Digest del giovedì

There had been lots of problems when drilling this piece of ice. When the ice was seen it was obvious that the high load of small stones was causing the problems. Photo: Kenji Kawamura
Foto: un pezzo di carota che ha fatto penare, Kenji Kawamura, NEEM (la Gallery merita una visita).

*

Da Nature:
Editoriale sui virologi che da oggi revocano la moratoria sulle proprie ricerche – sulla trasmissibilità dell’influenza aviaria – che si erano autoimposti dopo la rissa sull’H1N5 trasmissibile per via aerea creato in laboratorio. La mitica Ilaria Capua è d’accordo, con riserve:

But even some who support the lifting of the moratorium have misgivings about the future. Ilaria Capua, a flu researcher at the Veterinary Public Health Institute in Legnaro, Italy, who signed the letter, says that she is less concerned about current work, which is limited to a handful of labs with high biosafety standards, than about the risk of proliferation of such research in the longer term. “This is not a decision for scientists,” she says, “it’s a decision for policy-makers; do we want to continue to invest public funds in this type of work?”

– un bell’articolo di Dan Jones sugli archeologi, antropologi, sociologi, psicologi che studiano i rituali più o meno religiosi, violenti, sanguinari e la loro evoluzione (uno studio pericoloso in molti sensi). Dai tempi di Darwin, la tesi prevalente è che servono a “costruire una comunità”, “sono la colla che tiene insieme i gruppi sociali” ecc.

Ne dubito per tanti motivi. In breve, mi colpisce che – in tutte le ricerche lette finora – i rituali risultano creati adattati ripescati imposti dagli uomini per legare a sé altri uomini di rango o di età inferiore. Nessuno dei ricercatori sentiti da Jones parla delle donne eppure tutti studiano gruppi culture e società composte da organismi bisessuati.

Dorthe’s sense for ice

I trecento avventurieri di NEEM, guidati dalla grande Dorhte Dahl-Jensen del Niels Bohr, pubblicano l’andamento della calotta e del clima nel nord della Groenlandia durante l’interglaciazione Eemiana, tra 130 e 115 mila anni fa. Hanno spremuto ottimi dati dagli isotopi delle carote omonime e li hanno confrontati con altre spremute, antartiche in particolare. Dettagli tecnici a parte (quelli sui parametri sembrano indicare un buon consenso sulla loro validità, ma fra i glacio-paleo-climatologi di solito dura poco), la calotta è tosta e se l’è cavata bene:

Between 128,000 and 122,000 years ago, the thickness of the northwest Greenland ice sheet decreased by 400?±?250 metres, reaching surface elevations 122,000 years ago of 130?±?300 metres lower than the present. Extensive surface melt occurred at the NEEM site during the Eemian, a phenomenon witnessed when melt layers formed again at NEEM during the exceptional heat of July 2012. With additional warming, surface melt might become more common in the future.

L’ultima frase farà urlare qualche microgruppo incollato con i noti rituali? 22 passi ha già confermato la teoria, vediamo come va con Climate monitor e Meteoweb.

Per non abb, rif. articolo di Quirin Schirmeier. Per  un confronto con il riscaldamento odierno, commento di Eric Steig e di Carbon Brief; per i caveat prima di estrapolare, Tamino su eventi estremi, tendenze e fluttuazioni (signal/noise).

Per 4 risate, da Watts il visconte dalla rosa saracinesca descrive il cottage che si sta facendo costruire sul modello del Partenone con attorno le solite bufale…

(A proposito del Visconte
Se abitate New York e siete liberi il 30, vi danno 20 dollari per partecipare a una breve manifestazione “di base” davanti al consolato britannico per protestare contro la costruzione di turbine eoliche in Scozia. Non sia mai che siano vicine alle sue tenute e gli rovinino la vista dal prossimo cottage palladiano…  CraigList offre anche opportunità migliori. )

E i bigodini
– C’è una novità nella meteo solare, Jonathan Cirtain et al. hanno osservato piccole trecce magnetiche nella cromosfera solare – superficie e corona – per pochissimo, cinque minuti in tutto, ma abbastanza per confermare la teoria del doppio meccanismo per scaldare la superficie fin a 4-5 milioni di kelvin. Oltre all’energia delle onde nei periodi di quiete, c’è quella dell’intrecciarsi e sciogliersi delle trecce in quelli di attività.
Ok, non sarà una scoperta rivoluzionaria, ma sarà utile per le previsioni da cui dipende tutta la chincaglieria spaziale. E poi mi piace quella nomenclatura da parrucchiere.
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40 commenti

  1. @ oca sapiens
    Scrive: “L’ultima frase farà urlare qualche microgruppo incollato con i noti rituali? 22 passi ha già confermato la teoria, vediamo come va con Climate monitor ”
    Bene i noti rituali sarebbero quelli della disinformazione, e poi cita un mio articolo su climate monitor come se fosse uno dei rituali di disinformazione, come se fosse sbagliato o coem se il lavoro da lei citato la smentisse. Invece NO anzi la corrobora: 130 -300 mt più basso di quello attuale in punto dove anche adesso si verificano scioglimenti imponenti…ma siamo sempre sopra di 130-300 mt
    Critica respinta…
    ancora mi deve spiegare cosa causò questo imponente scioglimento nel picco eemiano….
    come non lo sa?
    Allora nulla si sa sul clima!

  2. @ocasapiens
    fammi capire bene: tu *devi* spiegare cosa causò etc etc etc. Se non lo sai, nulla si sa sul clima. Ergo: tu sei il clima?
    Hai notato anche tu le seguenti parole di DDJ? No, perché a leggere certi commenti sopra…
    “The warming that is predicted to occur over the next 50-100 years will potentially have Eemian-like climatic conditions”.
    Traduci tu per gli sprovveduti, se vuoi.

  3. @C. Costa
    Forse potrebbe leggere gli articoli citati, invece di immaginarne il contenuto.
    @steph
    Alle femmine si parla così o non imparano a star al loro posto: fuori.

  4. chiariamo cosa significa fisicamente 130+/- 300 metri; se trovo una grandezza di questo tipo, che so una lunghezza che è intrinsecamente positivo significa che il 68.3% dei valori sta fra 0 e 430 metri e che il restante 33.3 sta SOPRA 430 metri, perchè valori negativi di spessore del ghiaccio non possono esistere; in particolare il 95% dei dati è compreso fra 0 e 730 metri quindi il 26.7 fra 430 e 730 metri e il 4.3 fra 730 e 1030 metri.
    cosi’ 400+/-250 metri significa che il 68.3% dei valori è compreso fra 150 e 650 metri e che il restante 33.3 è non equamente diviso fra 0-150 e più di 650 metri; e coi’ via
    il senso mi sembra quello di una forte irregolarità dello spessore di ghiaccio, nel momento della fusione si determinano grosse irregolarità. attento a spararle grosse CC.

  5. pardon il restante non 33.3 ma 31.7, scusate l’ora tarda mi ha rinco la tastiera

  6. @ Steph
    ho letto quello in chiaro ….la frase che citi è la solita proiezione fatta su quello che si sa ora che però non basta a spiegare i picchi di calod del passato e quindi non può bastare a fare proiezioni sul futuro.
    @ CDV
    va beh, ha ragione il range +- 300 è davvero poco spiegabile, allora anzichè citare i mt citiamo le T
    “On the basis of water stable isotopes, NEEM surface temperatures after the onset of the Eemian (126,000 years ago) peaked at 8?±?4 degrees Celsius above the mean of the past millennium”
    quindi respingo ulteriormente l’accusa di disinformazione fatta nei miei confronti da parte della Coyaud

  7. @CC
    “a frase che citi è la solita proiezione fatta su quello che si sa ora che però non basta a spiegare i picchi di calod del passato e quindi non può bastare a fare proiezioni sul futuro.”
    Beh, ma mica lo ho scritto per questo. Venivo semplicementer dietro alla tua strana logica.
    Siamo sempre sopra di tot. metri perché
    1) le condizioni climatiche attuali non sono (ancora) come quelle dell’eemiano. Poi la stessa DDJ ricorda quello che le proiezioni ci dicono: con un paio di decimi di grado in più, saremmo termicamente vicini, ma appunto manca ancora un po’.
    2) la calotta glaciale groenlandese (come tutti i più grandi ghiacciai del pianeta) non è in equilibrio con le condizioni climatiche attuali. Mostra molto meglio ciò che rimane del passato benché ovviamente le sue dinamiche (queste sì strettamente dipendenti dalle condizioni climatiche odierne) ne vincolino il suo futuro. Se lo fosse, lo spessore sarebbe meno alto.

  8. @ Steph
    Ok
    purtoppo non ho letto l’originale ma parli di pochi decimi in più rispetto ad ora per avere lo stesso risultato ( a livello globale ovviamente) mi sembrano troppo pochi come differenza su sciencedaily dicono che in aerea c’erano 5-8° C in più rispetto adesso ( non 8+-4 come nell’abstract)
    faceva caldo …molto caldo anche in Antartide
    http://www.sciencedaily.com/releases/2009/11/091119141039.htm
    e ci dicono che non sanno ancora il perchè, e finchè non si conoscono le forzanti che hanno determinato questi picchi non si potranno fare proiezioni attendibili.
    @ oca
    veda primo post

  9. su sciencedaily dicono che in aerea c’erano 5-8° C in più rispetto adesso ( non 8+-4 come nell’abstract)
    Costa x$&()à##* 8+/-4 è anche peggio perchè sono 4-12°C al di sopra il 68.3% dei dati,
    e discute pure e insiste, ma poi non capisce come al solito

  10. certo che 130+/-300 è un modo strano di scrivere i risultati e fa riferimento ad una distribuzione non gaussiana

  11. @C. Costa
    Veda la mia risposta al suo primo commento.
    Negli articoli linkati, dove c’è scritto che i rituali consistono nel fare disinformazione?
    @claudio
    mi sembra riflettere le differenze tra le varie “pieghe” – non è la solita carota, se guardi le foto vedi che i segmenti sono molto diversi

  12. @ oca s
    Work on how rumours arise and spread could help to dampen the effects of damaging misinformation circulating on the Internet,
    @ CDV
    ? certo che dire 8 +- 4 è peggio che dire 5-8 ° C …ma indubbiamente faceva più caldo di ora, e soprattutto fu un picco inspiegabile con la attuale conoscenza delle forzanti

  13. @CC
    “pochi decimi in più rispetto ad ora per avere lo stesso risultato ( a livello globale ovviamente) mi sembrano troppo pochi ”
    In termini di variazione termica globale, direi che potrebbero bastare, anche se le recenti evidenze riportate da questo studio potrebbero ridimensionare un po’ la differenza. Tieni sempre conto che regionalmente ci sono amplificazioni e smorzamenti specifici. Per un mondo odierno che si scalda in superficie con un rateo di circa 0.1 ° C a decennio, abbiamo per es. la zona polare boreale che si scalda con un rateo almeno doppio e la cosa è tutt’altro che lineare.
    Poi nel lavoro dicono cmq che gli 8 ± 4 ° C sono “above the mean of the past millennium,” e in quella zona il millennio scorso ha fatto mediamente meno caldo rispetto all’ultimo decennio (Kobashi et al. 2011).
    “non sanno ancora il perchè”
    Dici che non avranno letto per es. Zachos et al. 2001, oppure Kohler 2010, o ancora Rohling et al. 2011, o magari Clark et al. 2012….?
    Forse non lo sanno ancora bene in dettaglio, ma un discreto quadro d’insieme direi di sì.

  14. Non mi sembra un gran consolazione che l’estremo nord groenlandese non abbia perso il giaccio durante l’Emiano o che la Groenlandia sia stata responsabile di “solo” 2 metri di aumento del livelllo del mare.
    Non mi consola nemmeno che localmente l’Emiano sia stato di 8 gradi più caldo rispetto all’ultimo millennio, siamo perfettamente in grado di raggiungere gli stessi livelli per fine secolo o anche prima se l’amplificazione artica in transiente resta al volore di circa tre come negli ultimi decenni.

  15. @C. Costa
    “misinformation”: non vuol dire disinformazione.
    Forse dovrebbe leggerlo, forse capirebbe che fidarsi delle informazioni di uno zootecnico sull’Eemiano è come fidarsi di quelle di un paleoclimatologo sulla dieta suina.
    “attuale conoscenza”: per favore, parli per sé. Comunque non cambia nulla. Anche senza la conferma definitiva di una forzante del passato, le conoscenze in fisica e chimica dei gas serra restano valide lo stesso.

  16. steph
    si, il mio commento rispecchia le osservazioni del tuo. La cosa brutta è che non è nemmeno lo scenario peggiore, non ci lasciano nemmeno il “piacere” (perverso) di essere pessimisti, o catastrofisti direbbero alcuni.

  17. @Riccardo e steph
    zitti o salta fuori l’optimum medievale globale dal IX al XVIII sec.
    Oggi siamo alla media globale dell’Eemiano, ma il nord della Groenlandia non ancora. Detto questo, i dati dal West Antarctic confermano che lo scenario è poco rassicurante. (Adesso salta fuori che in Antartide il ghiaccio aumenta…)

  18. ocasapiens
    l’anomalia medievale? Piccola e insignificante fluttuazione, puntiamo al record assoluto del quaternario. Per il cenozoico ci stiamo attrezzando, ma questa storia la racconterà qualcun’altro.

  19. @ Reitano Steph e Coyaud
    ma scusate, come possono bastare pochi decimi di aumento delle T globali per raggiungere le condizioni del massimo eemiano? con 5 mt di acqua in più, con gli ippopotami nel Tamigi, gli elefanti e i rinoceronti in Germania?
    Non vi viene il dubbio che le T isotopiche siano sottostimate? e che i 5 mt di acqua in più siano il risultato di secoli e secoli di T più alte di ora?
    Oca scrive: “attuale conoscenza”: per favore, parli per sé. Comunque non cambia nulla. Anche senza la conferma definitiva di una forzante del passato, le conoscenze in fisica e chimica dei gas serra restano valide lo stesso.”
    ma queste non bastano perchè ci sono senza dubbio forzanti naturali sottostimate, che sono quelle che hanno dato i vari picchi di caldo (e di freddo) durante i periodi interglaciali. Il ch evuol dire che le for4znati antropiche sono invece sovrastimate nel loro effetto ( che non è nullo ma che non può essere il 96% delle riscladanti che è una enormità.
    Reitano scrive “l’anomalia medievale? Piccola e insignificante fluttuazione, puntiamo al record assoluto del quaternario”
    Che ottimismo! mi ricorda il Caseleggio: il GURU!
    http://www.youtube.com/watch?v=z04M67_cEbc
    vi risparmio la filippica sul mwp del tutto simile al cwp perchè ormai ne fate solo ironia

  20. CC guardi lei dovrebbe smetterla con l’Eemiano sa perchè?perchè i meccanismi vigenti nell’eemiano erano diversi; in particolare lo erano i regimi delle correnti marine; visto che di solito crede che noi diciamo palle, si legga questo commento per lei non sospetto:
    http://www.meteoweb.eu/2012/06/il-periodo-interglaciale-eemiano-non-dovrebbe-essere-usato-come-modello-per-cambiamenti-climatici/140360/
    e poi la smetta per favore. sono dieci anni che sento le sue costate e la temperatura interna mi si alza per effetto feedback come quando vedo GG per tele, uguale.

  21. Costa
    tirare in ballo Casaleggio può essere fatto solo in malafede, come se quella previsione avesse una qualsivoglia credibilità scientifica. Secondo la stessa linea, i pochi decimi in più che ci porterebbero all’Emiano.
    La tecnica di far dire cose che nessuno ha detto per screditare la scienza del clima è nota. E’ una tecnica da propagandista senza scrupoli e dispiace a notare che continui ad usarla. Sarà anche vero che non sei un prezzolato al soldo di BigOil ma usi le stesse tecniche di comunicazione dei loro professisti delle disinformazione.
    Ti sembrerà strano ma a me dispiace doverti etichettare in questo modo. Il dibattito scientifico è sempre stimolante, ma presuppone la credibilità e soprattutto l’onestà intellettuale dell’interlocutore. Quando vesti i panni del propagandista senza scrupoli diventa impossibile, oltre che ovviamente inutile, ogni discussione. Continua a rimanere per me un mistero come ci si possa ridurre a tanto.

  22. @C. Costa
    “sovrastimate”: può fornirci qualche dato? O dobbiamo crederle sulla parola come farebbe lei se un paleoclimatologo le dicesse cosa devono mangiare i maiali? Per gli errori nel suo post, veda quello che le hanno detto Riccardo, Steph, Claudio Della Volpe et al. per anni.
    @claudio
    Eemiano: come i creazionisti con i presunti “buchi” nel fossil record.
    @Riccardo
    “tecniche di comunicazione”: copiate su quelle di Big Tobacco, creatività poca e cori rituali tanti.

  23. @CC
    “ma scusate, come possono bastare pochi decimi di aumento delle T globali per raggiungere le condizioni del massimo eemiano? con 5 mt di acqua in più, con gli ippopotami etc etc etc etc…”
    Alla stregua di come possono bastare pochi decimi di aumento delle T globali per raggiungere le condizioni del massimo moderno, rispetto alla fine della PEG; con un rateo di crescita del livello dei mari (+3m/millennio) che è oggi il più alto da parecchie migliaia di anni, con una riduzione e della massa glaciale globale molto forte e accelerante, con mutamenti agli ecosistemi ad una velocità tale per cui già oggi ne siamo diretti testimoni…
    Pazienta ancora un po’, ma nemmeno poi per molto. Time is on our side, yes it is….

  24. @ CDV
    argomento interessante, la ringrazio del link, il cambiamento delle correnti viene tirato in ballo a giustificare la qualunque…mancano però prove e meccanismi scatenanti, si pensa all’addolcimento delle acque ma per ora niente di chè. Leggere con calma ed interesse
    @ Reitano
    No intendiamoci. Casaleggio per me è un povero rintronato da compatire, invece di lei ho molta stima. Casaleggio nulla sa di clima e non mette l’indicazione del tempo che ci vorrà per avere un innalzamento del mare di 12 mt ( ma anche è stato vago, nemmeno lei mette un termine per il massimo del quaternario) Vorrei ricordare però che Gore blatterò di 6 mt di innalzamento entro il 2100 e che il Tozzi fece vedere sulla RAI la ricostruzione di Milano (!22 mt slm) sommersa dalle acque dicendo: se lo scioglimento dei ghiacciai continuerà così ecc ecce e giù di catastrofismo pesante.
    lei scrive: “puntiamo al record assoluto del quaternario. Per il cenozoico ci stiamo attrezzando, ma questa storia la racconterà qualcun’altro.”
    Sarà anche una proiezione scientifica , ma io la trovo inaccettabile perchè ritengo che sul clima se ne sappia troppo poco per poter predire il futuro, la sua è una proiezione estrema senza riferimento di tempo e quindi mi ricorda quelle del Casaleggio, non è lei che mi ricorda Casaleggio (ci mancherebbe)
    Steph:
    mah, va beh il tempo, ma conta l’ordine di grandezza: millenni, non secoli!

  25. @ Oca s
    Ho espresso un dubbio sull’atttendibilità del termometro isotopico, giustificandomi con i limiti settentrionali della vita animale e vegetale, durante il massimo eemiano infatti c’erano gli ippopotami nel Tamigi, ma anche forente in Groenlandia con mandrie di caribù e foreste dove ora c’è la tundra artica siberiana.
    Comunque qualcuno c’è che ha espresso dubbi di sottostima delle T isotopiche: I valori delle temperature potrebbero essere sottostimate di un fattore 2, quasi 10°C nei pozzi in Groenlandia, questi errori sembrano meno evidenti nelle carote dell’Antartico, ma sono comunque del 20%.
    69. http://www.mtsn.tn.it/pubblicazioni/6/actaG80/Vol_ACTA_80_2003_017-027.pdf
    Barbara STENNI “Applicazione degli isotopi stabili in paleoclimatologia: le carote di ghiaccio”Studi Trent. Sci. Nat., Acta Geol., 80 (2003): 17-27

  26. Costa
    è inutile che continui a tirare fuori dichiarazioni, sensate o meno, di altri per denigrare la scienza del clima, cioè ad usare la stessa tattica che criticavo.
    Anzi, fai peggio utilizzando l’altra famosa tattica di prendere una singola frase da un singolo commento di una serie per distorcerla o, come in questo caso, accusarmi di non aver detto una cosa di nuovo paragonandomi al “rintronato da compatire”. Altrimenti non potresti accusarmi di non aver messo un termine per raggiungere il massimo del quaternario quando è scritto esplicitamente in un commento precedente, comprese le ipotesi che farebbero avverare questa proiezione.
    Ci sarà un limite per continuare a credere nella tua buona fede e ignoranza della scienza e non nella malafede. Il continuo e plateale utilizzo delle tattiche dei disinformatori/diffamatori prezzolati non aiuta di certo. O forse aiuta, ma a risolvere l’asimmetria che rende difficile far passare al grande pubblico il discorso scientifico; quella fra chi si ostina a rifarsi al rigore scientifico e chi fa propaganda e disinformazione interessata.

  27. @CC
    “conta l’ordine di grandezza”
    e io che cosa ho detto e sto dicendo? Ma ci sei?
    http://climafluttuante.blogspot.ch/2012/10/stime-segni.html
    (le cattive notizie)
    “termomentro isotopico”
    Dubbi irrilevanti.
    E comunque, se non ti aggrada, per inferire informazioni paleoclimatiche dal Pliocene e dal Pleistocene puoi sempre ricorrere agli studi sulla composizione delle conchiglie di animali microscopici vissuti nel mare profondo e conservati nei sedimenti oceanici.
    Prove, meccansimi, forzanti misteriose etc etc etc
    Aggiornarsi no, eh?
    Köhler, P., et al., 2010, doi:10.1016/j.quascirev.20 09.09.026

  28. @ Reitano
    non volevo nè offenderla nè paragonarla al Casaleggio, ..o a Gore. Solo la sdua affermazione mi ricordava quella di Casaleggio e ho spiegato perchè
    @ Steph
    ok adesso lo cerco Kohler grazie

  29. Costa
    vedi? non ti accorgi nemmeno delle sostianziali differenze fra un’affermazione basata sulle conoscenze scientifiche e quelle di un guru stravagante convinto di prevedere il futuro. Ma questo non ti suggerisce di evitare di denigrare non tanto me quanto la scienza in quanto tale che, per quanto inevitabilmente limitata, si basa su un rigore di cui tu non sembri avere la minima idea. Guru, maghi e ciarlatani ringraziano.

  30. @ Steph
    ho letto Kholer 2010 http://www.climate.unibe.ch/~joos/OUTGOING/publications/k%F6hler09qsr.pdf
    m anon mi sembra che giustifichino i picchi di caldo dell’interglaciale eemiano, di cui parlo nell’articolo citato da oca sapiens inoltre danno per buono il clima di sensibilità di CO2 e CH4 ( lo limano solo un pò) con relativo effetto sulle T ma non ci sono picchi di GHG durante i picchi di caldo dell’eemiano. e poi sul clima di sensibilità anche altri stanno aggiustando il tiro
    http://www.climatemonitor.it/?p=30120#more-30120
    Lascio passare la réclame per un sito di misinformation perché vuol dire che per il clima lei si fida di dilettanti e quindi anche per la dieta dei maiali. Buono a sapersi, l’oca s.
    kholer et al non spiegano proprio tutto cito
    Increased Antarctic ( e artic ma non lo sapevano ancora) temperatures during the Marine Isotope Stages 5.5, 7.5, 9.3 and 11.3 are in our conceptual approach difficult to explain

  31. @ CDV
    lo studio sulla circolazione nell’eemiano citato da meteoweb è qeusto
    http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1029/2012GL051800/abstract
    spiegato meglio qui
    http://www.geomar.de/index.php?id=4&no_cache=1&tx_ttnews%5btt_news%5d=774&tx_ttnews%5bbackPid%5d=185&L=1
    lo scioglimento dei ghiacciai è in atto da 400 anni quindi secondo me ancora nessuno può dire che questo non abbia cambiato o non cambi le correnti oceaniche e conseguentemente il clima.
    Studies in the last years have shown that the oceanic heat transport to the Arctic has even increased, while the summer sea ice cover in the Arctic Ocean seems to be decreasing continuously

  32. aloora riposto
    @ steph
    @ Steph
    ho letto Kholer 2010 http://www.climate.unibe.ch/~joos/OUTGOING/publications/k%F6hler09qsr.pdf
    ma non mi sembra che giustifichino i picchi di caldo dell’interglaciale eemiano, di cui parlo nell’articolo citato da oca sapiens inoltre danno per buono il clima di sensibilità di CO2 e CH4 ( lo limano solo un pò) con relativo effetto sulle T ma non ci sono picchi di GHG durante i picchi di caldo dell’eemiano

  33. @ Steph
    e poi sul clima di sensibilità anche altri stanno aggiustando il tiro
    http://www.climatemonitor.it/?p=30120#more-30120
    kholer et al non spiegano proprio tutto cito
    Increased Antarctic ( e artic ma non lo sapevano ancora) temperatures during the Marine Isotope Stages 5.5, 7.5, 9.3 and 11.3 are in our conceptual approach difficult to explain

  34. @ CDV
    @ CDV
    lo studio sulla circolazione nell’eemiano è spiegato meglio qui
    http://www.geomar.de/index.php?id=4&no_cache=1&tx_ttnews%5btt_news%5d=774&tx_ttnews%5bbackPid%5d=185&L=1
    lo scioglimento dei ghiacciai è in atto da 400 anni quindi secondo me ancora nessuno può dire che questo non abbia cambiato o non cambi le correnti oceaniche e conseguentemente il clima.
    Studies in the last years have shown that the oceanic heat transport to the Arctic has even increased, while the summer sea ice cover in the Arctic Ocean seems to be decreasing continuously

  35. @CC
    Köhler et al. è uno dei molti lavori che cercano di sciogliere qualche nodo in più dalla matassa delle ricostruzioni paleoclimatiche, in ordine alle presunte cause che hanno innescato/amplificato grandi variazioni termiche, come quelle citate dell’eeminao. Te lo ho citato (insieme ad altri) in risposta alla tua frase di prima. E ho anche scritto che forse non lo sanno ancora bene in dettaglio, ma direi che, ragionevolmente, un discreto quadro d’insieme c’è.
    Io penso tuttavia che siamo un po’ troppo prigionieri della visione a corto raggio nella quale siamo inseriti. Gli ordini di grandezza delle proiezioni termiche con target temporale secolare sono simili, ma ovviamente quello che ci sfugge sono i tempi di realizzazione. Potrebbero essere molto rapidi, più di quello che pensiamo. D’altra parte parecchie evidenze ci mostrano come anche in passato ci furono rapidi e improvvisi abrupt shifts…

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