Conflitti in mare cont.

Per avere un’idea delle proporzioni.

L’Istituto giapponese “di ricerca sui cetacei” ha pubblicato le proprie foto dell'”attacco” alla Shonan Maru n. 2. Ma nei video di Sea Shepherd e dei giapponesi, l’Ady Gil è senza scia, questa si alza solo quando cerca di schivare la Sharun Maru che le punta contro.  Poi l’Istituto accusa Sea Shepherd d’aver lasciato affondare il trimarano:

Navi da ricerca (sic) giapponesi che monitorano la zona hanno confermato che una sostanza oleosa, ritenuta essere carburante, sta uscendo dall’Ady Gil e continua a spargersi sulla superficie del mare, suscitando la preoccupazione che Sea Shepherd stia inquinanto volutamente l’ambiente antartico.

L’Ady Gil andava a biodiesel, il quale è stato pompato via. Anche se inquinasse (senti chi parla), la responsabilità sarebbe della Shonan M.: non ha prestato i dovuti soccorsi, però ha ripescato le “armi letali” che sarebbero state a bordo del relitto (due archi e quattro frecce). Agganciarlo e rimorchiarlo fino a una delle boe di Commonwealth Bay, neanche ci ha pensato.

E non è vero che le navi di Sea Shepherd battono il Jolly Roger.

Il com. stampa dell’istituto “di ricerca” è assurdo, dice Sea Shepherd. Aggiunge un’informazione che interesserà le autorità neozelandesi e australiane:

Il 5 gennaio la petroliera giapponese Hiyo Maru ha rifornito la Nisshin Maru – ammiraglia delle navi macello, 8 mila tonn. – oltre i 60 gradi di latitudine, in violazione del Trattato antartico che vieta rifornimenti nella zona, al largo di Commonwealth Bay a sole quindici miglia di una colonia di pinguini Adelia.

Ieri ha denunciato la Shonan M. per pirateria.