Variazioni sessuali

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Lia Merminga è piccola, decisa e allegra anche perché ha appena preso il comando dell’Accelerator Division al TRIUMF, di Vancouver. Adesso mi tocca rinnegare quanto detto o scritto  in precedenza sul machismo dei fisici delle alte energie.

Su PLoS One, Andrea Camperio Ciani, psicologo univ. Padova, Paolo Cermelli, matematico univ. Torino, e Giovanni Zanzotto, matematico Padova, propongono una spiegazione per un “paradosso darwiniano”: la permanenza dell’omosessualità maschile. Partono da ricerche sui fattori genetici e si chiedono come mai, “visto che i maschi omossessuali non si accoppiano con l’altro sesso, i geni che promuovono l’omosessualità non siano scomparsi dalla popolazione.”

Risposta del modello: per un meccanismo di selezione sessualmente antagonista che diminuisce la fecondità di un sesso e aumenta quella dell’altro, femminile ovviamente.

Sui PNAS, Ivanka Savic-Berglund et al. del Karolinska, Stoccolma, scrivono che il cervello di gay e lesbiche mostra  strutture – simmetrie, asimmetrie, connessioni dell’amygdala  ecc. – simili a quelle degli eterosessuali di sesso opposto. Strutture che non vengono plasmate dall’apprendimento e dall’esperienza ma che si formano durante lo sviluppo fetale e alla nascita. Sul sito del Karolinska c’è solo l’abstract, ma è tutto spiegato su New Scientist.