Che delusione

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Riccardo segnalava il cartellone pubblicitario dello Heartland Institute per promuovere il convegno sul clima del 21-23 maggio. Era il primo di una serie che comprendeva tra gli altri Osama Bin Laden, Fidel Castro e Charles Manson.
 
Come mai questa scelta? si chiedeva lo Heartland, e si rispondeva
 

Perché quanto detto da questi assassini e pazzi è molto simile a ciò che portavoce delle Nazioni Unite, giornalisti dei media mainstream e politici liberali dicono del riscaldamento globale. Così simile che su un sito web, un quiz vi chiede se riuscite a trovare la differenza tra quello che Ted Kaczynski ha scritto nel suo “manifesto” e Al Gore nel suo libro, La Terra in bilico.

Con delicatezza, il comunicato inviato ai giornalisti precisava più avanti:

Ovviamente non tutti gli allarmisti del riscaldamento globale sono assassini e tiranni.

Il cartellone nauseava Joe Romm come Anthony Watts (eh sì, sebbene accusasse il primo di ipocrisia…), Tamino, Ed BraytonDesmogblog, Climatecroks, Lucia Graves (altre parodie), Washington Post, Guardian, Media Matters ecc.

Dai media vecchi e meno scendevano fiumi di succhi gastrici e resti di breakfast. Cominciavo a sentirmi poco bene anch’io quando da Esquire venne una ventata d’aria fresca:

Se vogliono farci capire che l’Unabomber è meno demente di loro, non vedo perché dovremmo fermarli.

La réclame, infatti, rappresentava bene il livello dello Heartland. Di certo gli sponsor ne erano entusiasti quanto il presidente, Joe Bast. Invece il poveretto l’ha dovuta disdire:

Per contribuire a un vero dibattito sul clima, lo Heartland ha speso milioni di dollari

Un lapsus, intendeva scrivere migliaia?

e in cambio di 200 dollari per un giorno di affissione digitale, gli allarmisti climatici ci hanno presi a male parole e sottoposti al discredito più incivile che possiate immaginare…

Non solo il suo animo verginale era stato offeso dagli aggettivi di serial killers, terroristi e dittatori come Riccardo, ma honest brokers e fedeli di lunga data si univano agli assassini e lo pugnalavano alle spalle.
Perfino Carlo Stagnaro Roger Pielke Jr, dopo aver opinato che era una pub “demenziale” però “gli altri” non erano meglio, diceva che non sarebbe intervenuto al convegno se la vomitevole réclame fosse rimasta al suo posto.

Joe Bast ha preso nota, pur dubitando dell’intelligenza dei suoi fans

sappiamo che il cartellone ha irritato e deluso molti dei nostri amici e sostenitori, ma speriamo che capiscano quello cercavamo di fare con questo esperimento.

e ha promesso di riprovarci:

Non chiediamo scusa per questa pubblicità e continueremo a sperimentare modi per comunicare il messaggio “realistico” (virgolette nell’originale, ndr) sul clima.