Give failure a chance

Vorrei  rafforzare la speranza dei credenti nella rivoluzione promessa dall’e-cat  e da un com. stampa di Industrial Heat Llc, il mini-fondo d’investimento che ha acquisito della proprietà intellettuale della Leonardo Corp. il cui moto è quello di tutte le start-up

Fail early, fail again, fail better

(rif. Samuel Beckett). Come cercavo di spiegare ad Ascoli65 e a Hermano Tobia, in molti paesi e prima di tutto in USA fallire è un motivo di vanto e molti imprenditori si vantano di aver fatto perdere denaro ad altri, a cominciare da Steve Jobs che aveva fatto perdere loro parecchi miliardi.
Ma va bene anche

Fail late, fail once, fail worse

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fonte

Matt Ridley per esempio, l’orgoglioso capitano della peggior bancarotta – per gli azionisti, non per lui – mai successa in Gran Bretagna dal 1878, è diventato l’esperto del Wall Street Journal per quanto riguarda i costi dei cambiamenti climatici.
Tendono a zero, scrive il 27 marzo, esattamente come le potenziali perdite della Northern Rock nei bilanci che firmava da presidente ereditario. Complottista as usual, accusa migliaia di scienziati (1) di falsificare i dati a scopo di lucro, meno Richard Lindzen finanziato da Big Coal per trent’anni e Judith Curry che difende la libertà di inquinare di Big Oil & Coal:
Almost every global environmental scare of the past half century proved exaggerated including the population “bomb,” pesticides, acid rain, the ozone hole, falling sperm counts, genetically engineered crops and killer bees. In every case, institutional scientists gained a lot of funding from the scare and then quietly converged on the view that the problem was much more moderate than the extreme voices had argued. Global warming is no different.
Ridley prevede che il prossimo volume del WGII ne confermerà la rosea visione. Per ora pare che, anche in questo caso, la sua lungimiranza sia pari a quella dimostrata da banchiere.
(1) Dovrebbe dirlo alla Exxon Mobil

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Se serve una dose di Schadenfreude, il Rabett racconta altre disavventure del politologo Roger Pielke Jr.
Aggiungo solo che su Nature, a proposito di The Social Function of Science (E. J. Bernal,1938), Pielke Jr sostiene la stessa tesi dei “right wing nutters” come Marc Morano, Lubos Motl o Ken Cuccinell, ma anche di scienziati tendenza Tea Party Lindzen, Spencer et al.: gli scienziati che si ritengono al servizio della collettività sono dei pericolosi comunisti, degli emuli di Lysenko ecc.
 

4 commenti

  1. Non è sorprendente che il “bancarottiere di successo” Matt Ridley vada d’amore e daccordo con il Wall Street Journal e nemmeno che probabilmente avrà torto per l’ennesima volta. A loro non interessa nè il torto e la ragione nè il vero e il falso.

  2. Una volta Goedel disse che c’era uno che valutava particolarmente, tra vari pensatori ( ora proprio non mi ricordo di chi parlasse), ed il motivo era perche’ si era sbagliato sistematicamente in tutto quello che aveva affermato.
    Quindi questo signore sarebbe in alto nella scala di valutazione di Goedel.

  3. balduks,
    infatti, anche il suo bel libro sul genoma era troppo deterministico e si è visto che avevano ragione quelli che criticava.

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