Si dice che altri animali sono autocoscienti, come noi, se superano “la prova dello specchio”. Dopo gli scimpanzé (esperimenti di Gordon Gallup nel 1970) e i delfini (esperimenti di Diana Reiss nel 2001), sui Proceedings of the National Academy of Sciences di oggi si legge che anche le elefantesse si riconoscono nella propria immagine riflessa, hanno quindi un’idea di sé – un’identità – e di come appare all’esterno.
Allo zoo del Bronx, Joshua Plotnik – uno studente dell’università Emory di Atlanta al secondo anno di neuroscienze e cognizione animale – Frans de Waal e Diana Reiss hanno filmato la giovane Happy alla quale avevano disegnato fra l’orecchio e l’occhio destro una X bianca. Lei la guarda allo specchio, se la tocca con la proboscide e s’incavola, come si deduce dal video: http://sciencenow.sciencemag.org/feature/data/happy.mov
A proposito di Frans de Waal, è appena uscito da Garzanti il suo nuovo saggio: La scimmia che siamo, 365 pp., 22,50 euro.
Invece si aspetta ancora quello che da anni Diana Reiss promette di scrivere, titolo provvisorio: “Riflessioni sulla mente dei delfini”.