Le più carine e i più onesti

Su Science, Karen Osborn dello Scripps descrive sette nuove specie di Swima, lunghe dai 2 ai 9 centimetri  che sembrano figlie di una sanguisuga e di un allucigenio e vivono nelle profondità marine. Quando una Swima bombaviridis, per es., è irritata, lancia le vesciche che ha al posto delle branchie e che emettono un liquido verde e fosforescente.

Sono “le bombe più carine del mondo”, scrive Elizabeth Pennisi, sedotta. Nel “supporting material” del paper, ci sono video spettacolari che i non abbo possono ammirare sul sito dello Scripps. Mentre siete lì: sta per tornare in porto la nave New Horizon dello Scripps, che ha partecipato ai rilevamenti attorno alla “mega-isola della ‘monnezza”, nel Pacifico, di cui parlavo un po’ di tempo fa. Ci sono aggiornamenti sul blog dei naviganti e altre immagini di bestiole multicolori.

Wow factor
Il gruppo di Craig Venter fa di nuovo scintille: dopo aver costruito con Dna comprato al supermercato il genoma del lievito di birra, ha costruito quello di un Mycoplasma mycoides, l’ha clonato e trapiantato nella cellula enucleata di un Mycoplasma diverso e il ceppo di M. mycoides è venuto su perfetto. (Pure qui l’ordine delle firme sembra un tantino random, a parte la prima e lui e il suo amico Hamilton Smith che da anni firmano nel mucchio verso il fondo.)

Tra un mese il primo batterio sintetico, annuncia Craig V. a New Scientist. Scommettiamo che ne ha già uno pronto e che ci saranno proteste contro i genetisti che usurpano il ruolo di Dio?

Su Nature di ieri m’è caduto l’occhio sull’identificazione dei geni Snorkel 1 e 2 (spiritosi!) che consentono al riso di radicarsi profondo e crescere veloce in caso di inondazioni. Così s’ancora e tiene le spighe fuori dall’acqua. Ricerca magnifica, perché il genoma del riso è incasinato e soprattutto perché un miliardo di persone vive di riso e sta lungo i delta dove le alluvioni sono devastanti. Se poi s’identificassero i geni della resistenza alla salinità…

Tasso di marcio: 1%
Il Times Higher Education recensisce una ricerca di Liz Wager et al. per conto del monopolio Thonson-Reuters, sui 312 articoli rinnegati dagli autori fra il 1988 e il 2008, una volta scoperto che contenevano dati sbagliati o fasulli e altre scorrettezze. In quel periodo le ritrattazioni sono aumentate di venti volte.

Tenete conto che da solo il fisico Jan Hendrik Schon ha dovuto ritirarne 22. Ma nel 1990 uscivano 690.000 papers, due dei quali ritirati: nel 2008 ne uscivano 1,4 milioni, 95 dei quali ritirati.

Fra le ritrattazioni motivate (circa la metà non lo era), il 25% era per falsi o plagi e il 26% per errori in buona fede. In realtà, dovrebbero essere ritirati 15.000 papers/anno, stando a una stima basata sulla meta-analisi delle scorrettezze denunciate e autodichiarate, che era stata fatta da Daniele Fanelli, su PLoS One.

15.000 articoli scorretti sono l’1% della produzione e la inquinano. Detto questo, esiste una categoria professionale con un minor tasso di disonestà?
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A proposito di onesti, un pense-bête pour l’oie s.
L’amato PedroMarcané” Sanchez ha lanciato un’iniziativa intelligente, ostacolata dai soliti governanti che s’intascano i fondi umanitari, dai gruppi terroristi, da chiunque vuol controllare lui il territorio e crepino gli altri. Serve l’appoggio delle ong impegnate a limitare la fame nel mondo. Ci torno appena ritrovo gli appunti.
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