Viene prima il gesto o la parola? chiede più o meno il titolo di un com. stampa della Sissa, che segnala il paper uscito su PLoS One di Liuba Papeo, prima firma e dottoranda di Raffella Rumiati, ultima. All’inizio, loro si chiedono se è corretta l’ipotesi della cognizione incorporata per cui “le aree motorie e premotorie del cervello sono automaticamente e necessariamente coinvolte nel capire il linguaggio riferito ad azioni”. O mica tanto.
Hanno sottoposto i volontari a tre tipi di test linguistici misurando ogni volta i tempi di attivazione dei neuroni motori a tre stadi della comprensione di vari verbi; poi se i muscoli della mano coinvolti nel gesto descritto da un verbo, afferrare o accarezzare mettiamo, reagivano a quell’attivazione; cosa succedeva se invece i volontari dovevano dire se una parola aveva quattro o cinque sillabe ecc. ecc.
A raccontarlo strato dopo strato, più che un esperimento sarebbe un millefoglie, rimando alla ricetta su PLoS One. Risultato: i neuroni motori s’accendono solo quando serve, dopo che abbiamo capito l’azione indicata dal verbo e mentre immaginiamo le mosse necessarie per compierla. Altrimenti, le aree del linguaggio se la sbrigano da sole.
Domande
Come mai la corteccia frontale si agita tanto per “immaginare” un gesto elementare come quello di afferrare qualcosa? Liuba P. e Raffaella R. pensano che sia uno modo per rappresentarci il gesto nelle nostre interazioni sociali, mettendoci in rapporto con il mondo e con gli altri.
Ah? Euh… Aaah! Ma allora?
Vuol dire che i neuroni motori fanno pure da specchio e che la specchialità è di tutti i motori? Caspita. “?” fa Raffaella R. con le dita come sul libro di Munari. “L’esperimento non era progettato per rispondere a quelle domande”. Giusto, scusi, come non detto.
I gesti per dirlo
L’altra settimana all’assemblea dell’AAAS, c’era Susan Goldin-Meadow dell’univ. di Chicago. A risolvere equazioni, diceva, sono più bravi i bambini che possono indicarne gli elementi con le mani -persino se indicano il lato sbagliato – di quelli che non muovono le mani per niente.
Poi lei e Meredith Rowe spiegavano alla stampa un loro articolo su Science del 13 febbraio. I bambini di 14 mesi che si esprimono molto a gesti hanno più vocabolario a 14 mesi degli impalati a 4 anni, e hanno anche dei genitori che con loro si esprimono a gesti.
Quello che ho capito:
- Non c’è bisogno di dimenarsi per capire “ballare”, l’ipotesi dell’embodied cognition del linguaggio vale per la manualità, non per la pedalità. Forse abbiamo ancora problemi con il pollice opponibile, un’evoluzione recente di noi primati.
- I gesti reali aiutano la comprensione di operazioni astratte; quelli immaginari il compimento di gesti concreti. Strano.
- Se il pargolo vi chiede per la ventesima volta “fammi l’elicottero”, accontentatelo o ve ne pentirete alla prima pagella.
- O c’è qualcosa che non ho capito?
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E’ giovedì, è Nature
Tre segnalazioni di corsa. Heidi Ledford spiega come una nuova ricerca colleghi un prione alla formazione di placche amiloidi beta dell’Alzheimer (attenzione al commento sotto). Nei topi, per ora. Ma guarda, era l’ipotesi di Carleton Gajdusek.
Riaperto il caso antrace
L’inchiesta su chi aveva spedito buste all’antrace a giornali, politici ecc. dopo l’11 settembre, era stata chiusa dall’FBI dopo il suicidio di Bruce Ivins nel luglio scorso. Il ricercatore dell’Usamriid indiziato da vivo, da morto era diventato il colpevole. Analisi del bacillo e prove concordavano, avevano detto i Fed, presto le avrebbero messe a disposizione degli scienziati, un tantino scettici. L’hanno fatto il 24 febbraio, e a quanto scrive Roberta Kwok le analisi concordano per modo di dire.
Se ne parla qui e qui e… Un po’ per appassionati, come me che ero a USA durante “l’attacco” e dopo, quando Barbara Hatch Rosenberg aveva detto pubblicamente che l’antrace veniva da un lab militare ad alta sicurezza, quindi da una persona certificata da tutti i servizi di intelligence della nazione. Aveva sospettato della persona sbagliata? Forse, ma il giallo continua.
X-Rated
Contrariamente alle vanterie di altri vertebrati, a inventare la penetrazione sessuale è stato l‘Incisoscutum ritchiei dalle potenti mascelle (per meglio ternerti ferma, bella mia…) ben 380 milioni di anni fa. Video con primo piano di lei incinta (… o cosa gli avrà trovato a quello lì?).
Design no e Intelligent nemmeno
Sul modello “rien ne se perd, rien ne se crée“, se l’oscurantismo cala in USA, aumenta altrove, per es. a Hong Kong, scrive David Cyranoski. Sottoscrivo il secondo commento al suo articolo, la I di ID sta per Incompetente: il giorno che si trova il progettista, noi del mal di schiena li facciamo una class action grossa così.