Terrorizzante

Ieri ero a Lugano con un’amica. Ammiriamo i gerani edera sui balconi di edifici pubblici e privati. Niente licenide? Vado al negozio di piante della Migros e lo chiedo alle commesse. Parte il dibattito. Sunto:

C’è, eccome, ma i gerani sono continuamente sostituiti… Non tutti, quelli color malva hanno resistito… Comunque non c’è niente da fare… Ma sì, io ho provato di tutto e per disperazione anche questo spray qua… Ah sì, una cliente l’altro giorno diceva che ha limitato i danni…

Metto gli occhiali: “0,05% Chlorpyrifos, 0,005% Cypermethrin“, insetticidi ultradiluiti, però “Altamente tossico per organismi acquatici ” e gran finale “Pericoloso per le api”. No, grazie.

Mi hanno dato un sacco di informazioni, uscire a mani vuote mi scoccia, lo compro. Rientro con arrière-pensées apprensive. Dovrebbero fermarmi in dogana, sequestrarmi quel mezzo litro di veleno. Lo metto sul cruscotto con la ricevuta, almeno non lo contrabbando. Nessuno guarda.

Stamattina, ne ho spruzzato un po’ su un vaso cavia del balcone, isolato dagli altri con un cartone. Sentendomi un verme a usare ‘sta roba per sterminare farfalline, mentre a Filter suggerivo la diplomazia contro un’invasione di formiche. (Avrà sconfitto i mirmidoni?)

Letture da venerdì
Fra i sauri fossili identificati questa settimana, Phil Berardelli di Science racconta del Raptorex, il piccolo antenato del Tyrannosaurus. Ovvio, visto che il settimanale ha appena pubblicato on-line il paper di Paul Sereno et al. Ma credo che Phil B. sia rimasto colpito soprattutto dalla storia del suo proprietario, un oftalmologo del Massachusetts che lo ha consegnato ai ricercatori con la richiesta di dargli il nome della madre e del padre, sopravvissuti all’Olocausto. Colpisce anche me la scelta di fissarne il ricordo nella nomenclatura scientifica, e la fiducia nella sua permanenza.

Sempre su Science, Jeffrey Sachs et al.  collegano la biodiversità agli scopi Onu del millennio. Da rileggere con calma e discutere alla prossima riunione del com. scientif. WWF, oltre ai papers in nota.

Mi fa ruminare anche l’articolo degli economisti Alan Krueger e Jitka Male?ková. Hanno calcolato l’effetto che facevano sull’opinione pubblica in paesi del Nord Africa e del Medioriente (detti i), gli attacchi compiuti da terroristi provenienti di tali paesi in Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Germania, Francia, Canada, Giappone, Cina e India (detti j). Dal confronto tra gli abbinamenti

Abbiamo trovato una relazione positiva, elevata e robusta, tra il numero di eventi terroristici occorsi da un paese i contro un paese j, e la percentuale dei cittadini di i che criticano le prestazioni dei governanti di j. Un 20% di disapprovazione in più era associato a un aumento del 93% di tali eventi.

La misura dell’effetto è la percentuale dei cittadini, sondati da Gallup, che criticano il lavoro dei governanti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Germania, Francia, Canada, Giappone, Cina e India. Ma anche l’opinione pubblica americana, inglese, tedesca ecc. critica i governanti dei paesi i. 

C’è una relazione positiva, elevata e  robusta tra l’aumento della sua percentuale e del numero di attacchi terroristici e/o guerre dei paesi j contro i paesi i?