Comincio dai Denisovani, i nostri parenti più stretti insieme ai Neandertal. Su gofundme, Serena Tucci sta raccogliendo 5 mila dollari entro il 15 agosto per organizzare il simposio
- “Deciphering the Denisovans” at the next meeting of the American Association of Physical Anthropologists (AAPA) Cleveland OH, March 27-30 2019. We have until August 15th 2018 to raise funds to bring together some of the best expertise in the fields of genetics, paleoanthropology and archaeology.
In streaming per chi non potrà andare a Cleveland. Se l’AAPA non accetta la sua proposta – mi sembra difficile – i soldi andranno alla fondazione Leakey per la ricerca sulle origini umane.
Rif. il post che riguarda il lavoro di Serena Tucci et al. appena uscito su Science e il riassunto di Nature.
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“Decifrare” vale anche per la ricerca di Jonathan Proctor, Solomon Hsiang et al. anticipata ieri online da Nature, e da far girare nelle Ong
Estimating global agricultural effects of geoengineering using volcanic eruptions
anche se il com. stampa ha per titolo “I vulcani svelano gli inconvenienti agricoli dei veli stratosferici”.
Fra i progetti di geoingegneria che dovrebbero limitare i danni dei cambiamenti climatici, c’è la “gestione della radiazione solare”. Consisterebbe nello spargere per svariati decenni tonnellate di aerosol ad alta quota per “fare ombra” sotto, come succede con le eruzioni vulcaniche.
Proctor et al. hanno confrontato la composizione dell’atmosfera e la radiazione solare in arrivo con le rese delle coltivazioni dopo l’eruzione d’El Chichón, Messico, nel 1982 e del Pinatubo, Filippine, nel 1991 che aveva velato così tanto l’atmosfera da abbassare di 0,6 °C la temperatura globale per 15 mesi. El Chichón ha causato un piccolo calo, scrivono, invece il Pinatubo ha ridotto del 4,8% la resa delle piante C3 come il riso, il frumento e la soia e del 9,3% quella delle C4 come il mais.
Dalla proiezione dei dati al 2050-2069 con un Earth System Model, in presenza di un “velo stratosferico globale” l’incremento del 6,3% delle rese dovuto al calo della temperatura sarebbe controbilanciato dalla diminuzione del 5,3% dovuto al calo della radiazione solare.
Grosso modo si sapeva già. Nel 2012 Ken Caldeira aveva calcolato un effetto positivo sui cereali, ma nel 2015 soltanto sulle piante dei Tropici con parecchi “forse” e nello stesso anno un rapporto dell’Accademia delle scienze americana aveva criticato tutti i progetti di geoingegneria, e di più quelli di gestione della radiazione solare.
Come se non bastasse, i solfati (e l’ossido d’azoto) emessi dalle eruzioni vulcaniche sono dissipati nel giro di un paio d’anni, quelli emessi dalle attività umane hanno causato piogge acide dannose per la vegetazione in generale fino alle leggi sull’aria pulita dagli anni Sessanta in poi.
Rif. anche The Atlantic, Wired e The Independent
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Ieri raccontavo – faccio prima a incollare:
In Francia non esistono colture Ogm, ma i “Faucheurs volontaires” dell’Hérault, sentendosi disoccupati, hanno distrutto un campo di girasoli piantati per studiare le proprietà di sementi mutate per ibridazione. La distruzione è riportata da media locali e specializzati in agricoltura, nessuno dei quali fa notare che i Fal.vol. raccontano bufale.
Poverini, sono agricoltori bio, dice J., guarda qua il laureato in scienze biologiche. Secondo Gianpaolo Andrissi, Consigliere Regionale M5S Piemonte,
- Il riso Clearfield è un OGM!
Solita bufala sparsa da Report. “Geneticamente modificato” per ibridazione e mutagenesi, come quelli dell’Ente Risi venduti – come il Clearfield – dalla Tecnoseed di Pavia.
- Vogliamo riso selezionato in Italia, possibilmente una varietà antica, senza che gli agricoltori debbano pagare care royalties alle aziende statunitensi.
Lo vuole lui e per ora Pavia sta in Italia dove risicoltori e consumatori preferiscono varietà moderne.
- Ci appelliamo anche al governo affinché valuti la possibilità di fare causa alla multinazionale Basf per i gravi danni causati con il trasferimento di resistenze su piante selvatiche presenti naturalmente in risaia.
Il governo si fionderà sulla Basf come il toro sulla muleta? Il Ministro per l’agricoltura è di Pavia… Magari ha presente che la tecnologia Clearfield appartiene alla Basf tedesca alla quale Tecnoseed paga le royalties. Da laureato in scienze politiche “con indirizzo Economico Territoriale”, magari sa pure che le piante selvatiche evolvono resistenza agli erbicidi che la varietà di riso sia antica o moderna.