Alla Triennale di Milano, nell’ambito del Futuro al femminile, si apre una mostra sulle scienziate alle quali in passato è stato negato il Nobel con una tavola rotonda dalle 14.30 alle 16.30.
Oltre alla mitica Jocelyn Bell-Burnell, di cui dicevo ieri su D, ci sono:
Bice Fubini, che dirige un laboratorio interdisciplinare di chimica all’università di Torino dove qualche anno fa hanno creato un “sigillante” da spalmare nelle zone dove c’è amianto per impedire alle fibre di inquinare, a base di sostanze non solo naturali e non inquinanti, ma addirittura profumate al geranio…
Sara Sesti che insegna matematica, collabora al Pristem della Bocconi e con altre aveva creato la prima mostra itinerante sulle grandi scienziate del passato
Silvia Masi , un’astrofisica dell’università di Roma-La Sapienza. Su D aveva pubblicato un pezzo del diario che teneva durante uno degli esperimenti Boomerang in Antartide, quelli che misuravano irregolarità nella radiazione cosmica di fondo – cf. l’immagine famosa dell’universo a trancio di pizza al pomodoro
Maria Luisa Lavitrano, biologa molecolare con un grande laboratorio all’università di Milano-Bicocca, famosa tra l’altro per aver ribaltato un dogma della biologia secondo il quale lo spermatozoo era impermeabile al Dna estraneo.
Cristina Mangia, fisica dell’atmosfera nota per i lavori sulle polveri che l’oscurano (l’atmosfera) al CNR di Lecce, dell’associazione Donne e Scienza, è tanto che volevo conoscerla
E altre partecipanti non scienziate.
Sono invitati anche gli uomini ovviamente, noi non discriminiamo, siamo solo contro la quota celeste che salendo nella gerarchia s’aggira sul 99%.