"My Big Bang theory: women don't like physics"

My Big Bang theory: women don’t like physics” 

A. Strumia, submitted, March 25, 2019

Peer 1, March 27, 2019: Not even wrong, change that to “I hate women physicists”

Il fisico teorico Alessandro Strumia dell’università di Pisa si riatteggia a vittima pur avendo conservato posti di lavoro e stipendi. Questa volta gli porge i kleenex Peter Conradi del Sunday Timesche già nel sottotitolo disinforma sul motivo della cacciata dal CERN. Non era per le opinioni sulle donne, ma per la diffamazione di due ricercatrici e dell’INFN. Su Twitter Conradi piagnucola a sua volta perché dei fisici lo criticano. Fra una lacrima e l’altra chiede “cos’è che non capisco?”.

Il fact-checking, tanto per cominciare.

Lo statisticamente diverso Strumia si riproclama “esperto di genere”, purtroppo le istituzioni sono diventate troppo deboli per resistere al politically correct, altra materia di cui è esperto, e difendere la sua libertà di parola. Ripete che “i dati non mentono”. Su questo ha ragione: infatti ha dovuto inventarseli.

Ciliegia sulla torta:

  • Se il Cern avesse fatto altre scoperte [dopo il bosone di Higgs], sarei rimasto zitto e concentrato sulla fisica.

Dopo che gli hanno spiegato per mesi che il suo indice h era irrilevante, ha scoperto l’acqua calda insieme a Paolo Rossi dell’università di Pisa e Riccardo Torre dell’INFN di Genova. Quando i paper hanno migliaia di firme, scrivono in un paper depositato su arXiv, il contributo scientifico di ogni autore – nel senso di indice h – potrebbe non risultare dal totale delle citazioni ricevute dal paper, bensì dal totale diviso per il numero di autori ponderato in funzione della loro quantità.

Non mi credete?

  • When counting citations we suggest the exponent alpha ca. 1, that corresponds to fractional counting. When counting the number of papers we suggest alpha ca. 1/3 – 1/2, with the former (latter) value more appropriate for larger (smaller) collaborations.

Come se altri non ci avessero già pensato.

Chissà cosa pensa invece l’università di Pisa delle diffamazioni riaffermate “pubblicamente” sul Sunday Times – e altrettanto pubblicamente derise. In gennaio aveva pubblicato il seguente comunicato:

  • Il Senato Accademico dell’Università di Pisa, nella seduta del 18 gennaio 2019, dopo aver valutato la delibera motivata assunta dalla Commissione Etica di Ateneo a conclusione dell’attività istruttoria svolta, nonché la proposta di irrogazione di sanzione formulata dal Rettore, ha deliberato di comminare al prof. Alessandro Strumia la sanzione del richiamo pubblico per la violazione, grave e rilevante, degli artt. 3, 5, comma 1, e 9 del Codice Etico di Ateneo.
  • Il Senato Accademico richiama il Prof. Alessandro Strumia a prendere atto che quanto da lui sostenuto pubblicamente in più occasioni – e non smentito altrettanto pubblicamente – in merito all’incidenza del genere sull’esito delle procedure concorsuali in taluni ambiti scientifici, è in contrasto con [i tre articoli del Codice Etico].

Mi piacerebbe anche leggere le smentite “non altrettanto” pubbliche.

2 commenti

  1. Mi chiedo come si possa essere così impermeabile a critiche costruttive. Non è che a Strumia gli sono arrivate solo bordate e richiami formali, ma anche tantissimi commenti ultra-costruttivi…
    Come si possa essere così impermeabili a feedback è un mistero per me…

    1. Già, gli hanno spiegato perché sbagliava slide per slide – non è servito a niente. D’altronde sembra impermeabile alla realtà tout court, deve ancora accorgersi che al concorso dell’INFN non c’erano soltanto lui e due donne…
      E l’altro problema è il Sunday Times che gli dà un megafono come se fosse il Verbo.

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