Al corrente della mia ammirazione per i tardigradi – bestiole acquatiche capaci di sopravvivere alla cottura, alla crioconservazione, alla liofilizzazione e altre forme di tortura, i veri campioni di resilienza della fauna terrestre ed extraterrestre insomma – radioprozac mi segnala un magnifico paper di Roberto Guidetti et al. delle università di Modena-Reggio Emilia e di Kristianstad.
Nella Kristianstads Vattenrike Biosphere Reserve – sulla punta sud della Svezia con tanti acquitrini, fiumi, laghi e laghetti – in 34 quattro campioni prelevati in cinque zone diverse hanno trovato
- 33 specie di tardigradi, di cui 22 registrate per la prima volta nella regione di Skåne e 15 in Svezia, e quattro specie nuove per la scienza: […] Mesobiotus emiliae sp. nov., Xerobiotus gretae sp. nov., Itaquascon magnussoni sp. nov. e Thulinius gustavi
Dopo aver descritto mi-nu-zio-sa-men-te in che cosa Mesobiotus emiliae differisce delle altre censite finora nel genere Mesobiotus, gli autori spiegano l’etimologia:
- dedichiamo questa specie a Emilia Lonis, l’amata nonna centenaria del coautore Edoardo Massa, una delle ultime lavoratrici tuttora viventi che nel bonificare la Piana di Terralba (Sardegna, Italia) hanno contribuito ad eliminare la malaria dall’isole e a salvare migliaia di vite.
Segue descrizione affascinante delle particolarità di Xerobiotus gretae, dedicata
- all’attivista Greta Thunberg, per i suoi sforzi coraggiosi e lungimiranti per aprire gli occhi dei leader mondiali sulla necessità di contrastare il cambiamento climatico. I successi di Greta Thunberg ci fanno sperare che riusciremo a modificare il cammino insostenibile delle società umane, così come i minuscoli tardigradi riescono a superare ostacoli ambientali apparentemente insormontabili. Ma dobbiamo agire ora!
Nel rispetto delle pari opportunità, Itaquascon magnussoni è un omaggio a Sven-Erik Magnusson, non il cantante, ma il pioniere della sostenibilità senza il quale non esisterebbe la riserva di Kristianstad, e Thulinius gustavi a
- Gustav Thulin (1889–1945), il primo tardigradologo svedese di fama internazionale, che ha dato contributi importanti alla conoscenza della fauna tardigrada svedese, alla tassonomia moderna e alla filogenesi dei tardigradi.
Quanto a fama internazionale per i contributi alla tardigradologia, non scherza neppure Roberto Guidetti. Responsabile del loro censimento in Svezia, sembra scoprirne ovunque vada, dall’Emilia all’Antartide…
Non avrei scelto Scientific Reports, ma data la lunghezza e le dediche, forse il paper non sarebbe uscito su Current Biology, per esempio.