Euristica di E. – II

Fonte.
Oggi Nature ha una copertina spiritosa sui vantaggi biomeccanici della corsa a piedi scalzi. Pensando a Lella C. in “Ragazze”, ho letto solo il commento di Matt Kaplan a una ricerca uscita su Social Cognition secondo la quale le donne  preferiscono i potenti e gli uomini le inerme.

Lettura non indispensabile, al contrario dell’articolo di Brendan Borrell sull’ennesimo processo –  davanti a una corte federale di New York questa volta e intentato dall’American Civil Liberties Union per conto di 150 mila parti civili, alcune delle quali collettive –  per invalidare il brevetto della Myriad Genetics sul quale fonda l’esclusività di un kit costoso ed esclusivo per identificare le mutazioni del gene BRAC-1 che aumentano le probabilità di cancro al seno.

Il brevetto è talmente restrittivo che solo Myriad Genetics può analizzare il campione biologico e se il test è positivo non è nemmeno possibile farlo ri-eseguire da terzi per un controllo, un consulto, la normale prassi medica insomma. Per un altro riassunto delle puntate precedenti, oltre a quello dell’ACLU, rimando a Genomeweb; per l’importanza che la decisione della corte federale avrà su brevetti simili, a Patent Docs e ai link in fondo al post.

Cocorico
Sono stati attribuiti i PE Awards 2010, mi segnala Steph da Climalteranti sotto un post che parla dell’etica delle scelte per mitigare gli effetti del riscaldamento globale. Stefano Caserini è un po’ come me, gli vengono in mente prima le donne, i bambini, i più poveri e indifesi insomma. Ai soliti commentatori la loro sorte non interessa per niente, mentre interessa molto accusare d’incompetenza tutti gli scienziati meno Scafetta & Co. perché  la CO2 non è un gas serra e il Sole fa tutto da solo.
Sigh. Meno male, a Davos le multinazionali mie connazionali si son fatte onore: prima Roche eletta con 5.723 voti, seguita da Gaz de France – Suez con 5.097, le altre quattro superano a malapena i duemila.