Coincidenza

Una morte annunciata, certo, ma senza Gabriel García Márquez è un venerdì di cenere – non solo per la mia generazione, immagino.

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Guarda caso, vent’anni fa Didier Queloz faceva la tesi di dottorato con Elodie – non una fidanzata dal nome romantico, ma uno strumento per misurare l’effetto Doppler – e per la prima volta “vedeva” un pianeta extrasolare orbitare attorno a 51 Pegasi, a circa 50 anni-luce. Oggi in copertina di Science, c’è un “ritratto d’artista” di Kepler-186f, a circa 500 anni-luce nella costellazione del Cigno, il pianeta più simil-Terra osservato finora – da Elisa Quintana et al. con il telescopio spaziale Kepler – in una “zona abitabile”.
– Editoriale di George Gao, direttore del Center for Disease Control & Prevention cinese, sulla nuova epidemia di influenza aviaria:

with 258 confirmed cases and 99 deaths as of 8 April 2014

(H7N9: aggiornamento al 10 aprile, ma continua; mentre ci sono, aggiornamenti su Ebola in Africa occidentale).

Ormai le epidemie sono così frequenti, scrive, che i mercati di pollame vivo vanno aboliti anche se fanno parte della tradizione culturale. Sì, ma una distribuzione di tipo industriale – di cui i cinesi hanno motivo di diffidare – toglierebbe una fonte di reddito a milioni di contadini poveri, esclusi dallo sviluppo economico degli ultimi 25 anni.
– Gli USA stanno per mollare ITER, scrive Adrian Cho, o per esigerne la razionalizzazione. Sarebbe il minimo, la gestione del chairman giapponese uscente è stata la peggiore – rif. il sommario del “rapporto Madia” – da quando è iniziata una “collaborazione” che deve soddisfare le pretese di ogni paese partecipante. I francesi che ci mettono miliardi – non disinteressati, a loro serve anche per sviluppare sistemi di sicurezza per reattori e testate nucleari come la NIF agli americani –  ne hanno ralbol…
– Eli Kintisch riassume come tutti il vol. 3 del rapporto IPCC, e fa un profilo di Jennifer Francis, la ricercatrice che ha collegato lo scioglimento dei ghiacci artici al cambiamento del vortice polare, ipotesi tuttora contestata;

Gavin Schmidt recensisce con qualche riserva Behind the Curve, il libro di Joshua Howe sulle ricerche in climatologia e le reazioni politiche che hanno suscitato. La “curva” del titolo è quella di Keeling: la scienza c’è insomma, ma la politica continua a far finta di niente.

Papers
– Come noi, da piccola la moscerina della frutta ha bisogno di dormire tanto, così le si sviluppa il circuito della dopamina e l’area cerebrale olfattiva che da grande le consente di trovare un compagno, o compagna nel caso del moscerino…
– Maria Dornelas et al. hanno compilato 100 serie di osservazioni sul lungo periodo di piante e animali in altrettanti biomi, per estrarne la tendenza della biodiversità alfa (variazione nella quantità di specie) e beta (variazione nelle specie di un dato ecosistema). Con grandi margini di errore, le due tendenze non coincidono:

community composition changed systematically through time, in excess of predictions from null models. Heterogeneous rates of environmental change, species range shifts associated with climate change, and biotic homogenization may explain the different patterns of temporal alfa and beta diversity.

La perdita di biodiversità c’è, ma gli ecosistemi continuano a rinnovarsi con l’arrivo di specie esterne.

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Dall’Economist
– Special report sulle città cinesi che nel 2030 avranno un miliardo di abitanti, un esercizio in futurologia.
– Una demolizione della futurologia nel vol. 3 del rapporto IPCC. A proposito dei 100-150 miliardi di dollari/anno da investire in fonti non fossili di energia, che consentirebbero di limitare l’aumento della temperatura globale a 2°C e ridurrebbero lo sviluppo economico mondiale soltanto dello 0,06% (h/t Paolo C.):

These numbers look preposterous… The costs of emission-reduction measures have routinely proved much higher than expected…. Of the IPCC’s three recent reports, the first two (on the natural science and on adapting to global warming) were valuable. This one isn’t.

I modelli politico-economici non arrivano alla caviglia di quelli climatici, ambientali ed epidemiologici? Ma che sorpresa… Paul Krugman concorda con il vol. 3 sull’economia, ma sulla politica…

So is the climate threat solved? Well, it should be. The science is solid; the technology is there; the economics look far more favorable than anyone expected. All that stands in the way of saving the planet is a combination of ignorance, prejudice and vested interests. What could go wrong? Oh, wait.

Real Climate pubblica un’analisi di Brigitte Knopf che mi sembra corretta – a naso, sto ancora sfogliando il vol. 2…; un “modello” di teoria dei giochi sugli effetti della comunicazione sul clima, che viene spudoratamente manipolato dai furenti ricorsivi, scrivono gli autori.

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Uova di Pasqua 
Creazionisti astenersi. Martin Stevens dell’università di Exeter sta studiando come si evolve il camouflage del guscio d’uovo dei succiacapre, uccelli notturni che nidificano per terra e fanno uova in tuta mimetica, adattata all’habitat. Ha creato EggLab, un videogioco (be’, circa) in cui bisogna scoprire nelle foto dove sono le uova.

Nel corso delle generazioni quelle più criptiche – quindi più difficili da identificare – mutano di poco, s’incrociano con altre criptiche anch’esse e diventano ancora più difficili da scovare.
Presentazione dell’EggLab che si può giocare anche a squadre.
(Il centro Biosciences dove lavora Stevens sta cercando dottorandi, dev’essere un bel posto…)

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Quiz

Nuccitelli et al. demoliscono i dati di un paper dell’anno scorso, secondo il quale era l’impatto dei raggi cosmici sui clorofluorocarburi, e non l’aumento della CO2, a causare il global warming, perciò era finito dal 1998. Altra demolizione sul lato raggi cosmici, e risposte improbabili dell’autore.

Chi aveva usato quel paper per dire che il protocollo di Montreal era “sostenuto dalla conoscenza scientifica” e quello di Kyoto no, per cui

quelli che ieri erano i meno volenterosi  forse oggi appaiono come i più lungimiranti?

6 commenti

  1. Confermo quel che dice Eli Kintisch sulla Francis, l’impressione che ho avuto parlando con lei durante un recente workshop è simile. Lo scorso 2 aprile la sua presentazione è stata quella di apertura di un convegno multi- e inter-disciplinare tenutosi a Berna dedicato ai cambiamenti climatici e a cui ho avuto occasione di partecipare. Ho avuto modo di scambiare con lei qualche opinione sul tema durante il pranzo e fra una consultazione di poster e l’altra (fra l’altro, di poster, ne avevo uno anche io sulla NAO: “Empirical Prediction Approach of winter NAO index and of its climatic implications to the Swiss Alps”, hai in anteprima una specie di titolo 😉 e le ho posto una serie di domande e di ipotesi speculative. Ho riassunto un po’ di cose nel mio ultimo post sul blog che è in the pipeline.
    Quiz: trop facile! Risuona ancora oggi, gracchiante as usual…

  2. >>ridurrebbero lo sviluppo economico mondiale soltanto dello 0,6%<<
    Non era 0,06%?

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