian sempre attenta a quello che manca; David Boulware che si corregge dopo, la protezione inizia entro 14 gg dalla somministrazione; Eric Topol spesso ottimista però…
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Sul Lancet, sono usciti risultati preliminari del vaccino Oxford-AstraZeneca, da leggere tenendo aperti i pdf delle Appendici – per me è faticoso… Il paper è più lungo e, fin dove sono arrivata, molto meno chiaro dei documenti Pfizer-FDA, ma Eric Topol e Natalie Dean sono riusciti a venirne fuori… Agg. 09/12 Rif. anche Heidi Ledford, Heidi Ledford et al., e l’editoriale di Nature.
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Leonid Schneider ha scritto un articolo sui finanziamenti europei per i reattori a FuF dei consorzi CleanHME (per ora capeggiato dal mitico Francesco Celani) e Hermes più sul modello Fleischmann e Pons. Ne è entusiasta anche lui, si vede da come mi prende in giro nella prima frase.
Non è chiara la differenza tra i due progetti, perché Hermes non ha nemmeno un sito web e rimanda a quello CleanHME.
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Agg. 09/12: A proposito di spese incaute della Commissione europea, Alison Abbott recensisce “In Silico” il documentario di Noah Hutton che per dieci anni ha filmato “l’implosione del Progetto cervello da miliardi di euro” – cervello umano, s’intende, da mappare con supercomputer. Un’idea di Henry Markram dopo che non era riuscito a mappare nemmeno la corteccia cerebrale del topo, altro progetto europeo finanziato con generosità inaspettata.
D’altronde quell’uomo è un genio. Nel tempo libero fra un fallimento e l’altro, ha fondato Frontiers, una casa editrice scientifica in open access di bassa qualità e alto reddito.
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Prima di credere che la biologia e la medicina saranno rivoluzionate da AlphaFold di Deep Mind (un’azienda di Google) o da un’IA simile, per favore leggete l’articolo di Philip Ball per Chemistry World, “Dietro gli schermi di AlphaFold“.
Se non sapete l’inglese, Translate di Google fa un buon lavoro, mi sembra. Anche AlphaFold nell’identificare la struttura delle proteine, ma non basta a spiegarne la funzione – come per i geni:
- Il punto è che molto tempo fa abbiamo dovuto abbandonare la nozione semplice che tutti i segreti di una cellula sono codificate digitalmente in un qualche sequenza molecolare.
Non riesco a trovare liste degli afferenti a questo progetto. Sarebbe interessante vedere se c’e’ qualche competenza di fisica nucleare coinvolta, almeno per renderlo diverso dal solito woo woo…
Tra gli afferenti CleanHME, Andrea, c’è l’università di Uppsala, forse partecipa qualche applied nuclear physicist che credeva all’E-cat. Nel progetto HERMES, c’è scritto che tutti sono “electrochemists”.
@Andrea Idini,
la pagina (1), già segnalata su questo sito alcuni giorni fa, mostra che tra gli afferenti del progetto CleanHME, se è questo a cui ti riferisci e se per afferenti intendi i beneficiari, c’è anche l’INFN che percepirà in contributo di 350mila Euro.
Mi chiedo se ti è sfuggita la pagina del portale Cordis, oppure stai domandando se presso l’ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE c’è qualche competenza di fisica nucleare!
Ad ogni modo se questa faccenda sarà esaminata da fisici nucleari et similia sta pur certo che non ne verranno mai a capo e continueranno a chiedere ulteriori finanziamenti per approfondire meglio la questione.
Per risolvere il caso della fusione fredda occorre affidarlo al giudizio di termoidraulici o caldaisti, oppure, in subordine, di orologiai e calzolai (2).
(1) https://cordis.europa.eu/project/id/951974/it
(2) http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/12/18/il-calzascarpe/
Oppure alla magistratura…
Ciao Cimpy,
chi si rivede!
Affidarsi al giudizio della magistratura per cosa? A parte il fatto che a farlo dovrebbe essere una parte lesa ed inoltre è alquanto dubbio chi dovrebbe finire nel registro degli indagati, il problema è trovare qualcuno capace di identificare gli artefatti utilizzati per manipolare i risultati e di dimostrare la loro intenzionalità, inoltre deve essere sufficientemente autorevole per far sì che la sua posizione prevalga su quella di coloro, accademici o ricercatori di prestigiosi istituti nazionali, che hanno avvalorato i risultati delle prove, la qual cosa di fatto è più improbabile della stessa fusione fredda.
Considera che molto spesso neanche gli scettici certificati, quelli che godono dell’imprimatur delle varie associazioni e comitati nazionali di scettici doc, riescono a farsi un’idea sensata degli espedienti usati per estrarre dal cilindro i kW in eccesso, vuoi che ci riescano i magistrati o i periti da loro incaricati?
Un caso clamoroso lo puoi trovare nell’ultimo articolo sulla saga Ecat postato il 21 novembre sul sito del CICAP (1). Si tratta della traduzione di un articolo apparso l’anno scorso su Skeptical Enquirer e scritto da uno scettico australiano, il quale, dopo 5 anni di indagini, afferma con orgogliosa sicurezza di aver scovato il trucco usato nei test dell’Ecat svoltisi nei primi mesi del 2011 e, con un Eureka degno di Archimede Pitagorico, svela che, per sfuggire all’attenta vigilanza dei professori chiamati a certificare i risultati, sarebbe stato usato il filo di terra allo scopo di far giungere di soppiatto più potenza elettrica di quella dichiarata in ingresso.
Per chi si è reso conto di come sono andate veramente le cose, cioè del fatto che per misurare il titolo del vapore si è usata una sveglia (o era un calzascarpe?) e del fatto che la portata dell’acqua era regolata da una pompa di cui si potevano modificare a piacimento frequenza e portata degli impulsi con un semplice e furtivo gesto, è chiaro che la spiegazione scovata dagli scettici australiani, e fatta propria da quelli italiani, è una assurdità. Se non altro per il fatto che una spiegazione del genere presuppone che ad organizzare e gestire i test dell’Ecat non sia stata gente scaltra, ma degli stolti che avrebbero rischiato, questa volta per davvero, guai giudiziari seri nel caso fosse accaduto un incidente ad uno degli ospiti (che, ricordo, il 14 gennaio 2011 erano stati alcune decine, tutti ammessi in piccoli gruppi nel santa-sanctorum dove era in pieno svolgimento il test) e fosse emerso da una successiva indagine che il circuito di terra era stato manomesso.
Quindi ci troviamo di fronte ad una bufala smentita tramite un’altra bufala da una prestigiosa associazione di scettici al cui giudizio il cittadino sospettoso medio si affida per essere tutelato proprio dalle bufale.
Per sopraggiunta, più di una settimana fa, il 2 dicembre, appena accortomi della cosa ho provveduto a postare un commento all’articolo su QueryOnLine segnalando l’errore. Il commento è stato trattenuto in moderazione e finora non è ancora apparso. Che dire? Sono diversi anni che partecipo ai dibattiti su LENR-Forum, un sito internazionale di appassionati e tenaci fusionisti, in cui ho potuto postare liberamente più di un migliaio di commenti, l’ultimo pochi giorni fa (2), in cui ho contestato tutte le principali rivendicazioni della FF e una censura del genere non mi è mai capitata.
(1) https://www.queryonline.it/2020/11/20/le-cat-di-rossi-e-la-fusione-nucleare-fredda-storia-di-uninvenzione-impossibile/
(2) https://www.lenr-forum.com/forum/thread/5271-clearance-items/?postID=148376#post148376
Per la cronaca, questo è il commento che avevo postato su Query:
Mi dispiace, ma il trucco del filo di terra descritto nell’articolo non si applica ai test degli Ecat, per lo meno non a quelli a cui si riferisce l’autore.
Il falso guadagno di energia dichiarato nei vari test svoltisi tra dicembre 2010 e giugno 2011 non è stato ottenuto immettendo surrettiziamente nei dispositivi più potenza/energia elettrica di quella dichiarata, bensì, al contrario, sovrastimando la potenza/energia termica asportata dall’acqua di raffreddamento.
Una descrizione più corretta, benchè non impeccabile, degli espedienti utilizzati nella prima metà del 2011 per alterare il bilancio energetico, determinando così il forte surplus energetico reclamato dagli sperimentatori, si può leggere nella pagina dedicata all’Ecat del portale Psiram (1).
In particolare i 3 espedienti utilizzati nella dimostrazione pubblica del 14 gennaio 2011, la più nota e documentata tra quelle di quel periodo, erano stati segnalati a Brian Josephson – il premio Nobel per la fisica citato nell’articolo – già a marzo del 2011 (2).
(1) https://www.psiram.com/it/index.php/Catalizzatore_di_energia_secondo_Rossi_e_Focardi
(2) http://www.physicsforums.com/showpost.php?p=3219628&postcount=83
@Ascoli:
non e’ l’istituto tutto che partecipa. E’ inutile chiedersi se ci sia competenze all’interno dell’istituto, se le voci non vengono interpellate. l’INFN si occupa di tantissime cose, fisica delle particelle, fisica applicata, fisica degli acceleratori, fisica adronica, elettronica…etc… La fisica nucleare in senso stretto, che si occupa dello stato fondamentale dei nuclei e di reazioni a bassa energia, e’ una assoluta minoranza all’interno dell’INFN. In ogni caso, sicuramente ci sono competenze all’interno dell’INFN, mi chiedo se sono state firmatari.
Andrea,
non e’ l’istituto tutto che partecipa.
Infatti. Se non ricordo male, in un’interpellanza il senatore Pepe protestava perché da pensionato Celani era solo un “volontario non retribuito” all’INFN. L’unico firmatario CleanHME dipendente INFN è Antonio Spallone, un fisico ma non saprei definirlo. Su Scholar, ha un totale di 2 paper con Celani su Fusion nel 1992 e 1996, e uno in mezzo al gruppo Daphne su Condensed Matter nel 2019.
Altro che “publish or perish”…
@Andrea Idini,
scusa, stavo celiando. Immagino che tu sappia bene di cosa si occupa l’INFN e quali competenze vi siano al suo interno.
Non scherzavo invece nel dire che se si vuole risolvere il mistero della FuF bisogna evitare accuratamente di dare l’incarico a fisici nucleari e simili. Non certo perché siano degli incompetenti ma, al contrario, perché le loro conoscenze riguardano concetti così elevati che i semplici artifici che dovrebbero scovare, e che hanno consentito ai fuffisti di vantare – consapevoli o meno della loro vera origine – grandi o piccoli guadagni energetici, passerebbero totalmente inosservati al di sotto del campo visivo dei loro radar. Questo è il vero effetto tunnel che ha funzionato egregiamente nella fusione fredda per oltre 30 anni.
Un esempio clamoroso è fornito dal più famoso e celebrato esperimento di Fleischmann e Pons, i quali nel 1992 hanno vantato di aver ottenuto nelle loro celle elettrolitiche un guadagno energetico di un fattore 4 e una potenza specifica allineata a quella dei “fast breeder reactor”. Tuttavia, osservando il video da loro stessi prodotto per dimostrare questo stupefacente risultato sperimentale, ci si accorge facilmente che i padri fondatori della FuF hanno attribuito alla schiuma – che alla fine riempie completamente le loro celle, anche grazie all’effetto gonfiante delle grandi bolle prodotte durante l’ultima e più intensa fase dell’ebollizione – la stessa densità dell’acqua liquida, sovrastimando così enormemente la quantità di energia necessaria alla completa evaporazione dell’elettrolita.
Si può chiedere ad un fisico nucleare, che magari si è occupato per anni proprio di fusione fredda, di accorgersi di un simile banale errore? No, ovviamente, non solo perché le sue competenze specifiche risulterebbero superflue, ma soprattutto perché una simile conclusione creerebbe un forte imbarazzo nell’intero mondo scientifico coinvolto in questa faccenda a qualsiasi titolo, anche in quello di critica ed opposizione all’esistenza del fenomeno.
Tuttavia, visto che tu sei un fisico sveglio e non coinvolto nella ricerca FuF, mi piacerebbe molto conoscere la tua opinione proprio su questo svarione dell’esperimento del 1992 di F&P. Se la cosa ti interessa ed hai un po’ di tempo da dedicarci puoi trovarne una breve descrizione e i link ai documenti originali in un mio commento (1) postato l’altro ieri sul sito di Leonid Schneider.
(1) https://forbetterscience.com/2020/12/08/cold-fusion-by-eu-commission-a-fleischmann-pons-revival/#comment-103549
Ciao, Ascoli65.
Sono d’accordo sul fatto che sia più facile che un Randi trovi il trucco (che, tu guarda, pare esserci sempre) piuttosto che lo trovi un esperto di fisica della materia – anche perché, al di là di tutto, qui siamo di fronte a normali teiere o lampadine spacciate per qualcos’altro. Ti si chiede di guardare se producono come quel qualcos’altro (ovviamente in modo indiretto) e non se sono o meno comuni teiere o lampadine (cosa che non richiede lauree particolari per capire, bensì di uscire dal quadro disegnato dall’artista della fuffa di turno).
Poi in generale questi venditori di ferri da stiro quantico/nucleari almeno da noi tendono ad intascare soldi considerati di nessuno (perché in realtà di tutti, ma nella disponibilità distributiva di pochi) a fronte di promesse realizzate solo su carta. La magistratura, passando primaper la Finanza, potrebbe far luce quantomeno su certi passaggi di denaro – anche solo tipo quelli che ha preso in 3 anni un certo prof di una certa università nostra, che ancora oggi sono autodichiarati (per via di una legge sulla trasparenza, che sennò col piffero), presunti e non definitivi (e, conoscendo gli attori, probabilmente lungi dal rappresentare il totale) e in attesa di superare scadenze di termini prescrittive.
Comuque pare ci siano miliardi da spendere – mi pare solo normale che anche i fuffari riemergano per cercare di dragare qualcosa.