Sui PNAS della settimana scorsa, c’era un articolo di Leopold Eckardt, Gunther Wagner et al. sui geni per le varie cheratine, risalenti a 300 milioni di anni fa ed espressi con particolare vigore nelle unghie di polli e lucertole. Conclusione provvisoria di 25 anni di ricerche capillari (cf. le note all’articolo linkato): per un multitasking tipico – gli stessi geni si sarebbero espressi nei peli dei mammiferi.
Come dice Eckardt, resta da capire cosa se ne fanno le lucertole di quattro geni per i peli e i polli di uno. E, aggiungo io, come mai abbiamo il torace glabro, mentre le cugine primati ce l’hanno ancora irsuto.
Noto che la scuola di medicina dell’univ. di Vienna pubblica la notizia in inglese, mentre è in tedesco quella sulle regole anticorruzione dei ricercatori, suscitate dalle denunce di Alison Abbott su Nature. Idem per una storia di plagio risalente a 2 anni fa e sistemato una settimana fa.
In attesa che scada l’embargo sui PNAS di domani, vedo che l’assunzione preventiva di vitamina C e vitamina E non protegge dalle varie forme di tumore. E’ il risultato negativo di un randomized trial, con placebo a metà dei soggetti durato 10 anni, su più di 14 mila medici dai 50 anni in su.
Pochi mesi fa, esperimenti sui topi condotti all’istituto Linus Pauling parevano dimostrare il contrario. Ma il LPI è stato fondato per difendere le proprietà terapeutiche della vitamina C, e nel 1987 i suoi direttori in cerca di fondi insinuavano che serviva addirittura per combattere l’AIDS…