Thomas Schelling scrive:
I cambiamenti climatici minacceranno innanzitutto i poveri dei paesi poveri. Questo sapere potrebbe rendere difficile convincere i non poveri del mondo sviluppato a prendere sul serio il problema.
Forse non dovrei spiegarlo.
Quiz I
In base al bestiario pubblicato da Climate monitor il 22 gennaio e alle “bestialità” appena proferite a quale specie appartiene l’economista?
Sciacalli climatici: figure tipiche dell’attivismo cambioclimatista estremo: dicesi di coloro che passano il loro tempo a cercare notizie di disgrazie altrui di carattere meteorologico (…)
Avvoltoi climatici: figure tipiche della leadership dell’attivismo cambioclimatista estremo: dicesi di coloro che nutrono le loro fissazioni sociopolitiche con le summentovate disgrazie (… chiedo scusa, ma l’originale è sia ripetitivo che prolisso)
Maiali climatici: figure tipiche del cambioclimatismo nongovernativo: dicesi di coloro che pianificano la raccolta fondi in base al tema della successiva megaconferenza internazionale ONU (… in questo caso sulla fame nel mondo, Schelling si sofferma sull’agricoltura, ndr)
Quiz II
E l’autore del bestiario:
– Vermi climatici: figure tipiche del blogging cambioclimatista bigoilista semiprofessionale (…)
– Ricci climatici: figure tipiche del blogging cambioclimatista bigoilista semiamatoriale: dicesi di coloro che si gingillano con l’onanismo mentale piu’ sfrenato (…)
– Iene climatiche: figure tipiche del cambioclimatismo bigoilismo internettiano: dicesi di coloro che, pur simili agli sciacalli, si coalizzano in branchi determinati a isolare e virtualmente eliminare chi la pensi diversamente (… )
Quiz III
Per scrivere il bestiario, l’autore s’è ispirato a
– questo?
– questo?
– o questo?
Avrei altri quiz, ma poi Teodoro Georgiadis s’immagina che lo metto in “compagnia dei cattivi” e ricomincia a piangere.