Dopo le segnalazioni research as usual, quelle research free
Gli esperimenti con il meteo del Texas e dell’Oklahoma confermano che la preghiera fa aumentare le temperature e calare le precipitazioni, le mandrie bovine e il Dow Jones. I finanziatori del Tea Party gli daranno i fondi per riprodurli in altri stati? Non in quello di New York, per favore ché a Cornell hanno dovuto installare ventilatori nelle stalle sperimentali. (cont.)
I credenti
Da Climate Monitor, dove compare tuttora la réclame per Fede e scienza: un incontro proficuo, oggi il ten. col. Guidi elogia il modello presentato dallo “scettico” Murray (sic) Salby a una conferenza (abstract, con sotto un commento sensato di Roy Spencer). Da una semplice statistica, il cocco di Judith Curry deriva che l’aumento della temperatura accresce le emissioni naturali di CO2, “contrariamente a quanto sostiene l’Ipcc” anche se ogni rapporto lo spiega nella sezione “Ciclo naturale del carbonio for dummies“, quindi le nostre emissioni sono irrilevanti.
Nell’oca, come in altri, la tripla falsità fa sorgere il dubbio che Selby abbia tirato un “Sokal” un po’ come questo, per vedere quanti “scettici” abboccano. (1) Nell’alt.uff. dell’Aeronautica non sorge:
Confidando quindi che voglia dar seguito a questo evidente rispetto che egli nutre per la scienza e per il metodo scientifico, attendiamo quella che potrebbe essere realmente una pubblicazione capace di gettare lo scompiglio tra le fila dei sostenitori dell’AGW. Una CO2 che aumenta essenzialmente per cause naturali infatti, riporta tutte le dinamiche del clima sin qui esplorate e analizzate nell’ambito naturale.
All’infuori di un Sokal, è raro che un fisico “rispetti” la scienza al punto di negare per esempio
– il principio di conservazione della massa per cui il suo modello fa svanire nel nulla i miliardi di tonnellate di CO2 delle nostre emissioni annue;
– la differenza tra tasso di incremento e incremento;
– le concentrazioni atmosferiche di CO2 misurate sull’arco di 800 mila anni nelle carote di ghiaccio antartico con quelle emesse dall’Ottocento
– il rapporto tra carbonio-12 e carbonio-13 in atmosfera;
– varie ed eventuali.
Nel modello di Salby inoltre, il recente aumento di 0,8 °C, dovuto a misteriose cause “interne”, porta a 120 ppm di CO2 in più nel giro di un paio di secoli, mentre prima del ‘700, un aumento di 8 °C ha portato soltanto a 100 ppm in più.
Scrive John Nielsen-Gammon:
Nella discussione (con Salby) sul significato del suo modello per le variazioni della temperatura e della CO2 in passato, è emerso che credeva solo nei dati paleoclimatici che confortavano la sua analisi statistica e non in tutti quelli che la contraddicevano benché questi ultimi siano ben più numerosi.
Poi mi sono reso conto che se un riscaldamento di 0,8 °C basta a produrre un aumento di 120 ppm di CO2, l’inverso deve essere vero. Durante l’ultimo minimo glaciale è innegabile che c’erano parecchi gradi meno di oggi, quindi la (concentrazione di) CO2 atmosferica doveva essere negativa.
(corsivi miei).
Oltre che nella concentrazione negativa di un gas, l’illustre esponente delle FF.AA. crede nell’inaffidabilità dei modelli:
Dal momento che la Natura ha qualche annetto in più della scienza moderna e dell’ancor più recente approccio modellistico, questo spiegherebbe anche perché in passato siano aumentate e diminuite le temperature, siano aumentati e diminuiti i gas serra
Quiz
L’eroe pluridecorato al valore meteo “confida” in Salby e ne aspetta la pubblicazione come un bambino i regali di Babbo Natale perché
– non capisce l’abstract che ha tradotto?
– la fede in uno “scompiglio tra le fila dei sostenitori dell’AGW” è cieca?
– è uscito senza “sciarpe e cappelli” nel global cooling in corso dal 1999?
(1) Abboccano.