Ghe pensi mi

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Che sia il fratello di SDC?

Saracinesca rosa, ennesima puntata
A Oxford in maggio Christopher Monckton, terzo visconte di Brenchley, vinceva un dibattito sponsorizzato dallo Science and Public Policy Institute, un ente visconteo, con la mozione “lo sviluppo economico viene prima della lotta ai cambiamenti climatici” per 135 punti a favore dell'”Army of Light and Truth” e 110 a sostegno delle “Forces of Darkness”. La notizia veniva subito riportata dal suo portavoce su una prestigiosa testata irlandese. A Cork (Irlanda) in ottobre, Sua Signoria perdeva lo stesso dibattito con 3 punti a favore dell’Esercito di Luce e Verità e oltre 100 a sostegno delle Forze del Buio. Il portavoce essendo rimasto afono, la prestigiosa testata deve ancora riportare la notizia.

Phew!
Per ripicca, Sua Signoria accolse in seno all’ente visconteo l’ultima trovata sui ghiacci artici di “Steven Goddard”, procreatore di bufale così grosse che persino il portavoce se n’era accorto e l’aveva pregato di parcheggiarle altrove. Il nuovo garage, all’insegna spiritosa di Real Science, è più capiente. Senza commento, ieri un link di seconda mano non consentiva di risalire a un articolo anticipato on line da Oikos. Eppure il titolo era ghiotto: “Uova d’oca potrebbero aiutare gli orsi bianchi a sopravvivere al riscaldamento globale”.  

Nella scienza reale, s’intitola “Trophic matches and mismatches: can polar bear reduce the abundance of nesting snow geese in western Hudson Bay?”  Con i cambiamenti climatici, gli orsi e le oche artiche arrivano prima attorno alla Baia di Hudson. I predatori delle oche – le volpi artiche per es. –  sono stati quasi tutti sterminati e quelle si riproducono senza ritegno. Nel modello degli autori, gli orsi potrebbero adattarsi a mangiarne le uova com’è già stato osservato per compensare il “deficit energetico” dovuto all’assenza di foche sotto il ghiaccio che non c’è più. Ma senza rischio di estinzione ochesca, perché ogni tanto ci sarà uno sfasamento tra il loro arrivo e il periodo della cova.

Saranno creazionisti? – terza puntata
What the Green movement got wrong, prodotto da Channel Four già notoria per The Global Warning Swindle, citava – la produzione ha tagliato le accuse all’ultimo momento e s’è parata le spalle – il “fatto” che nel 1975 gli ambientalisti hanno vietato il DDT in tutto il mondo o meglio, come  scriveva Mario Giardini (vedi post ocheschi del 17 e del 22 settembre):

Un folto gruppo di individui che, ripeto, ha nulla da invidiare a Stalin, Hitler, Pol Pot, ha messo su un piatto della bilancia decine di milioni di vite, e sull’altro, pericoli immaginari

Dal 1975 (riassumo i post ocheschi), il DDT non ha mai smesso di essere usato, ma la realtà è un optional. Come previsto dai modelli sempre “inaffidabili”, le mutazioni che nelle zanzare suscitano la resistenza al DDT ne accelerano la resistenza agli altri insetticidi. Dove si sparge ancora, come in India, le vittime della malaria aumentano secondo un altro articolo del Lancet. Ne aggiungo gli autori al folto gruppo, in attesa che Mario Giardini torni a pensare lui al “bene dei bambini”.

Bandiera
Il 15 settembre Judith Curry aveva usato il simbolo della vostra nazione per infliggere un colpo mortale alle infide statistiche bayesiane. Il 27 settembre, il ten. col. Guidi era entusiasta:

Con riferimento al peso dell’effetto antropico sul clima nel secolo appena iniziato ad esempio la Curry assegna il 30% al verde (evidenza a favore che questo peso sia preponderante), 30% al rosso (evidenza contro) e 40% all’incertezza. Ora il metodo è come detto molto semplice e anche razionale, al punto che la stessa Curry si dice convinta che molti esperti del settore, indipendentemente dalle odiatissime etichette che possono aver avuto affibbiate nel tempo, si avvicinerebbero molto a questi numeri con le loro risposte. Su questo sì che ci sarebbe da costruire un bel consenso!

Invitate le truppe ad ammirare la carneficina, lìalt.uff. concludeva:

poi facciamo tutti un bel rewind e poi magari anche una richiesta bonaria e simpatica al Focal Point IPCC Italia di cambiare titolo alla rubrica. Qualcosa dovremo pure alla Curry per aver scelto di usare i nostri colori no?

Quelli del Focal Point IPCC Italia sono impegnati in cose prive d’interesse come calcolare l’impatto dell’innalzamento del livello del mare sull’acqua alta a Venezia, invece di cambiare il titolo della rubrica o di rispondere all’appello delle truppe smatematicate. (1) Una risposta ce l’avrei, però Mario Molina è messicano e non vorrei che s’offendesse.

Dessert
Premio European Wildlife Photographers.

(1) Come si vede qui qui quiqui. In compenso Dr. Curry eccelle nell’analisi politica, le risulta che da decenni tutti i governi del mondo son d’accordo sul dogma dell’AGW e finanziano solo ricerche che lo rafforzino. Manca ancora il motivo, ma non tarderà a scoprirlo.