La ragazza in copertina

SabetiThD
Con Roald Hoffmann, chimico teorico e premio Nobel il cui motto è “amo troppo la scienza per privarla dell’intelligenza delle donne”, commentiamo desolati i dati dell’ultimo rapporto sulle scienziate che non fanno carriera. “Per fortuna, ci sono le eccezioni,” dice per tirarmi su. “La conosci Pardis Sabeti? Potresti farle un po’ di pubblicità alla radio.” In che senso? “Canta in un gruppo rock, i Thousand Days. Secondo me ti piace…”

Lei sì, moltissimo. Faccio un giro sul web del Broad Institute – un grande centro per la genetica diretto dal Nobel Eric Lander, in condivisione tra le due università rivali Harvard e Massachusetts Institute of Technology – dove lei fa ricerca in genetica dell’evoluzione umana. Ha meno di trent’anni, colleziona i premi più importanti, compreso quello L’Oréal alle giovani promettenti. Terza donna nella storia di Harvard a laurearsi in medicina con il massimo dei voti. Dottorato con altro massimo dei voti al MIT dove, oltretutto, era una atleta fuori classe (tennis). E’ stata nel direttivo del MIT, adesso è in quello di Harvard, le piovono addosso finanziamenti, l’ultimo di 2 milioni di dollari dalla fondazione Gates. E ha appena inciso il suo terzo cd…

E’ lei, la ragazza in copertina.