Su PLoS-ONE è uscito “An Inhibitory Sex Pheromone Tastes Bitter for Drosophila”, sensazionale articolo di Fabien Lacaille e altri 11 ricercatori inglesi, francesi, tedeschi e giapponesi e J.-C. Ferveur.
Spiega che i moscerini evitano un corteggiamento omosessuale grazie al Z-7 tricosene, detto per brevità 7T emesso dal corteggiatore. E’ un idrocarburo prodotto dai peli (dalla cuticula) che fa da feromone però sessualmente deterrente. Sulla proboscide del moscerino infatti, i neuroni del gusto attivati dal 7T sono gli stessi attivati da sostanze amare.
Per verificare la scoperta, si sono dovuti analizzare un po’ di geni – questo lo salto – e fare esperimenti comportamentali, descritti con minuzia di particolari, che salto. Morale: i soggetti evitavano le avances di moscerini spennellati con caffeina, chinino e soprattutto con berberina proprio come evitavano i cibi conditi con quelle sostanze.
Le anime sensibili non leggano l’originale, o almeno non la parte sulla decapitazione – no, ma dico! – dei moscerini spennellati, prima di farli annusare dai moscerini cavia.
Invece trovo interessante l’esistenza di un indice che misura l’intensità del corteggiamento. Non si potrebbe adattare ad usum di noialtre?
Queste scoperte, scrivono gli autori, confermano l’idea di Darwin secondo cui la selezione sessuale opera su strutture e comportamenti preesistenti e le coopta per altre funzioni. Senz’altro, ma l’affermazione andrebbe controllata sull’altra metà del cielo. E’ questa, scriveva Darwin, a praticare la selezione sessuale. Adesso va dimostrato che solo alle moscerine piacciono caffè, chinotto e altri alcaloidi oligociclici ossigenati.
La berberina non credo d’averla mai provata. Si trova per esempio nella Coptis chinensis, una pianta usata nella medicina tradizionale cinese e pare che, come sapore, la radice ricordi un po’ lo zenzero. Se è vero, io e le moscerine abbiamo gli stessi gusti (alimentari).