Una moratoria, no?

Tre giorni fa, alla fantascienza prodotta da celebrità sul covid-19 si è aggiunto il preprint messo su bioRxiv dal genetista Svante Pääbo, dell’Istituto Max Planck di antropologia evoluzionista, intitolato:

  • The major genetic risk factor for severe COVID-19 is inherited from Neandertals

Insieme a Hugo Zeberg dell’Istituto Karolinska, Pääbo parte da un altro preprint:

  • A recent genetic association study (Ellinghaus et al. 2020) identified a gene cluster on chromosome 3 as a risk locus for respiratory failure in SARS-CoV-2

Forse, ma i GWAS sono inaffidabili in generale, l’associazione sarebbe “protettiva” solo nel gruppo sanguigno AB0, manca un confronto dell’incidenza della malattia in popolazioni AB0 con e senza quel cluster di 6 geni.

  • Recent data comprising 3,199 hospitalized COVID-19 patients and controls reproduce this and find that it is the major genetic risk factor for severe SARS-CoV-2 infection and hospitalization (COVID-19 Host Genetics Initiative). 

Da quello che vedo oggi sul sito dell’Iniziativa, i “dati recenti” sono un’interpretazione – non ancora pubblicata  di alcune stime sulla correlazione tra 12 geni del cromosoma 3 e certi fenotipi immunologici ereditabili allo “0,5% – 6,6%”.
Guarda caso, il cromosoma 3 ha 49 mila basi (su oltre 45 milioni, 0,1 e qualcosina%) condivise  principalmente (12 varianti o alleli su 14) da un Neandertal che viveva nell’attuale Croazia. Questo insieme di alleli sarebbe presente

  • in South Asia at a frequency of 30%, in Europa at 8%, among admixed Americans at 4% and at lower frequencies in East Asia. The highest frequency occurs in Bangladesh, where more than half the population (63%) carries at least one copy of the Neandertal risk variant and 13% is homozygous for the variant.

Basta per stabilire che la frequenza corrisponde pari pari al rischio di contrarre una forma grave di covid-19 nelle popolazioni originarie dalle diverse regioni. In quelle originarie dell’Africa dove l’aplotipo è quasi del tutto assente, il rischio è prossimo a zero.
Conclusione:

  • Attualmente non si sa quale caratteristica nella regione [del genoma] derivata dai Neanderthal conferisce un rischio di covid-19 grave e se gli effetti di tale caratteristica è specifico [sic] per i coronavirus attuali o semmai per altri patogeni. Una volta che sarà chiarito, sarà possibile speculare sulla suscettibilità dei Neanderthal a patogeni rilevanti.

In tale attesa, gli autori speculano tranquillamente sulla suscettibilità dell’H. sapiens odierno:

  • Tuttavia nella pandemia in corso, è chiaro che il flusso genico dai Neandertal ha conseguenze tragiche.

Per ora nel mondo reale è andata diversamente anche per lo 0,5% – 6,6% dei discendenti dall’antenato croato. In Vietnam neanche una vittima; in Corea del Sud e a Taiwan, pochissime; in Bangladesh molto meno che in Brasile. Dove i dati sono disaggregati, nelle popolazioni di origine africana e latino-americana le vittime sono almeno tre volte quelle riscontrate nelle popolazioni di origine europea.

(h/t Leonid Schneider, A. Pr. et al.)

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Tiramisù

Nei capitoli 21 e 22 di Sophie’s Planet, una deliziosa autobiografia, Mr. Hansen goes to Washington:

  • Testimony to Congress is the pinnacle for communication with lawmakers and the public on important matters and on actions that may be required to address those matters. Washington in the 1980s was more than the nation’s capital. It was the world’s capital. The power of the almighty dollar made Washington the one capital city that could set the world on a different energy course, if Washington had the will to do so.

Sempre in tema di clima ed energia, Ketan Joshi descrive i rapporti di Michael Shellenberger con la stampa e ne smantella il sedicente ambientalismo.

Sigh… Gavin Schmidt ha scritto un saggio che mi piacerebbe leggere, ma non ho accesso a Social Research.

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Per finire, un importante preprint di fisica-matematica

Projectile Trajectory of Penguin’s Faeces and Rectal Pressure Revisited

  • Penguins, which are aquatic birds living mostly in the Southern Hemisphere, strongly shoot their faeceses towards their rear side. 

‘nfetti sarebbe difficile spararle verso il lato anteriore. “Rivisited” perché la prima visita all’orificium venti, intitolata “Pressures Produced When Penguins Pooh – Calculations on Avian Defaecation” compiuta nel 2003 da Victor Benno Meyer-Rochow insieme a Jozef Gal, aveva vinto il premio IgNobel per la Dinamica dei fluidi nel 2005.

All’epoca il campione di tiro rettale era questo qui, ma il suo primo posto in classifica era stato contestato da ricercatori francesi. (h/t Ars Technica)