Gianfranco Curletti, del Museo piemontese di storia naturale, fa parte degli entomologi che non soffrono il mal di mare: stanno tutto il giorno su una rete di plastica orlata di tubi gonfiati a elio e semi-rigidi, appesa sotto una mongolfiera, una rete che oscilla a ogni soffio di vento, a ogni gesto di un collega, solo a pensarci…
Di solito studiano la vita nella canopea in paesi esotici e invece “mi trovi nella foresta della Comté d’Auvergne,” dice. Esotica forse non è, querce soprattutto, ma ideale se vi piace camminare e cercate un posto economico per le prossime vacanze.
*Nuova ricerca smentisce il mito di una “razza scandinava pura”
titola il com. stampa dell’università di Copenaghen. Linea Melchior et al. hanno estratto Dna mitocondriale da 18 ossa, in particolare dieci denti, di altrettanti cadaveri rivenuti nel “cimitero” di due villaggi dell’età del ferro. I risultati escono in due puntate, la prima su PLoS One spiega in dettaglio come si procede. Fra i vichinghi pare diffusa una variante che oggi è frequente in Spagna, Italia, Gran Bretagna e fra i contadini dell’Europa Centrale. (By the way, non c’è la variante che gli indiani d’America dovrebbero avere in comune con i vichinghi.) S
econda puntata sull’American Journal of Physical Anthropology. Uno dei denti apparteneva a un uomo arabo, o di madre araba (quel Dna si eredita dalla madre), seppellito insieme agli altri abitanti del villaggio. Uno di loro anche da morto, dice Melchior.
Il nesso
C’è un legame tra le due notizie. Linea Melchior è tra gli autori di un nuovo metodo per estrarre Dna mitocondriale e nucleare da coleotteri stecchiti e conservati anche da mezzo secolo nei musei di storia naturale, senza rovinarli (i coleotteri).